Un peso medio di valore mondiale

di Pietro Anselmi
e Primiano Michele Schiavone

Hugo Kelly, nato l’11 febbraio 1883 nel piccolo comune di Vinchiana, in provincia di Lucca, con il nome di Ugo Micheli, emigrò adolescente negli Stati Uniti con il padre Carlo Micheli e la madre Mary Parenzi, nobildonna toscana. Educato secondo i canoni dell’aristocrazia, crebbe nel nuovo mondo senza mostrare le sue ascendenze nobiliari.
Si racconta che il suo approccio con il pugilato derivò dalla presenza di un sacco appeso nel seminterrato di un bar dove lavorava come barista. Appena poteva scendeva al piano di sotto per scagliare pugni conto il sacco. L’arrivo al bar di Henry Lyons, ex pugile professionista, lo indusse a intraprendere la strada del professionismo. Dopo un avvio privo di una guida competente, che lo portò a combattere spesso con avversari più pesanti, iniziò a far fruttare le sue qualità grazie alla presenza del manager Sylvie Ferretti, pure americano di origine italiana, ben introdotto nel mondo organizzativo che contava.
Da quel momento Kelly fece valere le sue abilità fino ad affermarsi tra i migliori pesi medi del primo decennio del ‘900, in grado di affrontare i più forti contendenti della sua categoria, riuscendo a sconfiggere ex campioni mondiali e futuri titolari iridati. Nel suo record si trovano i nomi di Jack "Twin" Sullivan, Philadelphia Jack O’Brien, Billy Papke e Frank Klaus. Le sue valenti prestazioni lo indussero a incrociare i guantoni con altri fuoriclasse di quell’epoca quali "Chicago" Jack Daly, Owen Ziegler, Mike Schreck, Joe Grim, Charles McKeever, Tom Foley, Young Mahoney, Tony Caponi, Sailor Burke, Fred Cooley, Dave Barry e Joe Thomas.
Elogiato dalla stampa specializzata, Kelly arrivò all’appuntamento mondiale dopo nove anni di professionismo, iniziato nel settembre del 1899 come peso welter, nella sua città statunitense di adozione, Chicago, Illinois.
L’occasione iridata si realizzò il 31 luglio 1908 nel Coliseum di San Francisco, California, contro il campione Stanley Ketchel, americano di origine polacca soprannominato "The Michigan Assassin", alla seconda difesa della corona.
Il muscoloso Kelly, possessore di un pugno duro, sfruttò queste sue qualità per imporre la tattica aggressiva preparata contro l’abile avversario, dotato anch’egli di una ragguardevole potenza. I colpi saettanti di Kelly fecero breccia nella guardia avversaria e procurarono al campione una ferita all’interno della bocca. Per due riprese lo sfidante condusse la danza del più forte e lo rese troppo sicuro dei suoi mezzi, fino a permettergli delle rischiose confidenze. Nel terzo tempo incappò in un devastante gancio sinistro che lo inchiodò sul tavolato per il conto totale scandito dall’arbitro Jack Welsh.
La sconfitta fu bruciante per l’italo-americano ma non ingloriosa, nonostante giunta solo nella terza frazione, perché il valore sovrano del suo vincitore, considerato in assoluto il migliore peso medio di sempre, lo condusse a competere tra i pesi massimi con la stessa abilità mostrata nella sua naturale categoria di peso. Ketchel, infatti, sfidò anche il campione mondiale dei pesi massimi, il poderoso "Galveston Giant" Jack Johnson, nel tentativo di togliergli la corona iridata. Gli tenne testa per 12 riprese prima di cedere al più pesante campione.
Dopo l’unica sfida al campionato mondiale Kelly continuò la pratica del pugilato fino al 28 maggio 1912, quando salì sul ring per l’ultima volta, nel combattimento numero 77.
Messa da parte la stagione pugilistica, Kelly si stabilì nella località di Antioch, Illinois, dove acquistò una casa e un albergo, tra le cui mura realizzò un ristorante. I lauti guadagni lo spinsero a investire con successo nel settore cinematografico dell’Illinois.

UGO MICHELI PARENZI
da Carlo e dalla Nobildonna Mary Parenzi
Nato a Vinchiana (Lucca) l’11-02-1883
Peso medio residente a Chicago
Attivo in America come Hugo Kelly

Totale incontri  77  ( 36. 13. 21. 7sd. )