Angelo Musone mette ko Leon Spinks
di Alfredo Bruno
Il 22 maggio 1987 a Jesi Angelo Musone affrontava sulle 10 riprese Leon Spinks, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Montreal nel 1976 ed ex campione del mondo dei massimi, titolo conquistato battendo ai punti il grande Muhammed Alì nel 1978.
Era passato qualche anno e Leon Spinks, ormai 34enne, cominciava a sentire il peso di una dura carriera. Era pur sempre pugile di grande valore che navigava tra i primi posti nel ranking mondiale dei massimi leggeri.Un test difficile per Musone, grande protagonista alle Olimpiadi di Los Angeles, battuto in semifinale con verdetto molto controverso dall’americano Henry Tillman, che conquisterà l’oro.
Il match tra i due non aveva etichette, ma era considerato un vero e proprio esame per entrare di diritto nell’università mondiale. Era senz’altro l’avversario più difficile per il pugile campano che aveva infilato una serie di 18 vittorie consecutive.
Un po’ di ansia era palpabile nell’entourage di Musone, che al contrario, ben preparato, era fiducioso dei propri mezzi.
Per Spinks l’italiano si rivelò "una sgradita" sorpresa, con una perfetta strategia che bloccava sul nascere le “intenzioni” dell’avversario, aggiungendo con le sue risposte la garanzia di andare avanti nel punteggio round dopo round. La fine, tra l’entusiasmo del pubblico, arrivò nel VII, siglata da un magistrale montante sinistro al fegato che piegava in due Spinks, rimasto come paralizzato e sofferente in attesa del fatidico conteggio definitivo, che per lui apparve una liberazione.
Una vittoria che rimarrà negli annali della nostra storia e che lasciava aperta all’epoca la strada alle più ottimistiche previsioni di una carriera da primattore per Musone. Da Marcianise a Rimini, dove si era preparato sotto la guida di Elio Ghelfi, il suo era stato un viaggio che lo aveva reso una macchina…quasi perfetta.
|