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IL RICORDO DI MARIO LAMAGNA

04/07/2020 - 19:08:25

 

 

Primo campione italiano di Napoli

Avversario di 8 campioni europei

di Primiano Michele Schiavone

4 luglio 2020La mattinata soleggiata di una incipiente estate ha avuto un brusco offuscamento portato dalla ferale notizia della morte, avvenuta ieri, di Mario Lamagna, ex pugile partenopeo, il primo del capoluogo campano capace di fregiarsi del titolo di campione italiano dei pesi medi, impresa riuscitagli due volte.
Nato a Napoli il 10 ottobre 1941, approdava con successo al professionismo nel dicembre 1964 dopo essere giunto secondo, dietro il sardo Dino Murru, ai campionati italiani dilettanti svoltisi nel marzo di quell’anno a Roma.
Cresciuto nel quartiere napoletano chiamato Arenella, veniva presto etichettato con l’appellativo  “bombardiere dell’Arenella”. I numerosi risultati positivi confortavano a pieno titolo quel soprannome che lo accompagnerà per il resto della carriera.
Il 26 dicembre 1966 a Torino otteneva l’accesso al titolo italiano dei pesi medi dopo essersi imposto in cinque riprese al veneziano Enrico Simoni, già superato ai punti otto mesi prima, in un confronto tra imbattuti.
Il 19 maggio dell’anno seguente, nella sua città, disputava il suo primo confronto tricolore tra i professionisti ma l’ostacolo rappresentato dal campione in carica Carlo Duran, argentino di nascita residente a Ferrara, non veniva superato nonostante l’impegnativa prova durata dodici tempi. Sei mesi dopo, il suo primo vincitore a torso nudo diventerà campione europeo.
Altri trionfi, nonostante uno scivolone dinanzi al quotato francese Yoland Leveque – campione nazionale superwelter e medi e titolare europeo superwelter – gli garantivano la seconda sfida per la vacante cintura italiana. Avveniva ancora a Napoli, il 30 agosto 1968, al cospetto del livornese Remo Golfarini, e si concludeva con una deludente soluzione decisa nella terza frazione a causa di una ferita. Anche questo suo vincitore, tre mesi dopo, cingerà la cintura europea dei pesi superwelter.
Dopo due esibizioni positive Lamagna si ritrovava a competere per il vacante campionato nazionale, ma ancora una volta una maligna ferita lo eliminava nel terzo tempo contro il qualificato Luigi Patruno, sempre a Napoli, il 18 aprile 1969.
Ottenuta la rivincita, l’11 marzo 1970 a Caserta, arrivava per Lamagna la sospirata conquista del titolo italiano, dopo una grandiosa prestazione conclusa anzitempo nell’ottava ripresa.
Il napoletano manteneva la cintura contro Luciano Sarti ma la cedeva allo stesso avversario a Padova.
Si riprendeva il primato italiano dal medesimo padovano il 14 luglio 1974 per poi perderlo in ottobre contro Sauro Soprani a Forlì.
Saliva sul ring ancora tre volte, sempre all’estero: a Cannes contro il francese Gratien Tonna, campione transalpino e continentale: a Oslo, Norvegia, contro il danese Tom Bogs, più volte detentore europeo; a Parigi contro il congolese Billy Suze.
In precedenza altri nomi importanti di quegli anni, contro i quali poteva vantare affermazioni, avevano arricchito il suo record, quali lo spagnolo Cesareo Barrera, più volte campione nazionale e sfidante europeo, il transalpino Jean Baptiste Rolland, titolare francese e sfidante continentale, lo spagnolo Jose Hernandez, campione nazionale ed europeo, il laziale Elio Calcabrini, che oltre al titolo italiano vanterà il primato europeo dei pesi medi.
Nel maggio 1970 impegnava in dieci riprese  a Johannesburg il sudafricano Pierre Fourie, al quale vanno attribuiti i titoli nazionali medi e mediomassimi, nonché quattro sfide mondiali durate 15 tempi, due con Bob Foster e altrettante con Victor Galindez.
Sulla stessa distanza teneva occupato a Parigi, nel novembre 1971, il francese Jacques Kekichian, campione nazionale e continentale.
In campo nazionale vanno ricordati come suoi avversari i romani Mario Romersi e Aurelio De Rossi, oltre al marchigiano Nicola Menchi.
Dopo nove anni di professionismo Lamagna aveva sommato 52 combattimenti, 36 conclusi a suo favore (19 prima del limite), 15 contro e 1 risultato di parità.

Primiano Michele Schiavone