A Verona, per sostenere la sfida tricolore di un concittadino
di Primiano Michele Schiavone
Presso il grande anfiteatro romano vantato da Verona, conosciuta per essere la città di Romeo e Giulietta, il 18 settembre del 1966 si concedeva al 28enne locale Giulio Graziani il vantaggio casalingo nella sfida portata al campione italiano dei pesi superleggeri, il 29enne anconetano Massimo Consolati, detentore del titolo conquistato un mese prima a Senigallia contro Bruno Arcari per ferita. Il veneto e il marchigiano avevano ingaggiato battaglia sulle dieci riprese, sempre a Verona, il 5 gennaio del 1965 quando l’allora imbattuto locale otteneva il verdetto ai punti. Nella rivincita, titolo nazionale in palio, Consolati, 36-8-2-1 NC, ribaltava il precedente risultato e si affermava con decisione in dodici tempi. Lo sconfitto Graziani, 22-3-1-1 NC, lasciava la boxe dopo quell’unica esperienza tricolore.
Tra i pesi massimi il trevigiano Bepi (Giuseppe) Ros, a due giorni dal 24mo compleanno, stroncava nel secondo tempo il 26enne guardia destra inglese Roy Enifer, 8-4-0. L’invitto Ros, 14-0-0, veniva dall’esperienza dilettantistica che lo aveva visto vincere la medaglia d’oro ai campionati mondiali militari nel 1963, il titolo agli assoluti italiani del 1964 e la medaglia di bronzo ai giochi olimpici di quell’anno a Tokyo, in Giappone.
Tra i pesi leggeri il 24enne Bruno Melissano, leccese trapiantato a Pesaro, vinceva nella prima ripresa quando il 29enne trevigiano Domenico Pillon, 12-22-6, veniva fermato a causa di una ferita. L’imbattuto Melissano, 13-0-3, aveva superato il veneto ai punti in sei riprese dieci mesi prima.
Al limite dei pesi superleggeri il 23enne Bruno De Pace, tarantino di stanza a Pesaro, conosceva la prima sconfitta per mani di Joe Africa, 6-3-1, sudafricano residente in Italia. Lo sconfitto De Pace, 6-1-1, perdeva con verdetto ai punti deciso dopo otto sessioni.
Primiano Michele Schiavone
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