A Milano, per una sfida al titolo europeo
di Primiano Michele Schiavone
Il tentativo di conquistare la cintura Ebu dei pesi mediomassimi da parte dell’intrapendente ligure Aldo Traversaro si svolgeva il 15 ottobre del 1976 nel palazzetto dello sport di Milano, inaugurato all’inizio di quell’anno. Quella sera il 28enne chiavarese se la vedeva con il campione in carica Mate Parlov, suo coetaneo di nazionalità jugoslava. L’italiano, professionista dal luglio del 1970, deteneva saldamente il titolo italiano dall’agosto del 1973, quando lo aveva tolto a Domenico Adinolfi. Da allora aveva collezionato sette difese vittoriose, mettendo in fila i pretendenti di turno quali Renzo Grespan, Ennio Cometti, Mario Almanzo, Franco Feligioni, Onelio Grando, ancora Ennio Cometti e Sergio Jannilli. Una sola sconfitta in sette anni, causata da una ferita, prontamente riscattata. Anche lo slavo aveva riportato un insuccesso da quando aveva debuttato a torso nudo nel maggio del 1975. Suo vincitore l’americano Matthew Franklin, che lo aveva battuto con verdetto ai punti dopo 8 tempi nel maggio del 1976 a Milano. Lo statunitense diventerà in seguito famoso nel mondo della boxe con il nome di Matthew Saad Muhammad, quando abbraccerà la religione musumalmana, divenendo campione mondiale Wbc della categoria, regnante per tre anni con nove sfide di successo prima di perdere la corona. Parlov aveva poi smaltito la delusione per il primo insuccesso grazie alla conquista della cintura Ebu, avvenuta nel luglio seguente nell’allora capitale jugoslava Belgrado, a spese dell’italiano Domenico Adinolfi che venifa fermato nell’undicesimo tempo. Il campione aveva chiuso con il dilettantismo dopo aver vinto otto campionai nazionali, tre dei Balcani, due medaglie d’oro e una d’argento ai campionati europei, una medaglia d’oro alle olimpiadi e un’altra agli inaugurali campionati del mondo. La sfida europea di Milano impegnava i due contendenti per quindi riprese alla fine delle quali il verdetto ai punti andava al guardia destra Parlov, 15-1-0. Lo sconfitto Traversaro, 37-2-4, non aveva demeritato nei confronti del celebrato vincitore, anzi aveva dimostrato di avere tutti i numeri per rimpiazzarlo.
Il 26enne mediomassimo lombardo Ennio Cometti, 21-3-2, affrontava per la seconda volta il 'collaudatore' argentino Jose Evaristo Gomez, 0-11-1, dopo averlo sconfitto ai punti in luglio a Belgrado, e lo batteva nel’ottava e ultima ripresa per fuori combattimento tecnico. Il guardia destra Cometti per due volte aveva sfidato Traversaro nel tentativo di togliergli il titolo italiano dei pesi mediomassimi e aveva perso in entrambe le occasioni a causa di ferite.
Il 26enne peso leggero sardo Giancarlo Usai, 35-3-0, in vista della seconda sfida per il campionato europeo, affrontava sulle otto riprese il focoso 'verificatore' lombardo Luciano Laffranchi, 11-34-2, e lo superava con verdetto ai punti.
Nei pesi medi il 24enne guardia destra statunitense Sugar Ray Seales, 31-2-1, si mostrava troppo superiore al 33enne fidentino Gianni Mingardi, 18-15-6, costringendo i secondi dell’emiliano a gettare l’asciugamani nella sesta frazione. L’americano originario delle Isole Vergini aveva vinto la medaglia d’oro ai Giochi olimpici del 1972 a Monaco di Baviera, allora Germania Ovest, nella categoria dei pesi superleggeri. Da professionista aveva perduto e pareggiato con Marvin Hagler ed era stato vinto da Eugene Hart.
Il 30enne peso welter argentino Mario Omar Guillotti, 46-6-4, alla sua terza apparizione italiana batteva per la seconda volta ai punti in 8 riprese il coetaneo salvadoregno Oscar Aparicio, 15-6-1, in Italia da oltre un anno. I due si erano già affrontati in maggio a Roma.
Primiano Michele Schiavone
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