A Torino, per tre campionati nazionali
di Primiano Michele Schiavone
Il capoluogo piemontese vanta il primato per aver ospitato la prima riunione italiana fondata sulla promozione di tre combattimenti valevoli per altrettanti titoli nazionali. Il record torinese porta la data del 16 ottobre 1964 e, stranamente, non contempla nominativi locali impegnati nei campionati tenuti quella sera.
Al limite dei pesi mediomassimi il 26enne pisano Piero Del Papa s’impegnava nella quarta difesa del titolo italiano contro il 28enne udinese Alfredo Vogrig, molto attivo all’estero. Il campione, professionista dal dicembre del 1960, possedeva la cintura dal dicembre del 1962, quando, vacante, l’aveva vinta nel confronto combattuto con il bresciano Piero Tomasoni. L’aveva poi difesa due volte con il veneziano Guerrino Scattolin e una con l’alessandrino di origine padovana Benito Michelon. Lo sfidante Vogrig, campione italiano da dilettante nel 1957 a Bologna, praticava il pugilato a torso nudo dall’aggosto del 1958. Il combattimento veniva svolto dai due protagonisti con azioni disordinate, prive di lucidità, condotte con inaudita cattiveria, senza lealtà sportiva. Lo sfidante, spinto fuori dalle corde, ripagava il campione con una serie di scorrettezze che inducevano l’arbitro a squalificarlo nell’undicesima ripresa. Il verdetto veniva poi cambiato nel risultato di no contest. L’imbattuto Del Papa, 25-0-3-2 NC, rimaneva comunque detentore mentre Vogrig, 16-9-1-1 NC, aveva visto svanire l’unica occasione di diventare campione.
Nella divisione dei pesi leggeri si disputava il vacante titolo italiano per il quale si confrontavano il 28enne livornese Franco Brondi e il messinese Michele Gullotti, 27 anni a novembre. Il toscano, professionista dal novembre del 1960, si presentava all’appuntamento nazionale dei pesi leggeri per la seconda volta, dopo il fallito tentativo di spodestare l’udinese Mario Vecchatto nel luglio del 1963, concluso con la sconfitta ai punti. Pure il siciliano, attivo a torso nudo dal dicembre del 1960, aveva avuto un primo appuntamento con il campionato italiano, ma al limite dei pesi piuma, perdendo ai punti, a Milano, nel febbraio del 1962 contro l’allora titolare, anche livornese, Mario Sitri. Il messinese aveva poi avuto l’opportunità di combattere per la cintura Ebu dei pesi leggeri, sfidando nel maggio del 1964 a Berlino, in Germania, il detentore tedesco Willy Quatuor, con il quale aveva pareggiato in otto riprese sul ring di Dortmund nel gennaio dell’anno precedente. Nell’icontro continentale impegnava oltremodo il tedesco ma perdeva nel quattordicesimo tempo. Il confronto tra il toscano e il siciliano si traduceva in una competizione molto combattuta, con fasi alterne, molte delle quali sostenute a corta distanza, un terreno favorevole a Brondi, 27-4-0, che mostrava un pizzico di energia in più di Gullotti, 14-4-8, nella dodicesima ripresa per imporsi con una soluzione prima del limite.
Il terzo impegno titolato della indaffarata serata vedeva alle prese il campione italiano dei pesi piuma, il lissonese di origine padovana Lino Mastellaro, 26 anni in dicembre, e lo sfidante Alberto Serti, 31enne di La Spezia. Il lombardo di adozione, professionista dal novembre del 1960, tornava sul ring dopo la disastrosa trasferta di maggio a Londra che lo aveva visto abbandonare nell’ottavo round dinanzi al campione europeo dei pesi piuma Howard Winstone. In precedenza aveva tentato una prima volta la conquista del titolo Ebu dei pesi piuma, ma il risultato di parità decretato al termine delle 15 riprese combattute con il campione Gracieux Lamperti aveva lasciato a quest’ultimo la titolarità della cintura. Deteneva il titolo nazionale dal dicembre del 1962 quando, vacante, lo aveva fatto suo a spese del livornese Mario Sitri, con il quale aveva perduto nell’agosto del 1961 la precedente sfida per il titolo vacante; lo aveva difeso una volta con successo nel settembre dell’anno successivo superando ai punti il chiavarese di origine piemontese Felice Becco. Il suo sfidante Serti, in attività a torso nudo dal settembre del 1955, aveva combattuto una volta per il campionato tricolore dei pesi piuma pareggiando nell’agosto del 1960 con l’allora detentore Raimondo Nobile. Nell’agosto del 1962 vinceva la cintuira Ebu dei pesi piuma togliendola al francese Gracieux Lamperti – reduce dal verdetto di parità ottenuto nella difesa con Mastellaro – e la lasciava nel luglio del 1963 al gallese Howard Winstone sul ring di Cardiff, finendo sconfitto nel penultimo round. La seconda sfida per il campionato italiano dei pesi piuma si risolveva a favore di Serti, 25-8-5-1 NC, che sconfiggeva Mastellaro, 22-5-2, al termine delle 12 riprese con verdetto ai punti.
L’unico torinese della serata, il 28enne peso leggero Armando Scorda, 19-0-3, manteneva l’imbattibilità dopo otto riprese combattute con il coetaneo brindisino Cosimo Lacirignola, 3-15-2, aggiudicandosi la decisione ai punti.
Si concludeva con verdetto ai punti sulla stessa distanza, pure tra pesi leggeri, il confronto tra il 21enne spagnolo Pedro Carrasco, professionista in Italia dal debutto nell’ottobre del 1962, e l’ex campione australiano dei pesi leggeri Aldo Pravisani, a una settimana dal 34mo compleanno. Il successo premiava Carrasco, 20-1-1, che riscattava la sconfitta ai punti patita contro Pravisani, 79-31-9-2 NC, nel marzo precedente a Roma.
Primiano Michele Schiavone
|