INTITOLATO A SUO NOME IL PALASPORT COMUNALE
di Primiano Michele Schiavone
18 ottobre 2020 – Lo sfortunato pugile rozzanese Salvatore La Serra sarà ricordato per sempre grazie alla lodevole iniziativa dell’Amministrazione comunale di Rozzano, grande comune della provincia di Milano, che ha voluto dedicare il palasport comunale alla memoria dello scomparso atleta, dandogli il suo nome.
Salvatore, nato il 19 dicembre del 1958 a San Ferdinando di Puglia, comune appartenuto alla provincia di Foggia fino al 2004, si trasferiva con la famiglia a Rozzano, dove iniziava a praticare il pugilato, insieme al fratello minore Antonio, sotto la guida del tecnico Saverio Parente. Le sue capacità lo portavano in breve tempo all’apice nazionale della categoria, fino a vestire la maglia azzurra in diverse competizioni internazionali.
Seguendo i propositi del fratello Antonio, professionista tra i pesi piuma per un breve periodo tra la fine del 1981 e l’estate dell’anno seguente, Salvatore decideva di lasciare la canottiera e iniziare la più impegnativa carriera a torso nudo, con l’aspirazione di ottenere quelle soddisfazioni che il dilettantismo gli aveva negato, nonostante le grandi doti espresse nei vari campionati ai quali aveva partecipato.
Debuttava come professionista nel febbraio del 1982 e giungeva all’appuntamento con il suo tragico destino con il record immacolato e con la sicurezza di essere a un passo dal grande salto qualitativo. Il 10 dicembre del 1983, a Rozzano, affrontava e batteva sulla distanza delle otto riprese il coetaneo torinese di origine sarda Maurizio Lupino, dal record scarno di successi ma dalla boxe efficace, irrobustita dai confronti con avversari di valore. Fino a quel momento il piemontese d’adozione poteva definirsi più "fortunato" dell’avversario di origine pugliese, vista la vittoria ai campionati assoluti di Castelfranco Veneto nel 1978, tra i pesi gallo. Si potrà definire "fausto" anche dopo, soprattutto per le sue qualità, grazie alla duplice conquista del titolo italiano professionisti dei pesi gallo e alla sfida europea sostenuta nella stessa divisione di peso. Nel combattimento di Rozzano, l’ultimo della sua breve carriera, il pugile locale otteneva la vittoria ai punti ma subito dopo avvertiva un malore che gli toglieva il gusto dell’estrema gioia che il vincitore possa assaporare dopo la pronuncia del verdetto. Il povero Salvatore veniva trasportato d’urgenza al policlinico di Milano, dove rimaneva in coma fino alla morte, sopraggiunta la mattina del 3 gennaio 1984.
A quel punto di lui rimaneva il suo record professionistico da imbattuto, contenente 10 incontri, tutti vinti.
Da questo mese di Salvatore La Serra resterà in modo indelebile il ricordo della sua essenza attraverso quell’iscrizione che, come una lode, rappresenterà per sempre il suo epitaffio.
Primiano Michele Schiavone
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