A Roma, per rivedere Ringo
di Primiano Michele Schiavone
Nel 1974 la città eterna veniva scelta dall’argentino di origine italiana Oscar Bonavena quale sede per il rilancio della sua carriera internazionale. Il 18 ottobre del 1974 si presentava per la terza volta a Roma, costituendo il combattimento d’attrazione della riunione internazionale che la capitale continuava a ospitare con frequenza. Il 32enne peso massimo Bonavena, soprannominato "Ringo" per i suoi atteggiamenti da guascone, spavaldi, aggressivi e sfrontati, si doveva confrontare con il 27enne Oliver Wright, giamaicano residente a Miami, Florida, del cui Stato aveva conquistato il titolo l’anno precedente. L’argentino con radici calabresi aveva iniziato la carriera professionistica a New York nel gennaio del 1964 e nel febbraio dell’anno seguente, sempre nella grande mela, si vedeva catapultato in modo inadatto nel contesto internazionale, dopo soli otto incontri all’attivo, opposto al veterano statunitense Zora Folley, esercente a torso nudo dal settembre del 1953 (anno in cui l’avversario bonaerense aveva solo sei anni) con 79 combattimenti disputati, per il 90 percento vinti, dal quale sarà sconfitto ai punti dopo 10 riprese. Bonavena tornava nella sua terra nativa e dopo una serie di successi toglieva il titno nazionale all’esperto Gregorio Peralta con verdetto ai punti dopo 12 assalti. L’anno successivo, a casa delle sue intemperanze, veniva squalificato nel confronto con il connazionale Jose Giorgetti, superato poi ai punti. Tornava a New York dove batteva il canadese George Chuvalo – due volte sfidante mondiale di Ernie Terrell e Muhammad Ali – e perdeva in dieci tempi contro Joe Frazier, medaglia olimpica a Tokyo nel 1964 e futuro campione mondiale. Riprendeva la via del trionfo sui quadrati argentini e sul finire del 1967 partecipata al torneo indetto dalla Wba per trovare il successo di Muhammad Ali, spodestato dal trono iridato. A Francoforte, in Germania, vinceva contro il tedesco Karl Mildenberger, campione europeo in carica, e cedeva il passo a Louisville, Kentucky, dinanzi al locale Jimmy Ellis, divenuto poi titolare mondiale. Un’altra stagione di successi nella terra d’origine lo proiettavano verso la cintura mondiale Wbc/Nysac deteneuta dall’americano Joe Frazier, con il quale perdeva dopo 15 riprese nel dicembre 1968 a Philadelphia, Pennsylvania. Trascorreva l’anno seguente con tre vittorie, una conseguita a Berlino, in Germania, e un risultato di parità rimediato a Montevideo, in Uruguay, contro la sua vecchia conoscenza Gregorio Peralta. Iniziava male il 1970 con una squalifica nel settimo assalto che avvantaggiava l’ex campione argentino mediomassimi Miguel Angel Paz. Dopo una serie impressionante di fuori combattimenti all’attivo acettava di affrontare Muhammad Ali, felicemente tornato all’attività a spese di Jerry Quarry. Il 7 dicembre di quell’anno a New York l’argentino conosceva l’unica sconfitta prima del limite, nel quindicesimo e ultimo round, caduto esausto ai piedi del “più grande”. Dopo un lungo riposo vinceva nell’anno successivo ma perdeva nel febbraio del 1972 a New York cedeva ai punti all’ex campione del mondo Floyd Patterson. Caratterizzava l’anno successivo con quattro trionfi, tutti ottenuti negli Stati Uniti. Apriva il 1974 a Denver, Colorado, dove veniva sconfitto ai punti in 12 tempi dal picchiatore locale Ron Lyle. Archiviato un altro successo americano, accettava gli ingaggi italiani. Nella sua terza apparizione romana Oscar Bonavena, 55-9-1, sparava il colpo risolutore nella nona ripresa che lasciava Oliver Wright, 12-8-0, senza possibilità di replica.
Nell’altro incontro della serata fissato sulla distanza delle 10 riprese la potenza del 25enne peso medio marsigliese Gratien Tonna, 35-3-0, polverizzava nella prima sessione la resistenza del 33enne argentino con licenza statunitense Juan Botta, 16-13-2. Il campione francese Tonna, nativo di Tunisi, collaudava la sua condizione in vista del campionato mondiale Wbc che avrebbe disputato il mese seguente con il colombiano Rodrigo Valdez.
Al limite dei mediomassimi finiva in modo sgradevole il combattimento tra il 28enne ceccanese Domenico Adinolfi, 28-5-1-1 NC, e il bahamense con licenza statunitense Bobby Lloyd, 7-7-3-1 NC, a causa delle reciproche scorrettezze, che inducevano l’arbitro a squalificare entrambi nella seconda frazione e a emettere il verdetto di no contest.
Proseguiva senza intoppi l’ascesa del peso medio tarquinese Angelo Jacopucci, 26 anni in dicembre, dinanzi al superwelter francese Marcel Giordanella, 28enne nativo del Mali. L’Angelo biondo Jacopucci, 15-0-0, faceva valere la sua innegabie tecnica per imporsi al valente Giordanella, 19-8-0, al termine delle 8 sessioni.
Serviva tutto il suo slancio agonistico, invece, al 23enne superwelter palerminato Antonio Castellini, campione italiano in carica, per mettere a tacere i propositi del welter transalpino Pascal Zito, 28enne nato nello Stato africano di Dahomey, attuale Benin. "Nino" Castellini, 20-1-0, sconfiggeva il capace Zito, 10-5-3, dopo 8 tempi.
Primiano Michele Schiavone
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