A Roma, per il mondiale di un guerriero
di Primiano Michele Schiavone
Il nome di Sandro Mazzinghi in un cartellone pugilistico rappresentava un successo sicuro per gli organizzatori. Il 25 ottobre del 1968 a Roma, dinanzi a un pubblico delle grandi occasioni, il guerriero toscano affrontava lo statunitense Freddie Little, 32enne della Louisiana, con il quale metteva in gioco la sua cintura mondiale dei pesi medi jr, riconquistata cinque mesi prima a Milano. Dello sfidante si sapeva che aveva già concorso per quel campionato un anno prima a Seul, Corea del Sud, perdendo ai punti dopo 15 riprese con il locale Ki Soo Kim, vincitore in patria di Nino Benvenuti e sconfitto da Mazzinghi in Italia. Professionista dall’aprile del 1957, l’americano originario del Mississippi, con i pochissimi insuccessi rispetto agli innumerevoli trionfi, si era presentato alla seconda occasione iridata con le migliori credenziali. Il 30enne campione, in carriera a torso nudo dal settembre del 1961, per riprendersi il titolo mondiale dal sudcoreano Ki Soo Kim aveva dovuto lottare strenuamente per quindici tempi. La prima difesa del suo secondo regno appariva troppo presto rispetto allo sforzo intenso e prolungato profuso contro il duro asiatico. Il toscano partiva male di fronte a un avversario scaltro e intraprendente. All’ottava ripresa rimaneva ferito al sopracciglio destro da una testata dello statunitense. Dopo il suono della campana l’arbitro tedesco Herbert Thomser emetteva il verdetto di no contest. Mazzinghi, 56-3-0-1 NC, manteneva la corona mondiale e Little, 39-4-0-1 NC, criticava il comportamento del terzo uomo, ritenendolo favorevole alla posizione dell’italiano. Fino a quel momento l’americano aveva fatto meglio del toscano e si aspettava una soluzione diversa.
Il 28enne guardia destra brindisino Franco Zurlo, campione italiano dei pesi gallo in carica, tornava sul ring dopo la fallita sfida al campione europeo della categoria Salvatore Burrini. La presenza tra le corde di Zurlo, 21-1-1, si concludeva nel secondo tempo quando il 26enne franco-algerino Messaoud Boussaboua, 9-6-2, veniva squalificato.
In un confronto tra pesi massimi il latinense Vittorio Verrengia, 28 anni tra due settimane, tornava per la seconda volta nella capitale. Verrengia, 12-0-5, salvava il record personale con il verdetto di parità diviso con il 31enne tedesco Pauli Kraus, 11-14-5, al termine delle sei riprese.
Continuava la marcia da imbattuto il 26enne superwelter apriliano Massimo Bruschini, 18-0-1, per squalifica nella sesta frazione del 33enne Levi Campbell, giunto in Italia dalle lontane isole di Trinidad e Tobago e rimasto dopo il combattimento di un mese prima con Sandro Mazzinghi.
Tornava a combattere nella sua città Enrico Gismondi, 26 anni in dicembre, reduce dal confronto per la semifinale al titolo italiano dei pesi piuma, vinta dal triestino Nevio Carbi sulle dieci riprese. Gismondi, 10-6-0-1, doveva registrare una nuova sconfitta a causa di una ferita che lo eliminava dalla competizione con il 25enne toscano Mario Redi, 7-1-2, nel corso della quinta sessione.
Primiano Michele Schiavone
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