A Sanremo, per due campionati, uno Ebu, l'altro italiano
di Primiano Michele Schiavone
La sera del 27 ottobre 1971 il teatro Ariston di Sanremo, in provincia di Imperia, diveniva scenario di una dei più drammatici combattimenti di pugilato visti in quegli anni. Protagonisti il cagliaritano Antonio Puddu e il francese Pierre-Claude Thomias, originario di Guadalupe. Il 27enne italiano difendeva per la prima volta la cintura Ebu dei pesi leggeri tolta tre mesi prima allo spagnolo Miguel Velazquez, posto fuori combattimento tecnico nella quarta ripresa. Il sardo, professionista dal marzo del 1966, aveva detenuto il titolo italiano dei pesi leggeri, lasciato vacante per competere in campo europeo. Il transalpino, 29 anni in dicembre, tornava su ring dopo aver perduto il titolo nazionale della categoria nel maggio precedente. Per effetto di tale risultato la difesa del titolo continentale, disposta volontariamente, appariva una formalità per il campione. Sul ring, invece, l’andamento del confronto diede indicazioni diverse rispetto alla vigilia. Puddu, dopo aver dominato dall’inizio, rischiava di finire sulla stuoia sul finire del nono tempo, salvato dal suono della campana. Lo sfidante, apparso poco potente ma molto abile nella scherma pugilistica, sapeva rimontare nelle riprese finali rendendo drammatica la difesa dell’italiano. Alla fine delle 15 durissime frazioni Puddu, 42-1-1, rimaneva campione Ebu con un verdetto a maggioranza: due cartellini a suo favore e uno di parità. Allo sconfitto Thomias, 15-4-3, rimaneva la soddisfazione, contro ogni pronostico, di aver impegnato a fondo il campione, fino a fargli rischiare la capitolazione prima del limite.
Il 29enne guardia destra carrarere Piero Cerù metteva in gioco volontariamente il suo titolo italiano dei pesi superleggeri, concedendo l’occasione al 26enne anconetano di origine vastese Nicola D'Orazio. Il toscano lo faceva per la seconda volta nell’anno, dopo la prima difesa obbligatoria. Al termine delle 12 riprese il verdetto ai punti premiava il più attivo Cerù, 22-7-3, che aveva comunque dovuto percorrere tutta la distanza contro il tenace D’Orazio, 10-20-3.
Poco sopra il limite dei pesi welter il 28enne spezzino Alberto Torri, 23-5-0, sorprendeva l’imbattuto campione italiano in carica Marco Scano, dandogli la prima sconfitta da professionista. Il 24enne cagliaritano Scano, 21-1-0, perdeva al temine delle 8 riprese senza titolo nazionale dei pesi welter in palio.
Nella stessa divisione di peso il 24enne nettunese Antonio Lauri (da non confondere con l’omonimo lombardo nato nel 1979), 11-2-0, s’imponeva ai punti in 6 tempi sul 26enne savonese di origine siciliana Luciano Mugliarisi, 9-5-1.
Il 23enne peso gallo di origine campana Angelo Boi, 6-1-0, perdeva il suo primo incontro a torso nudo, a causa di una ferita che lo fermava nella terza frazione dinanzi al 29enne siciliano Giuseppe Fascella, 11-21-7.
Primiano Michele Schiavone
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