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UN GIORNO COME OGGI, IL 31 OTTOBRE 1969

31/10/2020 - 16:36:47

 

 

A Roma, per graditi ritorni

di Primiano Michele Schiavone

Il palazzetto dello sport romano accoglieva il 31 ottobre del 1969 il ritorno dello statunitense Freddie Little, che aveva calcato le tavole di quel ring due volte nell’anno precedente. La prima volta in qualità di sfidante mondiale di Sandro Mazzinghi, in un confronto conclusosi nell’ottava ripresa con il verdetto di no contest; la seconda per quattro riprese combattute prima di riscuotere il successo anzitempo nei confronti dell’arubano di origine dominicana Sugar Boy Nando, conosciuto dai romani per i suoi trascorsi contro Tommaso Truppi, Nino Benvenuti e Remo Golfarini; in seguito avversario di Carlo Duran a Torino. Nel frattempo, spodestato il toscano dal trono iridato, l’americano aveva combattuto per la vacante cintura mondiale dei pesi medi jr, vinta dopo 15 rounds intrattenuti con il connazionale Stanley Hayward e difesa facilmente in Giappone contro il nipponico Hisao Minami. Sul ring capitolino il 33enne Little si misurava con l’italiano Carmelo Bossi sulla distanza delle 10 riprese, senza mettere in gioco il prezioso scettro. Per l’occasione, mentre il 30enne milanese non andava oltre il limite dei pesi superwelter, il professore di Bogalusa, Louisiana, andava un poco oltre per evitare, in caso di malaugurata sconfitta, di perdere poi il titolo. Dopo due tempi senza emozioni, nella terza ripresa il confronto prendeva una brutta piega per l’atteso spettacolo. Un infausto scontro di teste procurava al lombardo una profonda ferita sul naso che richiedeva, per scelta dell’arbitro, l’intervento del medico al fine di valutare la gravità del taglio. Il sanitario consigliava al terzo uomo d’interrompere il combattimento. L’incontro finiva lì e Little, 45-4-0, levava le braccia in segno di vittoria. A Bossi, 37-5-2, rimaneva l’amarezza per lo sciagurato esito che lo aveva dato sconfitto per ferita.
Il ferrarese d’origine argentina Carlo Duran, 33 anni compiuti, tornava sul ring dopo la sconfitta patita a Copenaghen un mese prima, quando l’invitto danese Tom Bogs, lasciata la cintura continentale dei pesi mediomassimi, gli aveva tolto quella dei pesi medi dopo 15 sessioni. Duran, 50-6-7-1 NC, conosceva un nuovo successo disponendo nella nona ripresa del 32enne transalpino Yoland Leveque, 33-10-1, ex campione europeo e francese dei pesi superwelter e anche nazionale dei pesi medi.
Il 25enne peso medio compatrese Aurelio De Rossi, 5-5-3, vinceva nel terzo tempo per squalifica del 28enne napoletano Mario Lamagna, 29-5-0, già tre volte sfidante al titolo italiano.
Ancora tra i pesi medi l’imbattuto 25enne romano Sergio Jannilli    , 9-0-1, superava ai punti in otto riprese il 29enne padovano Severino Pastore, 6-13-3.
Sulla stessa distanza si presentava il combattimento dei pesi leggeri tra l’imbattuto romano Enzo Petriglia e il 31enne norvegese Tore Magnussen, reduce dal combattimento per il titolo Ebu della categoria. Il 23enne Petriglia, 12-0-0, metteva fuori combattimento Magnussen, 14-7-0, nel corso della terza frazione.
L’altro invitto della serata, il 22enne superleggero privernate Tommaso Marocco, 7-0-0, faceva meglio della prima volta contro il 25enne tarantino Luigi Baldi, 1-3-2, imponendogli il ko nel secondo tempo. Due mesi prima aveva dovuto percorrere tutta la distanza prima di essere proclamato vincitore.
Durava sei riprese il combattimento vinto dal 25enne leggero romano Vittorio Molè, 1-0-1-1 NC, nei confronti del cagliaritano Efisio Mulas, 0-1-1, 22 anni in dicembre.

Primiano Michele Schiavone