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UN GIORNO COME OGGI, L'1 NOVEMBRE 1973

01/11/2020 - 16:15:48

 

 

A Copenaghen, per una trasferta di successo

di Primiano Michele Schiavone

Il 1973 fu per Bruno Arcari, campione mondiale Wbc dei pesi superleggeri, l’anno con meno ingaggi, avaro di difese di quella sua preziosa cintura iridata conquistata il 31 gennaio di quattro anni prima e mantenuta con successo sette volte. Solo due combattimenti sulla distanza delle 10 riprese, uno in marzo, l’altro in giugno. Fortunatamente per lui arrivò un cospicuo contratto dalla Danimarca e l’1 novembre di quella stagione l’italiano salì sul ring per la terza volta, mettendo in gioco il titolo di campione del mondo nella rinomata K.B. Hallen della capitale di quel paese. A contendergli il titolo c’era il 30enne danese Joergen Hansen, che si era costruito una discreta reputazione tra i pesi welter fino a sfidare senza successo il campione europeo Roger Menetrey. Altre sconfitte arrivarono per il danese di Aarhus dal ghanese Eddie Blay e dal brasiliano Everardo Costa Azevedo, entrambi attivi in Italia, successivamente superati dal pugile scandinavo. Per lui l’incognita maggiore era rappresentata dal rendimento in una categoria di peso inferiore, con la sforzo fisico di far segnare oltre tre chili in meno rispetto al peso registrato abitualmente. Infatti, alle operazioni di peso svolte nella mattina del match, il danese fece registrare il limite massimo della categoria dei superleggeri, mentre l’italiano si presentò con un peso inferiore lontano da quel valore. L’annuario The Ring riporta il dato di 141 libbre per Hansen, ossia oltre il limite della divisione di peso (140 libbre), per cui il danese era fuori dal gioco mondiale in quel combattimento. Arcari rimaneva campione iridato, a prescindere dal risultato che si sarebbe prodotto tra le corde. Le diverse cifre testimoniarono di fatto la condizione fisica dei sue avversari. Sul ring l’andamento del combattimento ricalcò l’impressione ricavata alcune ore prima nei pressi della bascula. La superiorità del 31enne Arcari, 59-2-0, non si fece attendere e nella quinta ripresa ebbe gioco facile sullo svuotato Hansen, 28-5-0, che in seguito tornerà a militare nella sua naturale categoria dei pesi welter, diventando campione Ebu per tre volte.
Nella penultima stagione da professionista il danese Tom Bogs, a tre settimane dal 29mo compleanno, tornò a militare tra i mediomassimi, nella cui categoria aveva vinto il titolo Ebu prima di passare tra i medi e conquistare due volte la stessa cintura continentale. Bogs, 71-5-1, affrontò e sconfisse sulla distanza dei 10 tempi il 26enne gallese Roy John, 20-14-0, reduce dalla sfida a Chris Finnegan per le cinture British e Commonwealth dei pesi mediomassimi.
Andò male al medio danese Tom Jensen, 37-7-2, fermato dall’arbitro nella quinta sessione a causa di una ferita riportata contro il gitano inglese Johnny Frankham, 23-5-1, battuto da Tom Bogs il mese prima.
L’imbattuto 21enne superleggero finlandese Erkki Meronen, 25-0-0, fece meglio del 33enne inglese Mickey Laud, 28-28-6, e si aggiudicò il verdetto ai punti dopo sei riprese.
Si presentò con una marca in più il 22enne medio danese Poul Knudsen, 4-0-0, rispetto al 33enne inglese di origine irlandese Brendan Ingle, 19-14-0, chiudendo il contro nella terza frazione. Dopo quell’incontro Ingle lasciò l’attività. In seguito divenne un eccellente allenatore e manager, anche di campioni mondiali quali Johnny Nelson, Prince Naseem Hamed, Junior Witter e Kell Brook.

Primiano Michele Schiavone