A Schio, per una difesa rischiosa
di Primiano Michele Schiavone
Negli ultimi anni della carriera il ferrarese di origine argentina Carlo Duran lasciò la categoria dei pesi medi per competere nella divisione di peso inferiore, nei superwelter. La scelta fu suffragata dal risultato della conquista della cintura Ebu di quella categoria tolta allo spagnolo Jose Hernandez dopo 15 riprese. Quattro mesi dopo, il 15 novembre del 1972, a Schio, in provincia di Vicenza, il 36enne Duran dovette mettere in palio la sua corona continentale contro Jacques Kechichian, 34enne francese con sangue armeno, detentore del titolo nazionale, che aveva riportato un risultato di parità con l’iberico Jose Hernandez, nella sfida portatagli a Barcellona nel marzo di quell’anno. Il marsigliese aveva iniziato la carriera a torso nudo a trent’anni, quando molti sono propensi al ritiro dall’attività agonistica. Due delle tre sconfitte riportate fino ad allora recano nomi importanti quali il connazionale Nessim Max Cohen e il più noto statunitense Emile Griffith, più volte campione del mondo. Duran, invece, professionista dalla fine del 1958, dopo la naturalizzazione italiana aveva vinto il titolo tricolore dei pesi medi e due volte la cintura Ebu della categoria. La difesa del titolo Ebu dei pesi superwelter si concluse con la squalifica di Kechichian, 21-4-2, nella quattordicesima ripresa a causa delle sue ripetute scorrettezze. Il pubblicò presente nel palazzetto protestò vivacemente verso il comportamento del transalpino. Kechichian e i suoi secondi disapprovarono con vigore la decisione arbitrale. La stampa italiana scrisse che Duran, 64-8-8-1 NC, rimase campione con l’aiuto dell’arbitro. Mise l’accento sulla sua scelta, ritenuta affrettata. Invocava almeno un richiamo ufficiale prima di passare alla drastica determinazione di squalificare il francese. Gli esperti della carta stampata scrissero che lo sconfitto, secondo loro, era in vantaggio ai punti fino alla ripresa precedente. In realtà i numeri riportati sui cartellini portavano a un risultato di parità fino al penultimo round, dato che l’arbitro Perotti aveva totalizzato 60-60, il giudice Perpeet aveva sommato 61-61, mentre l’altro giudice Chaltembrand aveva calcolato 62-61 in favore dell’italiano. Tenuto conto che il combattimento fu contrassegnato da un uso spinto della testa in avanti dal parte del francese, atteggiamento accompagnato da innumerevoli scorrettezze, l’arbitro dell’incontro raccontò la sua versione che giustificò totalmente la decisione presa. Disse che aveva già richiamato due volte ufficialmente Kechichian e aveva avvertito l’annunciatore di rendere pubblico i due richiami, in modo da rendere partecipi anche i due giudici presenti a bordo ring. L’insistenza delle scorrettezze da parte del francese nella penultima ripresa fece scattare la sua decisione di squalificarlo.
Nell’altro combattimento della serata il 23enne superpiuma livornese Giuliano Lonzi, 2-0-0, vinse il confronto con il 24enne pugliese Potito Catalano, 0-5-3, al termine delle 6 riprese.
Primiano Michele Schiavone
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