In Danimarca, per una difesa fruttifera
di Primiano Michele Schiavone
La triade europea realizzata dai detentori italiani nel novembre del 1976 si concluse il 19 del mese a Rander, in Danimarca, dove il 28enne milanese Germano Valsecchi, campione continentale dei pesi medi in carica dall‘1 ottobre precedente, data in cui aveva spodestato Angelo Jacopucci dopo 15 riprese, mise in palio volontariamente la cintura Ebu contro il danese Poul Knudsen, 25enne del posto. Lo sfidante aveva iniziato la carriera professionistica nel settembre del 1973 dopo un’esperienza dilettantistica con ottimi risultati: due volte campione nazionale, una medaglia d’argento ai campionati europei jr e la partecipazione ai giochi olimpici del 1972 a Monaco di Baviera, in Germania. Prima della sfida europea Knudsen aveva incontrato sette italiani, tutti battuti, dal debutto con Mario Coiro all’ultimo combattimento con Elio Calcabrini, ex campione italiano e continentale, passando attraverso Gabriele Lazzari, Guerrino Cipriani, Roberto Bisotti, Sauro Soprani, già detentore del titolo nazionale, e Gianni Mingardi. La prima sconfitta ai punti gliela procurò l’ottimo inglese di origine giamaicana Bunny Sterling, già campione British e Commonwealth, sfortunato avversario di Calcabrini per la vacante cintura Ebu. Subito dopo, il secondo insuccesso fu firmato al primo round dal modesto statunitense Charlie Small, sconfitto in tre riprese nella rivincita. Seguirono due affermazioni contro gli ancora validi Juarez De Lima e Denny Moyer, brasiliano il primo, americano il secondo che vantava un titolo mondiale nei medi jr e la cintura nordamericana dei medi. Dopo altri esiti favorevoli crollò nuovamente per i pugni dell’inglese Larry Paul, ex titolare British superwelter. La discontinuità del danese, insieme a una sua palese sensibilità ai colpi, oltre a un ingaggio cospicuo, indussero il milanese a rischiare la cintura Ebu nella ‘tana‘ del danese. Anche Valsecchi, in carriera a torso nudo dal febbraio del 1970, aveva avuto momenti poco brillati, contro Luis Vinales, suo primo vincitore con un fuori combattimento nella quinta sessione, sconfitta riscattata ai punti alcuni anni dopo; due volte superato da Mimoun Mohatar sulle 8 riprese, poi per ferita in sette tornate da Damiano Lassandro, al quale aveva ceduto nella finale degli assoluti del 1968 a Cecina tra i superwelter; un pari con Gerald Nosley seguito da una sconfitta ai punti sulle quattro riprese con Giuseppe Borghi in un torneo. Poi arrivò il 1976, anno di grazia per Valsecchi che infilò cinque successi di fila, compreso quello della conquista del titolo Ebu. La trasferta danese rappresentò per Valsecchi, 30-5-1, il punto culminante di una stagione straordinaria, irripetibile, con un colpo ben assestato che mandò al tappeto Knudsen, 18-4-0, per il conto totale nella settima ripresa. Il danese lasciò la boxe quella sera mentre il milanese programmò la difesa ufficiale.
Il 33enne welter danese Joergen Hansen, 43-9-0, chiuse nella sesta tornata la partita con il 29enne chietino Luciano De Luca, 14-9-0. Il pugile scandinavo era stato invano sfidante del francese Roger Menetrey per l’europeo dei welter e di Bruno Arcari per il mondiale Wbc superleggeri.
Il 22enne superwelter ugandese Ayub Kalule, 4-0-0, diede prova di grande potenza fulminando nel primo round il 37enne uruguayano Gualberto Fernandez, 34-44-10.
Il 20enne danese Hans-Henrik Palm, 3-0-0, s‘impose ai punti in quattro tempi all’italiano Rocco Frasca, 11-8-4, nei superleggeri.
Sulla stessa distanza il 28enne danese Per Mullertz, 3-1-0, trionfò contro il 24enne ghanese con licenza italiana Roy Kaba, 1-2-3, tra i superwelter.
Primiano Michele Schiavone
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