A Roma, per vedere un duplice campione
di Primiano Michele Schiavone
Il triestino Duilio Loi fu un pugile instancabile, nel senso ampio del termine, resistente alla fatica, costante ed efficace nel rendimento. Da campione del mondo in carica dei pesi superleggeri, titolo conquistato l‘1 settembre del 1960, non lasciò la cintura europea dei pesi welter che mise in palio il 25 novembre dello stesso anno a Roma contro il 28enne francese Maurice Auzel, sua vecchia conoscenza, affrontato e sconfitto sulle dieci riprese quattro anni prima a Milano. Il transalpino si era già esibito a Roma, perdendo in dieci tempi contro Bruno Visintin. In altre due trasferte italiane, a Bologna, aveva rimediato un risultato di parità con Umberto Vernaglione e una sconfitta in sei sessioni da Giancarlo Garbelli. Il 31enne Loi, consapevole delle doti del suo avversario, si presentò senza spavalderia e lo affrontò come se dovesse studiare le sue qualità per la prima volta, anche perché il francese aveva accumulato una trentina di combattimenti in più da quando lo aveva incontrato prima. Così l’italiano, ripresa dopo ripresa, si mise al timone del confronto pilotandolo a suo favore. Costrinse il francese a due atterramenti, nella decima e nella dodicesima ripresa, ma non cercò, da vero campione, a tutti i costi la soluzione anticipata. Loi, 104-2-7, tagliò il traguardo della quindicesima ripresa in netto vantaggio su Auzel, 38-15-3, mantenendo la cintura continentale dei pesi welter, pensando al futuro di quella fascia e alla corona iridata che presto a tardi avrebbe dovuto mettere in gioco.
Il 23enne bresciano Santo Amonti, 37-2-1, lasciata la categoria dei pesi mediomassimi, nella quale aveva detenuto il titolo italiano e ottenuto una sfida europea, consolidò il passaggio nella massima divisione di peso contro il 25enne tedesco Ossi Buettner, 11-10-5, costretto all’abbandono nella quarta sessione.
Finiva con lo stesso risultato, maturato nella quinta frazione, l‘altro scontro tra pesi massimi vinto dal veneziano Plinio Scarabellin, 22-1-0, 27 anni in dicembre, sul 26enne melegnanese Sergio Biggioggero, 5-12-0, all’ultima prova a torso nudo.
Il medesimo verdetto fu pronunciato a favore del 25enne superleggero pavese Luigi Castoldi, 13-7-2, quando il 27enne welter gallese Teddy Best, 26-28-2, dovette uscrire di scena nell’ottavo round.
Il 27enne mediomassimo locale Ottavio Panunzi, 17-5-0, liquidò nel primo tempo il più pesante 26enne tedesco Wenzel Bociek, 11-8-4.
La riunione iniziò con il debutto al professionismo di due superwelter, il 25enne locale Marcello Verziera e il 21enne campano Nicola Sammartino, concluso con il risultato di parità sulle sei riprese
Primiano Michele Schiavone
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