A Milano, per vedere in azione un campione del mondo
di Primiano Michele Schiavone
Il 7 dicembre del 1960 a Milano si ripetette una prova sperimentata a Roma alla fine di ottobre con un italiano opposto a un campione del mondo senza titolo in palio, nella fattispecie Giulio Rinaldi avversario di Archie Moore, titolare iridato dei pesi mediomassimi, che riuscì a sconfiggere l’americano al termine delle 10 riprese. Sulla stessa distanza, senza corona in gioco, nel capoluogo lombardo si programmò la sfida portata dal 26enne pavese Giordano Campari al campione mondiale dei pesi leggeri, il 34enne statunitense Joe Brown, in carica dall’agosto del 1956, con 10 confronti titolati tutti vinti. Il lombardo, professionista dal settembre del 1955, già titolare nazionale dei pesi piuma, tornava sul ring milanese dopo la conquista del vacante titolo di campione d’Italia dei pesi leggeri, avvenuta poco più di cinque settimane prima a spese di Mario Vecchiatto. L’americano della Louisiana si esibiva a torno nudo dal marzo del 1941, da quando il suo avversario aveva solo sette anni di età. Per evitare brutte sorprese a sfavore dello statunitense, il limite di peso del combattimento fu stabilito oltre quello massimo previsto per la categoria, così Brown fece fermare l’ago della bilancia su kg 62.300, ben oltre il livello assoluto di kg 61.235 determinato per la divisione dei pesi leggeri, mentre Campari fece segnare kg 61.350, solo 115 grammi in più. Il timore dell’americano di inaspettate soluzioni divenne realtà a conclusione delle 10 riprese, quando Campari, 49-4-4, venne dichiarato vincitore. Se l’italiano avesse avuto un pizzico di potenza in più avrebbe potuto cogliere l’ancor più esaltante risultato prima del limite, giacché nel secondo tempo riuscì a spedire sulla stuoia il blasonato avversario. Brown, 98-21-12-3, tornò a Baton Rouge, Louisiana, sconfitto ma ancora campione del mondo, grazie all’accordo sul peso, registrato oltre il limite della categoria dei pesi leggeri.
Compleanno amaro per il 37enne welter Jacques Nervi, nato a Brescia con il nome di Giacomo ma residente in Francia, che si trovò dinanzi a un determinato Fernando Barreto, 23enne brasiliano, al suo secondo viaggio in Italia dopo lo scontro con Fortunato Manca a Cagliari, dove aveva perso nell’ottava frazione a causa di una ferita. Il validissimo Nervi, 35-9-1-1 NC, veniva fermato dai suoi secondi nella sesta sessione dinanzi all’incalzare incessante di Barreto, 32-4-0.
Anche il 27enne peso massimo ligure Giacomo Bozzano, 26-2-0, incappò in uno sgradito incontro con il 22enne guardia destra tedesco Gerhard Zech, 9-0-0, che lo buttò giù nel secondo tempo per il conto totale.
Nei pesi medi si concluse con il risultato di parità deciso dopo 8 riprese il confronto tra il 25enne pavese Giordano Terabusi, 6-8-5, e il coetaneo toscano Renato Bianchini, 16-3-6, reduce dalla sfida portata al campione italiano Bruno Fortilli, conclusasi con il verdetto nullo dopo 12 tempi.
Primiano Michele Schiavone
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