A Brescia, per un campionato europeo e rivincita
di Primiano Michele Schiavone
Il 13 dicembre del 1978 a Brescia si disputò il secondo combattimento tra il locale Natale Vezzoli e il francese Charles Jurietti. I due si erano affrontati nel maggio precedente, nella stessa città, e il risultato decretato dalla giuria fu di parità. Il 28enne Vezzoli, originario di Gussago, a quel tempo era già campione europeo dei pesi superpiuma, ma aveva incrociato i guantoni con il transalpino a un peso superiore al limite massimo dei superpiuma. Il lombardo, professionista dal settembre del 1972, dopo il fallito tentativo di diventare campione d’Italia con Giovanni Girgenti, dal quale fu battuto ai punti nel dicembre di due anni dopo, nel Santo Stefano pugilistico del 1975 s’impadronì del titolo nazionale dei pesi superpiuma spodestando il sardo Giuseppe Mura nella decima frazione. Archiviata la difesa con il corregionale Renzo Battistelli, nel settembre del 1976 salì sul trono continentale sottraendolo al francese Ronald Cazeaux nell’undicesima tornata. Mantenne la corona Ebu attraverso sette difese vittoriose con lo spagnolo Domingo Gimenez, i transalpini Albert Amatler e George Cotin, il turco con licenza tedesca Ethem Oezacalin, gli italiani Salvatore Liscapade ed Elio Cotena, fino a Isidoro Cabeza in Spagna. L’ottava difesa lo vide di fronte al 26enne Juretti, già conosciuto tra le corde, che calcava il ring a torso nudo dal gennaio del 1976 e aveva combattuto in Italia anche con Lucio Cusma ed Elio Contena, perdendo con entrambi ai punti. Il combattimento europeo di Brescia inaugurò il passaggio dalle 15 alle 12 riprese per quella divisione di peso. Il confronto durò tutto il nuovo tempo previsto per un campionato europeo, con l’italiano incapace di mettere a frutto la sua boxe combattiva dinanzi a un avversario sfuggente, abile con il pugilato tecnico e apprezzabile. Il primo incontro tra i due sarà servito al transalpino per mettere a punto una tattica vincente rispetto alla precedente strategia, improntata al momento. Il ricordo di quell’incontro doveva essere utile al bresciano per improntare il suo manuale d’attacco in termini redditizi. Invece, per lui le cose non andarono in modo favorevole. L’assenza di un giudice, il danese Jansen, rese inoperosa la presenza dell’altro, il lussemburghese Franz, e lasciò la decisione all’arbitro e giudice unico, lo svizzero Marti, che al termine dei 12 tempi vergò il verdetto di parità. Alla pronuncia del risultato Juretti, 14-5-4, dichiarò di essere stato derubato della vittoria, aggiungendo che era stato superiore in tutte e dodici le riprese. Dal canto suo Vezzoli, 27-6-8, sentenziò che il suo avversario si era comportato come la prima volta, lui, invece, aveva reso al sessanta percento, adducendo che la bassa temperatura aveva aumentato la durezza del lavoro per perdere peso e rientrare nel limite della categoria. Così il bresciano mantenne la cintura Ebu per l’ultima volta.
Il superwelter Vincenzo Ungaro, bresciano di Gussago come Vezzoli, con inizio professionistico in Svizzera, si presentò al pubblico di Brescia per la terza volta. Per l’occasione il 26enne Ungaro, 17-3-0, sconfisse ai punti sulle 8 riprese il 28enne francese Jacques Chinon, 6-15-2, futuro campione nazionale e sfidante europeo dei pesi medi.
Il 24enne peso welter lombardo Luigi Dal Santo, 5-3-1, si affermò nella quinta ripresa quando il terzo francese della serata, Serge Sinelnikov, 1-8-0, abbandonò il combattimento.
Primiano Michele Schiavone
|