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IL RICORDO DI SILVANO BERTINI

30/06/2021 - 18:03:24

 

Morto a 81 anni

di Primiano Michele Schiavone

Sulla scheda di Silvano Bertini, l’ex pugile nato a Signa, in provincia di Firenze il 27 marzo del 1940, abbiamo dovuto scrivere l’ultima data della sua brillante vita di atleta, il 27 giugno del 2021, corrispondente a quella della morte, avvenuta a Firenze all’età di 81 anni compiuti. Il nostro sito, oltre ad avere il record completo che il toscano ha compilato nella carriera a torso nudo, possiede anche, grazie alla sapiente ricostruzione effettuata dallo storico del pugilato Pietro Anselmi, i risultati conseguiti negli anni in cui indossò la canottiera, militando nella categoria dei pesi welter. Come dilettante mosse i primi passi alla fine del 1958 e si mise in vetrina nel 1962 vincendo i campionati italiani militari a Napoli, gli assoluti tricolori a Modena e i mondiali militarti in Lussemburgo. L’anno seguente guadagnò altre due medaglie: una d’argento a Mosca, nell’allora Unione Sovietica, ai campionati d’Europa, cedendo ai punti al sovietico di origine lituana Rikardas Tamulis, argento l’anno seguente ai giochi olimpici; una d’oro a Napoli nei Giochi del Mediterraneo, superando in finale l’egiziano Hussein Saddik. Nel 1964 il successo pieno agli assoluti tricolore a Roma gli spalancò l’accesso ai Giochi Olimpici di Tokyo, in Giappone, dove ottenne la medaglia di bronzo. Nella capitale del sol levante, dopo tre vittorie dovette cedere il passo con verdetto 3:2 al polacco Marian Kasprzyk, vincitore della medaglia d’oro. Abbandonò la maglietta dopo 67 confronti che gli fruttarono 57 vittorie a fronte di 6 scofitte, 3 risultati di parità e 1 verdetto di no contest. Nel gennaio del 1965 debuttò tra i professionisti e nel novembre di tre anni dopo vinse la semifinale al titolo italiano dei pesi welter dopo aver disposto nella quinta ripresa del guardia destra bresciano Giuliano Nervino. Nel febbraio del 1968 a Roma tolse la fascia tricolore al laziale Domenico Tiberia in un confronto durato 12 riprese. In agosto mantenne il titolo italiano contro lo stesso Tiberia, pareggiano sulla stessa distanza dei 12 tempi a Lignano Sabbiadoro, in provincia di Udine. Nel gennaio dell’anno successivo, a Bologna, salì sul trono continentale dei pesi welter piegando nella tredicesima sessione l’olandese Edwin Mack, vincitore di Carmelo Bossi cinque mesi prima, sul ring che lo vide conservare il primato nazionale nel secondo confronto con Tiberia. Il regno europeo di Bertini s’infranse quattro mesi dopo a Parigi, dove una ferita lo costrinse a cedere al francese Jean Josselin nell’ottava frazione. Il toscano tornò a meritarsi trionfi che lo condussero nuovamente alla corte europea. Nel novembre del 1971 a Ginevra, Svizzera, sfidò il titolare Roger Menetrey ma dovette abbandonare la contesa nella tredicesima ripresa a causa di una ferita rischiosa. Nel luglio del 1972 fece suo il vacante titolo italiano dei pesi superwelter imponendosi al ligure Alberto Torri dopo 12 tempi. Bertini confermò le sue doti nella nuova divisione di peso anche nei confronti dello spagnolo Jose Hernandez, già campione nazionale ed europeo della categoria, sperandolo sulle dieci riprese. Il toscano continuò ad allenarsi in attesa di una opportunità internazionale che arrivò dal Giappone, dove il detentore della corona mondiale Wba medi jr Koichi Wajima si concesse una difesa volontaria. Il 14 agosto del 1973 a Sapporo si concluse tra le protese la carriera di Bertini, dopo 13 riprese sostenute contro la licenziosa condotta del campione di casa che gli aveva procurato diverse ferite. Scese definitivamente dal ring dopo 46 confronti nei quali si era distinto con 42 trionfi (18 prima del limite), contro 3 insuccessi e un risultato nullo.

Primiano Michele Schiavone