La Boxe al Cinema: il nono film nel 1939
di Primiano Michele Schiavone
Il tema del pugilato ha destato sempre grande fascino nel mondo della celluloide. Fin dai primordi, quando veniva definito muto, i cineasti hanno aperto gli studi alle storie intrecciate attorno alla noble art, una delle discipline sportive più amate al mondo, in ogni epoca.
L’elencazione è tanto lunga quanto coinvolgente. L’irresistibile smania di raccogliere la lista, più o meno completa, di tutte le produzioni aventi la stessa materia ci ha guidato nella difficile ricerca.
Siamo in grado, dunque, di presentare una collana inedita che raccoglie un nutrito numero di pellicole. Abbiamo catalogato oltre 50 film, con la non celata speranza di aver compreso tutti, senza esclusione alcuna. Sono rimasti fuori film memorabili come "Fronte del porto", per fare un esempio, nel quale si parla indirettamente di pugilato, come professione del passato di Terry Malloy, interpretato da Marlon Brando. Non sono parte della raccolta anche i film girati per la televisione.
Ve li presentiamo seguendo l’ordine della loro realizzazione, dal primo all’ultimo, in successione di uscita nelle sale cinematografiche.
GOLDEN BOY (1939 film)
Golden Boy, conosciuto in Italia con il titolo "Passione", sottotiolato "il ragazzo d’oro", è un film del 1939 diretto da Rouben Mamoulian, derivato dallo spettacolo teatrale di grandissimo successo, rappresentato al Belasco Theatre per il Broadway Theatre dalla fine del 1937 per 250 recite. Molti i nomi di fama che contribuirono al suo esito favorevole quali Luther Adler, Frances Farmer, Lee J. Cobb, Elia Kazan, Harry Morgan, Howard Da Silva, Karl Malden e John Garfield. Il film narra la vita del promettente violinista Joe Bonaparte, rappresentato dall’attore William Holden, che pensa di ottenere subito il successo praticando il pugilato, invece di seguire la carriera di artista. Suo padre, interpretato da Lee J. Cobb, tenta invano di riportarlo alla ragione e fargli continuare lo studio della musica. Joe incontra il manager Tom Moody, nei cui panni si trova l’attore Adolph Menjou, che gli procura i combattimenti necessari. Dopo diverse vittorie Joe inizia a mettere in dubbio la sua decisione di dedicarsi al pugilato. Così viene dato incarico alla giovane Lorna Moon, interpretata dall’attrice Barbara Stanwyck, nel ruolo di ragazza del manager Moody, di persuaderlo nell’idea di continuare a combattere. Il gangster Eddie Fuseli, rappresentato dall’attore Joseph Calleia, interviene non solo nella questione di convincere Joe a rimanere nel mondo della boxe, ma rileva la quota del manager e incide nel profondo dell’indole del giovane per avere sul ring un pugile dal cuore duro, disposto a tutto. Joe arriva alla semifinale per il campionato del mondo e affronta Chocolate Drop (James "Cannonball" Green), contro il quale riesce a vincere per fuori combattimento nel secondo round. Il suo avversario muore a causa dei colpi ricevuti. Questa tragedia provoca in Joe una profonda crisi. Aiutato dalla donna che ama, il giovane si ritira dalla boxe e trova la forza per liberarsi dalle colpe che si porta dentro, rinvenendo lo stato di libertà fisica e morale che lo riavvicina alla vecchia passione per il violino. Così Joe torna con Lorna a suo padre e alla sua musica. La locandina di propaganda del film racchiude la trama con una frase molto penetrante "A story of conflict and regeneration an epic drama of heartbreak and romance", così tradotta: Una storia di conflitto e rigenerazione, un dramma epico di crepacuore e romanticismo. Altri interpreti si trovano nei nomi degli attori affermati Sam Levene e Don Beddoe, per citarne alcuni. Nel 1940 il film ottiene l’Oscar ed è candidato anche per la migliore colonna sonora originale.
Primiano Michele Schiavone
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