Medaglia d'argento ai giochi olimpici del 1924

di Pietro Anselmi
e Primiano Michele Schiavone

Salvatore Tripoli nacque a New York City il 5 dicembre 1904 con il nome completo di Salvatore Pietro Tripoli. Quattro anni dopo si trasferì con la famiglia a Yonkers, New York, dove frequentò le scuole fino ai corsi High School. All’età di 16 anni conobbe la palestra Hollywood Inn Club, dove entrò a contatto con il pugilato. Con la magliettaa di quel club partecipò ai tornei amatoriali, usando il nome di Jack Williams, in modo da nascondere alla madre la pratica della boxe. Fermò Jackie Chambers di Harlem Club e superò Blank Irving di Ascension Parish House, vincendo il titolo delle 118 libbre. Le sue prestazioni attirarono le attenzioni dell’arbitro Jack Britton, ex campione mondiale dei pesi welter. Presto si fece apprezzare su tutta la costa orientale degli Stati Uniti, aggiudicandosi il campionato della contea di Westchester al limite dei pesi gallo. Dopodiché si affermò nel Madison Square Garden di New York City nel torneo Inter-City con un fulmineo fuori combattimento colto in soli 53 secondi del primo round, a spese dell’esperto Charley Goodman di Boston Boys Club. Solo dopo tre anni di pratica dilettantistica, a 18 anni d’età, divenne campione nazionale delle 118 libbre, ottenendo il diritto di rappresentare gli Stati Uniti ai Giochi olimpici. Fu incoronato campione a Boston, dove si affermò ai punti su Theodore Ritzmore e Harry Mills, mise fuori combattimento Phil Goldstein e sconfisse sulla distanza Joe Lazarus. A quel punto dovette superare le ostilità della madre Rosa per allontanarsi da casa a lungo e raggiungere il cuore della vecchia Europa, dove partecipare alle olimpiadi. Quell’anno, insieme al tennista Vincent Richards, fu il secondo abitante di Yonkers a rappresentare la città ai Giochi del 1924. Seppe interpretare il meglio per la sua bandiera a Parigi, nella divisione dei pesi gallo, ottenendo la medaglia d’argento olimpica. Sul ring francese infilò quattro successi consecutivi per accedere alla finale. Superò ai punti, uno dietro l’altro, il cileno Carlos Usaveaga, il britannico Les Tarrant, l’argentino Benjamin Pertuzzo e lo svedese Oscar Andren. Nell’ultimo confronto olimpico, combattuto nonostante due fratture alle mani, venne sconfitto ai punti dal sudafricano William Alexander Smith. L’anno seguente abbandonò la maglietta e il 5 febbraio del 1925 debuttò al professionismo con il nome di Al Tripoli. Aveva alle spalle 125 confronti, con 115 successi (70 prima del limite) e 10 sconfitte. Si affidò alle cure dell’esperto manager Billy Gibson, mentore anche di campioni come Benny Leonard e Gene Tunney. Le fratture alle mani gli condizionarono fortemente la carriera a torso nudo. Nonostante tutto poté vantare succecci nei confronti di valenti nomi come Willie Spencer, Wille David, Al Nuzzalla, Joe Souza, Alf Lewis, J.C Burns, Wee Kimmy Collins, Jimmy Ruffalo, Tommy Gervel e Nick Quagliarellli. Lasciò la boxe nel 1931 dopo aver sostenuto 64 combattimenti, di cui 35 vinti, 16 perduti e 13 pareggiati. Nel frattempo trovò lavoro nel Central Park di New Yotk. Un giorno Spike Webb, affermato coach statunitense di pugilato, ricordò Tripoli come uno dei più capaci pugili componenti i diversi team olimpici americani. Salvatore si spense a Yonkers, New York, il 7 marzo del 1990.

Al (Salvatore) Tripoli
peso gallo-piuma

 Totale  incontri  64  (35. 16. 13.)