Vinse tre campionati del mondo, due leggeri e uno superleggeri
Morto a 85 anni compiuti
di Primiano Michele Schiavone
Mercoledì 15 giugno 2022 – Lunedì scorso, 13 giugno, si è spento a New York l’ex campione mondiale Carlos Ortiz, che calcò le tavole del ring come professionista dal febbraio del 1955 al settembre del 1972. Iniziò e concluse la carriera a torso nudo nella ‘grande mela’, raggiunta dalla lontana Ponce, località portoricana dove era nato il 9 settembre del 1936. Avrenne compiuto 86 anni il prossimo settembre.
Il 12 giugno del 1959 conquistò il vacante titolo mondiale dei pesi superleggeri a New York, piegando nel secondo round il mancino statunitense Kenny Lane, dal quale era stato sconfitto ai punti in 10 tempi sette mesi prima a Mimai Beach.
Difese vittoriosamente la cintura il 4 febbraio del 1960 a Los Angeles, imponendosi nella decima tornata al messicano Battling Torres, imbattuto fino alla sfida, e il 15 giugno a San Francisco a spese dell’italiano Duilio Loi, con decisione divisa sancita al termine delle 15 riprese. Lasciò l’alloro iridato nelle mani di Loi l’1 settembre dello stesso anno a Milano, con decisione a maggioranza determinata dopo 15 frazioni. Provò a riprendere la cintura il 10 maggio del 1961, sempre a Milano, ma l’italiano lo respinse dopo 15 riprese con verdetto unanime.
Decise di passare nella categoria inferiore e il 21 aprile del 1962 a Las Vegas spodestò dal trono mondiale dei pesi leggeri l’americano “Old Bones” Joe Brown, campione in carica dall’agosto del 1956 e mantenuto con successo undici volte.
In tre anni di regno Ortiz respinse gli assalti di quattro sfidanti: il giapponese Teruo Kosaka a Tokyo, eliminato nel quinto round; il cubano Doug Vaillant a San Juan de Puerto Rico, piegato nel tredicesimo assalto; il filippino Flash Elorde a Manila, domato nel quattordicesimo tempo; l’americano Kenny Lane ancora nella capitale portoricana, superato dopo 15 sessioni.
Il 10 aprile del 1965 a Panama lasciò la cintura iridata al locale Ismael Laguna dopo 15 riprese con verdetto a maggioranza.
Sulla stessa distanza il 13 novembre seguente a San Juan de Puerto Rico, si riappropriò del titolo mondiale dei pesi leggeri superando il pamamense Laguna con decisione unanime.
Il 7 aprile del 1966 a Buenos Aires impose il verdetto di parità in 10 assalti, senza titolo in palio, al campione argentino del pesi leggeri Nicolino Locche, futuro campione mondiale dei welter jr.
Nel prosieguo del biennio inanellò cinque successi in altrettante difese del titolo, imponendosi in 12 tempi all’italo-americano Johnny Bizarro a Pittsburgh, in 5 assalti al cubano-messicano Sugar Ramos a Città del Messico, in 14 frazioni, come avvenuto nel precedene confronto, al filippino Flash Elorde a New York, in 4 tempi ancora al cubano-messicano Sugar Ramos a San Juan de Puerto Rico, ai punti in 15 riprese al panamense Ismael Laguna a New York.
La stella mondiale di Ortiz si spense il 29 giugno del 1968 a Santo Domingo, dove il locale Carlos “Teo” Cruz, al termine di 15 assalti, fu proclamato nuovo campione del mondo dei pesi leggeri con decisione divisa.
Ortiz disputò ancora un incontro vittorioso nel 1969, rimase inattivo l’anno seguente e aggiunse un altro trionfo nel 1971. L’anno successivo ritornò in piena attività con 8 affermazioni consecutive. Poi, il 20 settembre, nel tentativo di riproporsi come sfidante al titolo mondiale gli toccò affrontare lo scozzese Ken Buchanan, al rientro dopo la perdita della citura iridata per mani di Roberto Duran. Nel confronto con l’europeo il 36enne Ortiz dovette arrendersi nella sesta tornata e dichiarare chiusa la prestigiosa carriera pugilistica. Aveva totalizzato 70 combattimenti con 61 trionfi contro 7 insuccessi, 1 verdetto di parità e 1 risultato di no contest.
Nel 1991 il suo nome fu inserito nell’albo della International Boxing Hall of Fame.
Primiano Michele Schiavone
|