La Boxe al Cinema: il diciassettesimo film nel 1956
di Primiano Michele Schiavone
Il tema del pugilato ha destato sempre grande fascino nel mondo della celluloide. Fin dai primordi, quando veniva definito muto, i cineasti hanno aperto gli studi alle storie intrecciate attorno alla noble art, una delle discipline sportive più amate al mondo, in ogni epoca.
L’elencazione è tanto lunga quanto coinvolgente. L’irresistibile smania di raccogliere la lista, più o meno completa, di tutte le produzioni aventi la stessa materia ci ha guidato nella difficile ricerca.
Siamo in grado, dunque, di presentare una collana inedita che raccoglie un nutrito numero di pellicole. Abbiamo catalogato oltre 50 film, con la non celata speranza di aver compreso tutti, senza esclusione alcuna. Sono rimasti fuori film memorabili come "Fronte del porto", per fare un esempio, nel quale si parla indirettamente di pugilato, come professione del passato di Terry Malloy, interpretato da Marlon Brando. Non sono parte della raccolta anche i film girati per la televisione.
Ve li presentiamo seguendo l’ordine della loro realizzazione, dal primo all’ultimo, in successione di uscita nelle sale cinematografiche.
Il colosso d'argilla (1956 film)
Il colosso d'argilla, con il titolo originale “The Harder They Fall”, è un film noir americano del 1956 diretto da Mark Robson con una sceneggiatura di Philip Yordan, basato sul romanzo di Budd Schulberg del 1947, ambientato nel mondo del pugilato. Ha ha tra gli interpreti Humphrey Bogart, Rod Steiger, Jan Sterling e Harold J. Stone. È stato l'ultimo ruolo cinematografico di Humphrey Bogart. Fu mentre girava questo film che Bogart, nel ruolo di Eddie Willis, personaggio realmente esistito col nome di Harold Conrad che era stato giornalista e promotore di eventi sportivi, accusò i primi sintomi del male che lo avrebbe ucciso nel gennaio 1957.
Nel film, uscito nelle sale il 9 maggio 1956, appaiono anche i pugili Max Baer e Jersey Joe Walcott.
Il film fu presentato in concorso al Festival di Cannes 1956. Il direttore della fotografia Burnett Guffey ha ricevuto una nomination all'Oscar per la migliore fotografia, in bianco e nero al 29° Academy Awards e fu candidato ai Premi Oscar 1957.
La trama muove dalla figura del giornalista sportivo Eddie Willis, al verde dopo che il giornale per cui lavora è andato in fumo, viene assunto come addetto alle relazioni pubbliche dal promotore di boxe Nick Benko. Nick ha reclutato Toro Moreno, un argentino dal fisico imponente. Nonostante la mancanza di abilità di combattimento di Toro, Nick ha intenzione di usare la sua taglia come espediente per attirare i fan ai suoi combattimenti. All'insaputa di Toro e del suo manager, Luís Agrandi, tutti i suoi combattimenti sono orchestrati per far credere al pubblico che è un pugile di talento.
Eddie prova dei dubbi riguardo al piano, ma il richiamo di un enorme giorno di paga è sufficiente per fargli ignorare la disonestà dell'impresa. È in grado di trasformare Toro come un legittimo emergente anche quando il suo primo incontro va così disastrosamente storto che la commissione di boxe minaccia di aprire un'indagine.
Mentre l'entourage di Benko attraversa il paese su un autobus ornato di pubblicità per il combattente, Toro diventa gradualmente un contendente classificato. Durante il tour, Eddie gestisce le trattative con altri allenatori di boxe per assicurarsi che i combattimenti di Toro rimangano preordinati.
Toro combatte Gus Dundee, il cui precedente incontro con il campione Buddy Brannen lo ha fatto sentire male. Dopo il combattimento con Toro, Dundee crolla e muore. Toro è sopraffatto dal senso di colpa, pensando di aver ucciso Dundee, e desidera tornare in Argentina. In un ultimo disperato tentativo di proteggere l'imminente incontro con Brannen, Eddie dice a Toro la verità: che Brannen era responsabile delle condizioni di Dundee, che Toro non è un combattente e che tutti i suoi combattimenti sono stati risolti a tavolino.
Durante il combattimento di Brannen, Toro subisce un brutale pestaggio. In seguito, Eddie scopre che Benko ha venduto il contratto di Toro a un altro manager. Mentre Eddie ottiene il pagamento promesso di $ 26.000, Benko ha truccato la contabilità in modo che Toro guadagni solo $ 49,07. Vergognandosi della sua parte nella farsa e non volendo vedere Toro sfruttato ulteriormente, Eddie dà a Toro i $ 26.000 e lo mette su un aereo per l'Argentina prima che gli uomini di Benko possano fermarli.
Sebbene Benko minacci di fare del male a Eddie, questi inizia a scrivere una denuncia sulla corruzione.
Interpreti e personaggi
Humphrey Bogart: Eddie Willis
Rod Steiger: Nick Benko
Jan Sterling: Beth Willis
Mike Lane: Toro Moreno
Max Baer: Buddy Brennen
Jersey Joe Walcott: George
Edward Andrews: Jim Weyerhause
Harold J. Stone: Art Leavitt
Carlos Montalban: Luis Agrandi
Nehemiah Persoff: Leo
Felice Orlandi: Vince Fawcett
Herbie Faye: Max
Rusty Lane: Danny McKeogh
Jack Albertson: Pop
Pat Comiskey: Gus Dundee
Abel Fernandez: capo del Firebird
Paul Frees: prete
Vinnie De Carlo: Joey Grieb
Lillian Culver: signora Wilson Harding
William Roerick: avvocato della signora Harding
Everett Glass: ministro
Primiano Michele Schiavone
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