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IL RICORDO DI GIANNI (GIOVANNI) MOLESINI

24/12/2022 - 18:00:58

 

Simbolo del pugilato cremonese, morto a 71 anni

Fu campione italiano dei pesi welter

di Primiano Michele Schiavone

Sabato 24 dicembre 2022 Ieri un altro pugile cremonese, [Gianni Molesini], con la sua scomparsa ha riportato nel lutto il pugilato di quella provincia, dopo la morte di Benito Penna, avvenuta dieci giorni prima. Questa seconda funesta notizia ha fatto dire che il Natale 2022 è il più triste della boxe cremonese. I due avevano condiviso per diversi anni la palestra ABC di Cremona: mentre Penna era già professionista Molesini muoveva i suoi primi passi da dilettante; dal 1972 Gianni affiancava Benito nella carriera a torso nudo per quattro anni. Nato a Cremona il 24 marzo del 1951 con il nome di Giovanni, Molesini aveva debuttato al professionismo nel novembre 1972. Infilava una serie positiva di 21 combattimenti prima di registrare sul suo palmares una sconfitta, causata da una ferita che lo aveva fermato nel corso della quarta ripresa, mentre, la sera del 31 gennaio 1975, era intento a conquistare il titolo italiano dei pesi welter detenuto dal campano Domenico Di Jorio. Dotato di capacità combattive non comuni, grazie alla sua irruenza, riprendeva la corsa vincente per puntare ad una nuova chance tricolore. L’occasione arrivava nell’ottobre 1977 a Terracina, dove spodestava il laziale Tommaso Marocco, superato per squalifica nel sesto tempo. Seguivano poi cinque difese della cintura, affrontando quanti si protendevano a sfidarlo. A Milano respingeva il romagnolo Italo Venturi prima e il veneto Paolo Zanusso dopo, con verdetti ai punti in 12 riprese; a Pistoia pareggiava con il locale di origine campana Vittorio Conte al termine delle 12 frazioni, mentre a Salerno ricacciava le velleità del napoletano Ciro Seta nel corso della nona tornata; da ultimo, a Rimini, non riusciva a mantenere il primato dinanzi al locale Pierangelo Pira, che lo costringeva al fuori combattimento tecnico nella quinta ripresa. In seguito Molesini tentava di ripercorrere un itinerario vittorioso per riproporre la sua candidatura al campionato italiano, ma il risultato di parità non tollerato conseguito con Ernesto Ros a Piacenza gli consigliava di smettere l’attività agonistica. Lasciava così il ring, nella stessa città dove aveva iniziato la carriera a torso nudo, dopo 37 combattimenti, con 33 vittorie, 2 sconfitte e 2 risultati di parità.

 Primiano Michele Schiavone