Notizie
MARSILI ALLA PROVA DEL FUOCO
19/01/2012 - 10.08.55
MARSILI SI GIOCA IL FUTURO IN INGLITERRAA 35 anni suonati il campione italiano dei pesi leggeri [Emiliano Marsili], guardia destra di Civitavecchia, imbattuto in 9 anni di professionismo con 23 vittorie (9 prima del limite) ed 1 pareggio, rompe gli indugi e si misura per la prima volta in un confronto che vale l’intera carriera percorsa fino ad ora, incrociando i guantoni con l’inglese [Derry Mathews], 28enne di Liverpool, città inglese nota a tutto il mondo per la popolarità del più famoso gruppo rock internazionale The Beatles.
Nell’ambito dell’Unione europea Liverpool è stana nominata capitale europea della cultura per il 2008.
Tornando al pugilato vogliamo ricordare che il laziale si cimenterà domani 20 gennaio in un confronto fuori dalla propria patria, in Inghilterra, per la prima volta, in una cornice completamente diversa da quelle che hanno caratterizzato le sue prestazioni nazionali.
In un contesto di pubblico molto differente da quello “sparuto” che si registra purtroppo da alcuni anni in Italia, fatte le dovute e rare eccezioni, dove il tifo, il sostegno e la partigianeria assumono una connotazione particolare. In un’arena, la Olympia di Liverpool, che riecheggia e rievoca i suoni, i profumi, le suggestioni, i brividi, le gioie e le illusioni di mille battaglie combattute tra le corde.
L’emotività che travolgerà il bravo pugile italiano sarà molto diversa dalle sensazioni percepite in tanti anni di confronti validi per i campionati nazionali.
Per la prima volta Marsili si misurerà con la scuola britannica. Nel suo record si leggono molti nomi dei paesi dell’est Europa, alcuni francesi, oltre agli italiani affrontati per il campionato nazionale delle 135 libbre (Giuseppe Facente per un titolo internazionale minore), ma nessuno della terra del marchese di Queensbury (nato a Firenze con il nome di John Sholto Douglas ma inglese purosangue).
Per la prima volta Marsili combatterà per un titolo ritenuto mondiale, ovvero il vacante campionato IBO (International Boxing Organization) dei pesi leggeri.
L’italiano non è dotato di una particolare potenza, infatti solo 9 sono i risultati ottenuti prima del limite su 23 successi, ma possiede una spiccata capacità organizzativa nell’affrontare gli avversari ed una precisione nei colpi che lo mettono al riparo dalla carenza di pugno.
Il suo avversario è un pugile che potremmo definire sanguigno, che fa della potenza la sua arma migliore. Il suo temperamento a volte lo ha tradito e lo ha portato a clamorose sconfitte, tutte prima del limite.
Mathews ha debuttato al professionismo 4 mesi prima di Marsili ed ha sommato il record di 35 combattimenti, 11 confronti in più del suo avversario. Ha riportato 29 trionfi (15 prima del limite), 5 sconfitte ed 1 pareggio. L’ultimo confronto lo ha sostenuto lo scorso ottobre quando ha sfidato il campione d’Europa dei pesi leggeri [Gavin Rees]. L’incontro è terminato con il risultato di pari tecnico nel quarto round perché Mathew ha riportato la frattura del setto nasale nello scontro con la testa del campione. Fino alla terza ripresa Mathews era in svantaggio di un punto su ciascun cartellino dei tre giudici.
Nella sua carriera Mathews, EBU # 8, ha conquistato nei pesi piuma il titolo inglese e la cintura WBU, nei pesi leggeri il titolo IBO International e quello inglese.
Marsili, già campione WBC Mediterranean, è campione italiano dal maggio 2010 ed ha difeso la sua cintura 2 volte.
L’italiano precede il suo avversario di un posto nella classifica EBU e questa vicinanza nella graduatoria continentale ci porta a considerare il confronto molto equilibrato.
La differenza dei valori la daranno i due pugili con la prestazione che sapranno offrire.
Il combattimento potrà essere visto attraverso BoxNation (Sky Ch. 456, Virgin Ch. 546).
Vogliamo concludere questa breve presentazione ponendo l’accento sulla scelta fatta dalla F.P.I. (Federazione Pugilistica Italiana), senza voler entrare nel merito, ma solo osservando che la nostra federazione ha bandito la IBO (International Boxing Organization) dal territorio italiano, dopo un periodo che potremmo definire di “prova”, adducendo le sue motivazioni.
A distanza di alcuni mesi vediamo che un tesserato italiano combatte, anche se all’estero, per un titolo di una sigla, ovvero di un ente mondiale, che non viene riconosciuto dalla FPI.
Ci domandiamo come è stata interpretata dalla FPI la richiesta dell’entourage di Marsili per ottenere l’autorizzazione a combattere.
Sarebbe opportuno sapere se la FPI, attraverso il suo settore professionisti ha concesso a Marsili solo l’autorizzazione a combattere all’estero, senza riconoscere la posta in palio, oppure ha inteso aprire un dialogo all’ente proscritto in attesa di una nuova e diversa definizione dei rapporti.
Primiano Michele Schiavone
|