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RICORDI DI BOXE: IL 13 FEBBRAIO 1971

13/02/2012 - 0.24.18

 

 

13 febbraio 1971: pari tra Tiberia e Donovan

di Alfredo Bruno
 
L’incontro si svolse al Palazzetto dello Sport di Roma e faceva da sottoclou al match valevole per il titolo italiano dei mediomassimi tra [Domenico Adinolfi] e [Gianfranco Macchia].
Era stato scelto per [Domenico Tiberia] un avversario particolarmente difficile. Si trattava del superwelter di Trinidad [Matt Donovan], che in quel periodo veniva classificato ai primi posti della categoria mondiale.
 
 
Procuratore di Donovan era George Gainford, lo stesso di [Sugar Ray Robinson]. In quel periodo era stata anche ventilata la possibilità di un mondiale tra Donovan e il nostro [Carmelo Bossi].
Quindi si attendeva questo match, soprattutto dai numerosi tifosi accorsi da Ceccano, con una certa apprensione.
Donovan era molto alto per la sua categoria ed aveva un’ incredibile apertura di braccia. Il suo sinistro a stantuffo era deleterio e inoltre sapeva imporre un ritmo ossessionante.
Tiberia, ex campione italiano dei welter, era diventato da poco titolare dei superwelter e quindi era ancora un’incognita nella nuova categoria.
Il ceccanese fugò subito i dubbi mettendo in luce una straordinaria mobilità che ne faceva un bersaglio irraggiungibile; poi all’improvviso partiva con scariche veloci che disorientavano l’avversario.
Donovan fu sorpreso da questo tipo di boxe e subì anche un conteggio. Poi con il passare delle riprese il ritmo di Tiberia calava per riprendere fiato, questo fatto dava a Donovan la possibilità di rimontare lo svantaggio e terminare in parità.
Quella del pugile di Ceccano fu l’ennesima impresa con la quale aveva sovvertito il pronostico che non era certo a suo favore.
 
Il ceccanese dopo pochi mesi sarà battuto di misura in Spagna da Jose Hernandez per il titolo europeo. L’anno successivo andrà in Giappone per disputare il mondiale con l’idolo locale [Koichi Wajima], ma fu battuto in un round, colpito a freddo.
Il fatto curioso è che subito dopo fu Matt Donovan a battersi con Wajima, ma durò appena tre round di fronte alla micidiale potenza del campione.
Domenico successivamente compirà un’altra impresa: quella di diventare campione italiano dei medi.

Si ritirerà nel 1977 dopo 16 anni di professionismo, avendo incontrato i più forti dai welter ai medi, senza rifiutare ingaggi proibitivi all’estero.