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MAURIZIO STECCA PARLA DEL SUO DELICATO COMPITO
16/02/2012 - 11.19.54
IBT Nazionali Giovanili: Maurizio Stecca lavora sul presente, pensando al futuro“Il mio compito è molto delicato, perché devo formare i ragazzi affinché siano pronti per il passaggio nella Elité.” E’ un lavoro molto difficile e appassionante quello di Maurizio Stecca, Responsabile Tecnico della Nazionale Schoolboys/Junior/Youth, perché deve tenere agire su un doppio binario: il presente e il futuro. Nel senso che deve scegliere i migliori giovani in giro per l’Italia pugilistica e iniziare con loro un percorso verso la Nazionale Maggiore.
Il 2012 delle Nazionali giovanili, dopo tre ritiri collegiali, ha visto gli Junior e gli Youth salire sul ring per la prima volta in un Dual-Match in Polonia, nel quale hanno perso di misura, disputando però degli ottimi incontri. Logico, quindi, fare un mini bilancio con Maurizio Stecca, tenendo lo sguardo, però, fisso anche verso il futuro. Maurizio, dopo questo primo mese e mezzo di lavoro e il primo impegno agonistico, qual è il tuo giudizio del lavoro fin qui svolto? Ottimo. I ragazzi si sono allenati molto bene e sono rimasto molto soddisfatto anche delle loro prestazioni in Polonia. Oltretutto, questo primo Dual Match è servito anche per staccare dalla ripetitività delle giornate di training. Erano, infatti, molto vogliosi di salire sul ring e combattere. Gli incontri, e in generale i tornei, sono fondamentali perché danno la possibilità ai ragazzi sia di scaricarsi mentalmente, dopo il lungo lavoro in palestra, che di mettere in pratica ciò che hanno appreso durante gli allenamenti. Quali sono i prossimi impegni che aspettano i tuoi pugili? Prossimamente ci sarà un vero e proprio torneo, per la categoria Youth, in Lituania (marzo, ndr), che sarà preceduto da uno stage d’allenamento che faremo con la Nazionale Algerina a fine febbraio presso il Centro Tecnico di Assisi. Quest’anno sarà contrassegnato da tre grandi avvenimenti internazionali: Gli europei Junior, quelli Schoolboys e i Mondiali Youth. Quelli sono gli obiettivi principali, per quel che riguarda il nostro 2012. Risultati a parte, il tuo compito è consegnare gli atleti alla Nazionale maggiore. Un lavoro molto delicato e complesso di selezione e non solo. Si, è vero è un lavoro molto delicato. La fascia di età, con cui mi trovo a operare, va dai 14 ai 18 (Le categorie al momento sono: Youth 1994/95; Junior 1996/97; Schoolboys 1998, ndr) anni, in pratica quella del passaggio dalla pubertà alla prima età adulta. Un periodo molto complesso per i ragazzi, perché è quello in cui si formano anche caratterialmente. Bisogna essere in grado, quindi, di formare il pugile sotto tutti i punti di vista – tecnico, fisico e tattico – tenendo anche presente le esigenze di un ragazzo che sta uscendo dall’adolescenza. Nel 2014 ci saranno le Olimpiadi giovanili a Nanchino, che saranno il trampolino di lancio verso Rio 2016. Stai già programmando il lavoro per quell’appuntamento? Nel 2010 a Singapore ci siamo tolti una bella soddisfazione con l’argento conquistato da Turchi. Certo, le Olimpiadi giovanili sono uno step molto importanti verso quelle degli adulti, ed è logico che ci si pensi. Se non sbaglio, saranno gli attuali Schoolboys a essere chiamati in causa per il 2014. Olimpiadi giovanili a parte, per il 2016 c’è ancora molto tempo davanti a noi. Fonte: Ufficio Stampa FPI - www.fpi.it/index.php |