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ECHI DAL PASSATO: IL 3 NOVEMBRE 1955

03/11/2012 - 9.24.00

 

3 novembre 1955: Fred Galiana batte Ray Famechon

di Alfredo Bruno

Il Palais des Sports parigino era gremito di spettatori per vedere all’opera due grandissimi campioni come Raymond Famechon e Exuperancio “Fred” Galiana. In palio c’era il titolo europeo dei piuma, una categoria di cui Ray, ormai 31enne, era il dominatore da circa 8 anni. Una carriera durissima quella del campione francese, che arrivò per tre volte al titolo mondiale, ma fu stoppato da [Willie Pep], [Sandy Saddler] e [Percy Bassett]. Lo spagnolo Galiana, 24 anni, era un emergente che aveva avuto un inizio carriera non molto brillante anche se gli si riconosceva una potenza non indifferente, infatti l’anno prima aveva subito tre sconfitte ad opera di Bonnardel, Chickaoui e Ros. Ma il 1955 fu l’anno della sua esplosione frantumando gente del calibro di [Louis Carrara], [Joseph Janssens], [Jean Sneyers] (ex campione d’Europa), e soprattutto prendendosi la rivincita su Bonnardel, frantumato in due round. Una sequenza incredibile di 15 vittorie in 10 mesi (fate un po’ voi la media di match disputata mese per mese). Ray Famechon era chiamato ad un compito difficilissimo e lo stesso organizzatore Gilbert Benaim, si era lasciato sfuggire che Ray difficilmente avrebbe superato la sesta ripresa. Non la pensavano così i suoi numerosi sostenitori, che confidavano soprattutto nella difficoltà per Galiana a rientrare nel peso, visto che combatteva preferibilmente tra i leggeri, categoria di cui era campione spagnolo.
Di fronte erano due pugili dalle caratteristiche completamente differenti: Galiana aveva una scherma elegante (lo chiamavano Matador), la stoccata secca e precisa, mentre Famechon, braccia lunghissime, aveva una boxe esteticamente meno bella, ma terribilmente efficace, viste le sue numerose vittorie prima del limite. Il dramma avvenne subito al primo round quando un montante sporco squarciò il sopracciglio del campione, che sanguinò abbondantemente tanto che il volto divenne una maschera. La fragilità dei suoi sopraccigli era nota, un handicap che aveva condizionato i suoi match con Loi, Bassett, Sneyers, Saddler. Il match si fece subito cruento: Famechon assalì lo spagnolo che lo aspettava al varco coi suoi micidiali colpi d’incontro. Alla quarta ripresa gli spettatori ebbero l’illusione che il francese ce l’avrebbe fatta. Ma nei round seguenti il viso coperto di sangue per le ferite inflitte dai colpi di Galiana dava l’ineluttabile idea di una sconfitta prossima. Alla fine del sesto round, una frazione prima del suono del gong, Famechon si avviò al proprio angolo con un gesto sconsolato, ma al settimo era già pronto a vendere cara la pelle. L’arbitro, il signor Avrutschenko, a sorpresa alzò il braccio di Galiana prendendo a pretesto che il manager Coletta era rimasto sul ring un paio di secondi più del dovuto quando aveva suonato il gong. Sul cartellino apparve un inspiegabile abbandono alla sesta, mentre forse sarebbe stato più giusto il kot alla settima ripresa. Con molta probabilità se il match fosse proseguito Galiana avrebbe vinto ugualmente e forse pure prima del limite, ma il dubbio rimase. Dopo questo match Ray Famechon non fu più lui e accusò problemi alla vista. Si ritirò nel 1956 con un record di + 100, 37 per ko, = 3, - 17. Il francese non ebbe molta fortuna nella vita e morì povero, forse suicida, a 54 anni.
Galiana dopo la conquista del titolo europeo dei piuma, provò la scalata tra i leggeri, dove trovò a sbarrargli la strada un grande [Duilio Loi]. Dal 1957 si trasferì in Argentina e smise di combattere nel 1959 da peso welter con un record di 154 successi (90 per ko), 22 sconfitte e 13 pareggi). Se ne è andato nel 2005 a causa dell’Alzheimer.