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CAMPIONATI ITALIANI ELITE, GIORNATA CONCLUSIVA

17/12/2012 - 12.35.02

 

 

Calato il sipario sugli Assoluti 2012

di Alfredo Bruno

ROMA, 16.12.2012 – Finisce nel migliore dei modi l’ultima giornata degli Assoluti, organizzata dalle Fiamme Oro e dalla Federazione Pugilistica Italiana. Spettacolo agonistico, pienone di spettatori, tifo anche “caldo”, ma nella giusta maniera sono stati ingredienti ottimali che ci hanno accompagnato per 6 giornate. La partecipazione degli atleti è stata compatta e il pubblico ha potuto prendere visione anche delle nuove leve raggruppate tra i partecipanti e combattere senza alcun timore reverenziale di fronte ai “senatori”, cosa che ha dato la visione che il pugilato italiano è saldo ed è pronto ad affrontare le innovazioni AIBA, che non sono poche, ma che verranno spalmate nell’arco di 5 anni. Modernizzare il nostro sport è giusto, anche se cambiare una tradizione di 100 anni non sarà tanto facile e presenterà non poche incognite. E’ giusto provare e ai posteri l’ardua sentenza…La boxe è nata con l’uomo… con quel che segue.
 
Aprono la serata i minimosca (a noi piace chiamare le categorie così, i kg. lasciamoli alla spesa del mercato) con Manuel Cappai (FFOO) e Marco De Montis (LG). Quest’ultimo, togliendo la frase al professionismo, rispetta il ruolo di sfidante attaccando “il gioiellino” della Nazionale, che dà un saggio della sua bravura indietreggiando e colpendo di rimessa. Nell’ultima ripresa Cappai toglie l’iniziativa al suo battagliero rivale e completa il suo personale successo.
 
Riccardo D’Andrea (CL) nei mosca ha coronato con un anno di ritardo il suo personale successo agli Assoluti. Lo aveva già fatto l’anno scorso tra la sua gente, ma il titolo gli fu tolto a tavolino per un’incredibile sciocchezza. Il ragazzo, che già da tempo ormai è una pedina della Nazionale, si è rifatto con gli interessi dominando in questa categoria. Difficile trovare un difetto nella sua boxe, compreso un pizzico di potenza. Il calabrese ha comunque trovato un buon rincalzo in Iuliano Gallo (LB), rivelazione di questi campionati soprattutto per il ritmo incandescente che sa imprimere. Il match dei due mosca è stato piacevole e interessante con alcuni scambi “elettrici”, applauditi dal numeroso pubblico.
 
Nei gallo Alessio Di Savino (CSE) e Ciro Cipriano (FFOO) hanno interpretato in questa categoria due stili completamente diversi. La scherma e l’abilità del primo si sono rapportate con la maggiore aggressività e abilità dalla corta distanza del secondo. Per due round Di Savino ha visto premiata la qualità con un punto in più. Nel terzo round ha dovuto far fronte al disperato serrate del suo avversario, ma lo ha fatto con bravura incrociandolo soprattutto con il destro. Purtroppo protagoniste di questo match sono state le macchinette segnapunti, nell’ultima ripresa tre giudici hanno dato il round a Di Savino e due a Cipriano. L’incredibile incrociarsi della matematica applicata al punteggio ha segnato pollice verso per un punto a Di Savino. E’ facile capire l’amarezza, sia pure composta del primo, e la gioia del secondo che si riconferma Campione.
 
Nei leggeri per un’ incredibile manovra del “destino”, ma anche e soprattutto per la loro bravura si sono trovati di fronte Donato Cosenza, campione in carica, e Fabio Introvaia, campione due anni fa a Napoli. La boxe essenziale ed efficace del primo si è scontrata con quella fantasiosa del secondo con un unico denominatore, quello di essere due prodotti della fertile Campania. Oltre alla fantasia Introvaia mette in luce una velocità maggiore nelle sue braccia che sorprende per due round un avversario che le prova tutte per venirne a capo. Nell’ultimo round Cosenza cerca di ribaltare la situazione compromessa, ma Introvaia lo evita con abilità e quel pizzico di astuzia, che fanno di lui un atleta completo. Tra questi due campioni si apre un interessante capitolo per una rivalità, sale e zucchero della nostra boxe.
 
Dario Donato Vangeli (FFOO) e Carmine Cirillo (FFOO) nei superleggeri hanno ripetuto la finale dell’anno scorso a Reggio Calabria. Pur vestendo la stessa maglia delle Fiamme Oro i due non si sono risparmiati, ma quello che più conta è l’aver messo in luce una boxe piacevole dove la fantasia di Cirillo, buon protagonista nel mondo del pugilato da 16 anni, non ha avuto buon gioco di fronte ai colpi di rimessa del guardia destra Vangeli.
 
Sembra impossibile, guardandoli fisicamente, che Dario Morello (FAZ) e Marvin Perugini (MC) appartengano alla stessa categoria di peso. Il primo ha decisamente la struttura di un medio e perché no anche la consistenza. I due si conoscevano per essersi incontrati al Guanto d’Oro vinto da Morello. Quest’ultimo sembra avere sposato “la tesi” della corta distanza dove la sua efficacia si manifesta più limpidamente. Perugini è stato un avversario molto difficile, che in alcuni frangenti lo ha messo in difficoltà con la rapidità delle sue serie. Morello colpisce con il contagocce, ma difficilmente non raggiunge il bersaglio. Una boxe la sua fatta con la bilancia del farmacista, ma tremendamente efficace.
 
La discesa nei medi non ha certo portato fortuna a Luca Capuano (FAZ), che per due anni è stato il dominatore nei mediomassimi. Diciamo che questo è avvenuto per colpa di un sorprendente Raffaele Munno (CP), che non ha concesso spazio e tregua ai suoi avversari. E’ un problema scrollarsi di dosso un fighter di questa tempra. I colpi dalla corta distanza del pugile campano mozzano il fiato agli avversari quando arrivano al corpo e completano la loro opera al volto. Capuano è un pugile intelligente, ha cercato la distanza dove le sue leve potevano avere buon gioco, ma non era facile. Munno nel terzo round calava, e questo è forse l’unico difetto, ma Capuano non riusciva a trarre grossi benefici.
 
Adriano Sperandio, sorridente campione dei pesi mediomassimi
 
Nei mediomassimi Adriano Sperandio (LZ), per anni grande promessa, ha finalmente coronato il suo inseguimento al titolo, dopo i guai fisici che hanno sempre condizionato il suo rendimento. Sperandio può dirsi un pugile completo, anche se discontinuo. Gianluca Rosciglione (CSE), anche lui ex grande promessa, è un atleta che si classifica sempre positivamente. Poteva essere per lui la volta buona agli Assoluti, ma ha trovato semaforo rosso di fronte ad un atleta più rapido e determinato.
 
Fabio Turchi e Francesco Soggia intervistati
 
Nei massimi leggeri Francesco Soggia (LZ) era chiamato a saggiare le ambizioni, tutt’altro che velate, di Fabio Turchi (CSE), 19 anni in un fisico scultoreo con martelli al posto delle mani. Il loro è stato uno scontro muscolare, che non ha mai annoiato. Soggia, da due anni vincitore agli Assoluti, reggeva bene l’urto contro un simile avversario riuscendo in un paio di occasioni a metterlo anche in difficoltà, ma Turchi nel panorama di questa categoria per ora sembra di un altro pianeta.
 
Tocca, come la logica impone, ai massimi leggeri chiudere la serata. Gli sguardi del pubblico e i flashes dei fotografi sono tutti puntati su Roberto Cammarelle (FFOO), mentre per il gigantesco Mario Federici (FFOO) tocca l’ingrato ruolo della comparsa. Sono tre round tranquilli, fatti in scioltezza dai due colossi con un buffetto sulla testa del giovane avversario al gong finale, che potrebbe anche essere un passaggio delle consegne per un futuro non ancora vicino.
 
RISULTATI
 
Minimosca:
Manuel Cappai (FFOO) b. Marco De Montis (LG) 15-5.
 
Mosca:
Riccardo D’Andrea (CL) b. Iuliano Gallo (LB) 28-15.
 
Gallo:
Ciro Cipriano (FFOO) b. Alessio Di Savino (CSE) 11-10.
 
Leggeri:
Fabio Introvaia (CP) b. Donato Cosenza (FFOO) 23-16.
 
Superleggeri:
Dario Donato Vangeli (FFOO) b. Carmine Cirillo (FFOO) 11-7.
 
Welter:
Dario Morello (FAZ) b. Marvin Perugini (MC) 12-8.
 
Medi:
Raffaele Munno (CP) b. Luca Capuano (FAZ) 13-8.
 
Mediomassimi:
Adriano Sperandio (LZ) b. Gianluca Rosciglione (CSE) 12-9.
 
Massimi:
Fabio Turchi (CSE) b. Francesco Soggia (LZ) 22-10.
 
Supermassimi:
Roberto Cammarelle (FFOO) b. Mario Federici (FFOO) 14-5.
 

 

le leggiadre vallette impegate nell'edizione romana degli assoluti