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ANTONIO DE VITIS NUOVO CONSIGLIERE FEDERALE

24/01/2013 - 19.03.58

 

 

La Puglia ha il suo Rappresentante Federale al fianco del Presidente Alberto Brasca

di Sandro Turco

Il pugile professionista [Antonio De Vitis], è entrato a far parte del Consiglio Federale della FPI. La Puglia, potrà contare su un rappresentante capace di entusiamare sul ring, gli amanti della boxe votata all’attacco e al sacrificio
 
          La XXXVI assemblea nazionale ordinaria elettiva per il rinnovo delle cariche federali relative al quadriennio olimpico 2013-2016 (in programma lo scorso 19 gennaio) ha decretato l'ingresso – nel Consiglio della Federazione Pugilistica Italiana – del pugile professionista Antonio “Pitbull” De Vitis 25 (ko14)+3+1. Per il 34enne (compiuti mercoledì 23 gennaio) brindisino pluricampione – attuamente Campione Intercontinentale IBF nella categoria Superpiuma – si tratta di una nuova esperienza, da vivere sicuramente con la stessa intensità manifestata durante le entusiasmanti sfide sul ring. De Vitis (eletto in quota pugili dilettanti), farà quindi parte della squadra del neopresidente della FPI, Alberto Brasca.
          De Vitis, cominciamo ovviamente dai doverosi ringraziamenti
     «Beh, sì; voglio innanzitutto ringraziare di cuore tutti coloro i quali hanno sostenuto dapprima la mia candidatura e successivamente la mia elezione a consigliere federale. Non è stata una vittoria facile; ho dovuto confrontarmi al cospetto di un nome altisonante, ovvero quello del campione olimpionico Roberto Cammarelle. Difatti, praticamente nessuno altro, ha voluto prender parte alla sfida elettorale, perché appunto ritenevano che la vittoria di Cammarelle sarebbe stata schiacciante. A me le sfide proibitive mi sono sempre piaciute, quindi ho provato ed ho conseguito l'obiettivo sperato, sovvertendo il pronostico della vigilia».
          Come nasce l'idea della candidatura
     «Se devo essere sincero, al momento della proposta ho rifiutato subito. Voglio sottolineare il fatto che in quel momento non conoscevo affatto il nome dell’altro candidato, quindi il voler declinare la proposta non è stata dettata dalla paura di dover subire una clamorosa sconfitta. Il mio diniego era dettato soprattutto dalla volontà di pensare solo ed esclusivamente a svolgere l’attività di pugile professionista, senza altre distrazioni; o forse, anche perché in precedenza non mi sono mai occupato di mettere al servizio le mie competenze pugilistiche al di fuori dal ring. Successivamente però, parlandone anche con il mio staff tecnico, ho iniziato ad esaminare meglio la proposta che mi era stata offerta, ritenendola interessante e, perché no, anche stimolante».   
          Anche se sei un pugile professionista affermato, conosci molto bene il mondo dei dilettanti
     «Credo che il mio nome sia spuntato fuori, proprio perché vivo quotidianamente il variegato movimento dei dilettanti; un universo diametralmente opposto a quello riservato per chi invece gravita in nazionale. Nelle palestre di provincia, devi far fronte ad una serie di problematiche, partendo proprio da quelle che per molti potrebbero risultare insignificanti. Ad esempio, ho assistito personalmente ad alcune difficoltà legate all'affiliazione: quante volte ho visto i tecnici delle palestre anticipare (o ancora più spesso donare di propria tasca) il costo di affiliazione alla Federazione Pugilistica Italiana. Non dimentichiamoci infatti, che la palestra è un luogo aggregativo e sensibile alle problematiche sociali e quindi anche economiche. Inoltre, pur di salire sul ring, molti giovani pugili, a volte, sacrificano parte del loro piccolo rimborso (quantificato in poche decine di euro) per contribuire alle spese di viaggio per raggiungere un determinato posto. Torno a ribadire il fatto, che la mia candidatura nasce proprio per questi motivi: conosco davvero da vicino l'ambiente del pugilato riservato alle categorie dilettanti». 
          Quindi, quale sarà l'impegno di De Vitis verso i dilettanti?
     «Di certo premetto di non possedere purtroppo la bacchetta magica; al contempo non posso assolutamente promettere di abolire ad esempio la tassa di affiliazione: da solo non potrei assolutamente permettermi inopinati squilli di tromba. Sarò vigile e sottoscrivo fin da adesso il mio assoluto impegno per portare le problematiche dei dilettanti all'attenzione dei vertici federali. A tal proposito ci sono ad esempio alcuni aspetti davvero poco celebrativi. Non è concepibile, organizzare una manifestazione pugilistica in piazza ed adibire una piccola stanza, ricavata ad esempio in un bar, a luogo deputato per gli spogliatoi; con l'aggravante di dover tornare a casa senza la possibilità di usufruire delle docce. A mio avviso, questo per un atleta, è decisamente umiliante. Il mio impegno quindi sarà anche per eliminare questo aspetto poco gratificante, per chi lavora quotidianamente per migliorare la qualità del pugilato».
          L'occasione di questa analisi, ci consente di strappare anche una riflessione sul professionismo
     «Il professionismo in Italia è in forte crisi. Quando dico questo non mi riferisco di certo alla qualità degli atleti; anzi, credo che in questo momento ci siano nella nostra nazione diversi pugili di spessore. La crisi, a mio avviso, è dettata soprattutto dalla congiuntura economica. Spero che a breve ci siano spiragli di rinnovato ottimismo, per poter usufruire di borse adeguate al lavoro quotidiano che tutti noi svolgiamo con il solito impegno e professionalità».
 
          Per ascoltare l’intervista telefonica realizzata in compagnia di Antonio De Vitis, basta visitare il sito internet del Comitato Regionale FPI Puglia-Basilicata (pagina youtube) o cliccare il seguente link:
 
COMUNICATO STAMPA  del C.R. Puglia-Basilicata
     BARI  24 gennaio 2013 
  
 
UFFICIO STAMPA
Sandro Turco  (+39) 329 8218603
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