Notizie
FRANCO UDELLA, 38 ANNI DALLA NOTTE IRIDATA
04/04/2013 - 9.39.59
Udella, primo campione WBC minimoscaOggi 4 aprile 2013 ricorre il 38mo anno da quando il sardo [Franco Udella], attualmente presidente del Comitato regionale sardo della FPI, conquistò l’inaugurale cintura WBC dei pesi minimosa.
Udella battezzò la lista mondiale delle 108 libbre (kg 48,988), l’allora più leggera categoria di peso tra i professionisti, il 4 aprile del 1975. Tra i dilettanti esisteva la divisione di peso di 48 chili, nella quale aveva militato il sardo dal suo debutto in canottiera fino ai campionati europei del 1971.
Dodici anni dopo, sempre tra i professionisti, arriverà quella più leggera che va sotto il nome di pesi paglia ed impone il limite massimo di 105 libbre (kg 47.627).
In seguito, ma solo nei paesi asiatici, sarà adottata una ancora più lieve con la denominazione di pesi atomo.
Tornando alla notte di 38 anni fa, consumata nel Palalido di Milano, si deve ricordare il successo accordato all’italiano dall’arbitro francese Raymond Baldeyrou. Udella era un abile e leale schermitore, dotato di una ragguardevole potenza. Il suo avversario era il messicano [Valentin Martinez], che usava le braccia come dei randelli per fare breccia nella guardia misurata del cagliaritano. In quegli anni si combatteva sulla distanza delle 15 riprese e l’italiano aveva mostrato fino all’undicesimo round di avere energie e vitalità necessarie per continuare a dominare il confronto. Nonostante “El Duende” Martinez si fosse mostrato oltre che duro colpitore anche scorretto, l’instancabile tamburino sardo denotò scaltrezza e capacità di adattamento. Infatti fino a quel momento era in vantaggio sull’agguerrito oppositore. Poi nella dodicesima ripresa un maligno largo gancio del messicano si abbatté sulla schiena del cagliaritano che dovette inginocchiarsi e subire il conteggio dell’arbitro transalpino. Il referee aveva visto la dinamica dell’accaduto, la traiettoria del colpo, la sua efficacia sulla parte colpita, ritenuta vietata, e decise di riconoscere il successo al cagliaritano per squalifica del messicano. Udella non festeggiò la conquista sul quadrato perché lo lasciò in barella. Poco più di un anno prima, sullo stesso ring, Udella era stato squalificato contro l’anconetano Altero Marini per un presunto colpo basso. Il marchigiano era rimasto sulla stuoia oltre il regolare conteggio e l’arbitro graziò Marini che verrà poi battuto ai punti 27 giorni dopo.
Udella si era presentato al suo secondo appuntamento iridato, dopo la fallita sfida dell’anno prima al pericoloso venezuelano [Betulio Gonzalez] per la cintura WBC dei pesi mosca, in qualità di campione d’Europa in carica dei pesi mosca, derivata dalla perentoria vittoria sullo spagnolo Pedro Molledo.
Subito dopo la conquista del titolo mondiale dovette difendere il primato continentale contro lo svizzero Fritz Chervet, con il quale concluse il confronto tenutosi a Zurigo con un no-contest nel secondo tempo.
Il regno iridato del sardo durò poco perché la programmata difesa contro lo sfidante ufficiale sfumò. I buoni uffici del manager Umberto Branchini non evitarono che l’italiano venisse privato del titolo nel luglio seguente.
Udella continuò a dominare la scena europea ancora quattro anni con 6 difese vittoriose prima di cedere il primato continentale al britannico Charlie Magri. Quella del primo maggio del 1979 nella Wembley Area londinese fu la sua ultima apparizione in veste di atleta.
In precedenza, nel luglio del 1976, mentre si distingueva nel vecchio continente, si giocò l’ultima carta mondiale in Venezuela dove cedette nel terzo assalto a [Luis Estaba].
Chiuse la carriera professionistica durata quasi sette anni con 43 combattimenti. I successi furono 37 (19 prima del limite), contro 5 sconfitte ed un risultato di no-contest.
Le cronache raccontano che Udella aveva una naturale amore per il calcio e si avvicinò al pugilato per caso nel 1965. Fu attratto dai suoni che udiva provenire dalla palestra cagliaritana di Via Barone Rossi dove passava quotidianamente. Vi entrò per curiosità e ci rimase per lunghi anni.
Il primo successo importante arrivò in maglietta l’anno seguente con la vittoria ai campionati italiani novizi. Da allora fu campione regionale fino al 1972 e vincitore delle edizioni italiane del 1970 e 1971. Nel 1972 finì secondo dietro il campano Franco Buglione, superato nella finale dell’anno precedente. Vestì la maglia azzurra in 37 occasioni, una delle quali gli fruttò la medaglia d’argento ai campionati europei del 1969 a Bucarest in Romania. Partecipò alle olimpiadi di Città del Messico nel 1968 e di Monaco di Baviera nel 1972, oltre ai campionati europei del 1971 a Madrid in Spagna. Il dilettante Udella mise assieme 147 combattimenti in 7 anni, riportando 140 successi.
In Europa fu secondo solo all’ungherese Gyorgy Gedo, un autentico fuoriclasse di quegli anni, capace di vincere le medaglie d’oro agli europei del 1969 e del 1971 ed alle olimpiadi del 1972. Nei campionati europei del 1975 ottenne anche la medaglie di bronzo, l’ultima della sua eccellente carriera durata fino al 1980.
Udella rimane uno dei più brillanti pugili generati in Italia nel secondo dopoguerra. Nonostante la sua piccola taglia ha dimostrato pregi agonistici che hanno ingigantito le sua figura di atleta.
Solo due settimane fa, dopo tanti anni di silenzio, è tornato a far parlare della sua persona nella ricordata elezione a presidente del Comitato regionale Sardegna della FPI. Non ha avuto concorrenti. Il suo autorevole nome è bastato a non avere altri aspiranti o antagonisti per la guida regionale della Federboxe.
Primiano Michele Schiavone
|