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MUHAMMAD ALI, STORIA DI UNA RIVOLUZIONE

15/07/2013 - 9.07.48

 

 

L’ultimo libro di Andrea Bacci

Di Alfredo Bruno

Da giugno è in vendita in quasi tutte le librerie l’ultima fatica di Andrea Bacci intitolata “Muhammad Alì…Storia di una rivoluzione…della Casa Editrice Ultra Sport. Prezzo Online 15, 72euro. Devo dire la verità che avevo qualche perplessità su questo lavoro. Di Cassius Clay-Muhammad Alì pensiamo o almeno pensavamo un po’ tutti di conoscere gran parte della sua storia ed anche le sue vicende. Fiumi d’inchiostro, se ancora si può usare questo termine, libri biografici, articoli di riviste e giornali, trasmissioni televisive e tutto ciò che l’era mediatica mette a nostra disposizione, hanno descritto questo personaggio, ormai una vera icona del secolo, capace di travalicare anche lo sport in generale.
Non avevo fatto i conti con uno scrittore come Andrea Bacci, che si affacciò nel mondo del ring scrivendo “L’ultimo volo dell’Angelo biondo”, la biografia dello sfortunato Angelo Jacopucci. Bacci ha una qualità che non tutti possiedono, non cerca l’effetto, non vuole scrivere un romanzo, cerca solo di instaurare con il lettore un rapporto di fiducia senza voli pindarici con un lavoro oscuro, minuzioso. Scrittore completo, ferrato in materia, la sua partecipazione e il suo apporto nella boxe sono garanzia di successo anche per un’opera impegnativa come questa. Il libro è una monografia storica di 285 pagine.
A differenza di molti altri campioni di colore Cassius Clay-Muhammad Alì non nasce povero e alla boxe ci arriva per caso quando gli viene rubata la nuova e fiammante bicicletta. Il ragazzo ha appena 12 anni e viene consigliato di chiedere aiuto ad un poliziotto, Joe Martin, che insegna la boxe. Un episodio semplice, banale quasi, ma che serve a dimostrare come un destino può essere segnato e seguire un percorso simile all’Everest da scalare. L’autore diventa lo sherpa di turno e riesce nell’impresa. Il cammino, o la scalata, è lungo e Bacci ci si addentra senza esitazioni facendoci conoscere il personaggio che ha segnato un epoca, personaggio per doti naturali e per un carattere che diventa il frac di un vincente. Spesso parlando di Alì cadiamo in contraddizione, allora con abilità l’autore ci mette di fronte a un bivio attraverso due interpretazioni, che servono comunque a spiegare il frangente particolare.
La boxe del giovane Cassius diventa un film che ha le sue fasi salienti con l’Olimpiade di Roma nel 1960. La sua carriera da professionista raggiunge l’acme con le due vittorie su Sonny Liston, un campione del mondo ingombrante; diventa quasi leggenda con le tre sfide con Joe Frazier; l’imprevedibile vittoria su George Foreman; la saga con Ken Norton, forse l’uomo che più lo ha messo in difficoltà. Dall’apoteosi si arriva al famoso “viale del tramonto” quando Alì comincia a sentire il peso degli anni e dei duri incontri insieme con quella malattia, che cominciò a manifestare i primi sintomi nel 1980 durante il match perduto con Larry Holmes, suo sparring e allievo preferito.
In tutto questo fiume sgorgano gli affluenti della sua vita privata di uomo non insensibile al fascino di belle donne, tre matrimoni e la nascita di numerosi figli, distribuiti lungo l’arco della sua vita; del suo impegno politico che si unisce al famoso gruppo dei Musulmani neri, che tanta importanza avranno nella sua vita cominciando dalla religione abbracciata; la renitenza alla leva e la sua lotta contro le guerre. Alì ad un certo punto cessa di essere il campione per diventare il simbolo della lotta al razzismo, della pace, cosa che lo porterà quasi al Nobel. Un personaggio paradossalmente più importante della sua “fama”, descritto da Bacci con la preparazione dello storico, che ha studiato a fondo il soggetto per farcelo conoscere nella sua vera veste.