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TORNA MAYWEATHER, L’UOMO D’ORO DEL BOXING

15/09/2013 - 13.17.11

 

Il confronto di Las Vegas col messicano Alvarez, pagato oltre 40 milioni di dollari.

Lo sportivo più ricco del mondo.

di Giuliano Orlando

I due finti leoni che accolgono i clienti e i visitatori al mega albergo MGM di hollywoodiana memoria lungo la strip di Las Vegas, ne hanno viste di tutti i colori. Definirla un costruzione di dubbio di gusto è un complimento. Già nel 1980, quando venne allestita la sfida mondiale massimi tra Larry Holmes e lo sfidante italiano Lorenzo Zanon, un brianzolo di origini padovane, gli interni attigui alle sale da gioco, guerrieri romani e cameriere in abiti dell’epoca, oltre lampadari improbabili, davano all’ambiente un’atmosfera surreale. Oggi la situazione è cambiata, solo in funzione al movimento di dollari. Nell’occasione, era la mia prima volta nella capitale del gioco d’azzardo, Zanon percepì una borsa di 100.000 $, cifra altissima per un europeo, mentre Holmes ne ricevette 400.000. Sabato notte nello stesso salone di allora, rinnovato, la sfida tra Mayweather (44+) detto “money” che a Las Vegas risiede, e il messicano Saul Alvarez (42+ 2=) che mette in gioco le cinture superwelter WBC e WBA, vale oltre 55 milioni di dollari. Di cui 43 allo sfidante e circa 13 al campione. Una contraddizione solo in apparenza. Floyd è l’unico pugile che detta legge con le televisioni. Inoltre, a inizio anno, ha sottoscritto con la Showtime e la CBS un contratto che lo impegna a disputare sei incontri entro la fine del 2015, per la modica cifra di mezzo miliardo di dollari. Questo è il secondo appuntamento, il primo onorato lo scorso maggio battendo Roberto Guerrero.

Sulla carta l’impegno odierno sembra abbastanza difficile, considerato che il messicano dai capelli rossicci, è imbattuto, ha la mano pesante e 23 anni, contro i 46 di “Money”. Questi i numeri, ma quando si parla di un campione come Mayweather, occorre fare molte eccezioni. Infatti gli scommettitori lo danno favorito. Sulla sua longevità nessun dubbio. Anche se ha iniziato il mestiere a 16 anni, quindi sul ring da venti, la sua arte difensiva è talmente perfetta che finora i 44 avversari affrontati e battuti non sono riusciti a sgretolarla. Non solo, salvo lo split decision contro Oscar De La Hoya nel 2007, tutti si sono inchinati in modo netto. Ritengo che sarà così anche per Alvarez, nonostante la maggiore imponenza atletica, praticamente un medio. Come molti dei supercampioni questo dominio ha creato parecchi mal di pancia,che Floyd non cerca minimamente di alleviare, semmai il contrario. E’ lo sportivo più ricco del mondo, da due stagione batte tutti i campioni di golf e basket solitamente in vetta. Per il 2013 la rivista Sports Illustrated, ha già preventivato un guadagno di 90 milioni, davanti a paperoni come James LeBrown (56), star dei Miami Heat, il quarteback Drew Brees e Kobe Bryant a quota 47 milioni e altri come Tiger Wood fermo a 40 milioni. Meno della metà di “Money”. Che non è neppure un buon esempio in veste di padre e compagno. Dopo la vittoria su Guerrero è andato in carcere per scontare gli 87 inflitti dal giudice per maltrattamenti alle madre dei suoi due figli. Nonostante avesse versato diversi milioni di dollari per risarcire l’ex compagna e ritirata la denuncia. E’ uscito dopo 65 giorni (buona condotta), impegnato per i restanti 22 ai servizi sociali. Come in Italia, più o meno. Possiede una collezione di auto e moto da nababbo, Ferrari, Rolls-Royce, Mercedes, Bentley e Cadillac modelli esclusivi. Ha un conto corrente, come dire denaro cash di oltre 120 milioni di dollari, la villa di Las Vegas fa impallidire quelle degli attori. Sembra incredibile, ma investe denaro e ci guadagna sempre. L’ultimo avversario che lo ha battuto è stato il bulgaro Serafin Todorov, un fuoriclasse in maglietta, un floppy storico nei professionisti. Accadde ai Giochi di Atlanta 1996, l’anno prima ai mondiali di Berlino, lo aveva fermato agli ottavi il modesto algerino Medjihoud. Da allora, ha sempre vinto, mettendo nel lungo elenco Gatti, Judah, Baldomir, De La Hoya, Hatton, Marquez, Mosley, Ortiz, Cotto e Guerrero. Adesso tocca ad Alvarez, che ha dalla sua 23 anni, 13 meno del professor Mayweather, Basteranno per fare la differenza? Personalmente ne dubito fortemente. Nella grande serata altri due mondiali. Nei superleggeri Danny Garcia, imbattuto (26+) titolare WBA e WBC, “solo” un milione e mezzo di dollari, mette il doppio capitale in palio contro l’indiavolato argentino Lucas Matthysse (34+ e 2 sconfitte) pagato un milione, picchiatore puro, ma anche a rischio per la scarsa attitudine alla difesa. Per contro Garcia, genitori portoricani, fratello d’arte, si è fatto largo ponendo fine alla carriera di Morales, ha steso Amir Khan. Nell’ultima sfida, ha trovato qualche ostacolo oltre il previsto contro il mancino Judah, che in fatto di furbate è un maestro. Il match sicuramente più spettacolare, col campione favorito ma a rischio. L’altro mondiale riguarda il superwelter Ishe Smith (25-5) sfidato dal messicano Carlos Molinas (21-5-2) per la IBF. Categoria che sembra territorio per veterani. Smith che ha 35 anni, lo scorso febbraio detronizzava Brundage, capace a 39 primavere di scalzare Cory Spinks. Per questo non più giovanissimo, la prima difesa gli frutterà 250.000 dollari, briciole a confronto di “Money” ma fare questi confronti è banale per non dire sciocco. Qualcuno finge di scandalizzarsi, ma è solo fariseo. Nella ricca America, 100.000 dollari non sono da buttare anche se fai boxe. Per questo Molina è ben felice di portare a casa il centomila e tentare di diventare a 30 anni campione del mondo. Mentre Las Vegas grazie alla boxe muoverà qualche miliardo di dollari, per la gioia del Nevada e dei proprietari dei casinò.
 
Giuliano Orlando