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22/10/2013 - 15.25.21

 

 

MEGARIUNIONE A VILLA BORGHESE

di Alessandro Bisozzi
 
È il 22 ottobre 1933, all'interno del parco di Villa Borghese a Roma, un oggetto insolito troneggia proprio al centro della vasta spianata di Piazza di Siena. È un ring.
Intorno a quel ring sono piazzate migliaia di sedie pieghevoli, il tutto è circondato da tribune montate in pochi giorni e disposte lungo il perimetro dell'ovale del campo.
Un colpo d'occhio impressionante, perché tutta la struttura è capace di ospitare circa settantamila persone. Un primato unico per l'Italia. Pochi altri impianti al mondo sono capaci di contenere un tale numero di spettatori.

immagine della straordinaria folla romana

Il programma della riunione è davvero eccezionale: il campionato italiano dei pesi welter tra [Vittorio Venturi] (nella foto a sinistra) e [Michele Palermo]; l’europeo dei pesi leggeri tra il milanese [Anacleto Locatelli] (nella foto in basso a destra) e il belga [Francois Sybille] e il mondiale dei pesi massimi tra il friulano [Primo Carnera] e lo spagnolo [Paulino Uzcudun].
È una domenica ancora calda nonostante l'autunno ormai inoltrato. L'afflusso degli spettatori comincia fin dalle prime ore del pomeriggio. La presenza del neo campione del mondo, il gigante friulano Carnera, è un richiamo irresistibile per tutti, non solo per gli appassionati di pugilato.
Ad occupare le gradinate sulle tribune accorrono le famiglie, intere scolaresche, centinaia di militari e tantissimi turisti in visita alla capitale. Un pubblico da circo più che da incontro di boxe.
 
All'imponente manifestazione, presieduta dal Capo del Governo Benito Mussolini, sono presenti tutte le massime autorità del regime; è un’adunata senza precedenti per un convegno di boxe in Italia.
 
Tra gli spettatori in prima fila siedono il peso massimo tedesco [Max Schmeling], interessato a conoscere il suo probabile prossimo avversario, e James Roosevelt, figlio del presidente Franklin Delano, in visita in Italia.
 
Il programma prevede alcuni incontri sottoclou e il posto d'onore è lasciato ad un giovane pugile civitavecchiese già molto conosciuto. Una fama dovuta al fatto che, appena l'anno prima, quel piccolo peso piuma aveva battuto il campione d'Europa [Domenico Bernasconi] e subito dopo il campione del mondo [Panama Al Brown].
Quel giovane pugile è [Vittorio Tamagnini] (nella foto a sinistra) e il suo avversario è il campione del sud Inghilterra Tommy Rogers. L'incontro è quasi una passerella per il civitavecchiese che strapazza l'inglese per tutte le otto riprese previste. La vittoria ai punti è nettissima e Tamagnini scende dal ring tra l'entusiasmo delle migliaia di spettatori presenti.
Quella sera fu un successo per tutto il pugilato italiano, Carnera vinse ai punti conservando la corona mondiale e diventando anche campione d’Europa, Venturi strappò il titolo nazionale a Michele Palermo e Locatelli conquistò l’europeo superando la rivincita con Sybille.
In quale altro periodo l'Italia del pugilato ha avuto tanti fenomenali campioni?
 
Alessandro Bisozzi