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DOPO BUNDU ANCHE ZAMORA A LONDRA
05/11/2013 - 11.18.14
Il 14 dicembre ci sarà anche Anthony JoshuaIl triestino Zamora, nato a 39 anni fa a Cuba, seguirà il collega di scuderia Leonard Bundu nella trasferta inglese programmata per il 14 dicembre a Londra.
Zamora, campione dell’Unione europea dei pesi leggeri, combatterà nella ExCel Arena, Dockland, della capitale inglese contro Kevin Mitchell, possessore della cintura IBF Inter-Continental dei pesi leggeri.
Kevin Mitchell vs Brunet Zamora
L’italo-cubano, dopo una carriera professionistica combattuta al limite dei pesi superleggeri dal 2005 al 2012, con un match per il vacante WBA interim ed una sfida per il titolo europeo, ha deciso di scendere di peso conquistando la vacante cintura dell’Unione europea dei pesi leggeri lo scorso febbraio. Ha confermato la sua condizione nella nuova categoria mettendo in gioco il suo titolo contro il piemontese Massimiliano Ballisai sul quale si è imposto per fuori combattimento nel nono round. Fino al mese di luglio passato ha sommato 28 combattimenti: 25 vittorie (11 prima del limite), 1 sconfitta e 2 risultati di parità.
Mitchell, inglese di 29 anni, professionista dall’estate 2003, ha combattuto due volte per la cintura WBO delle 135 libbre ed in entrambe le occasioni è rimasto sottomesso nelle prime riprese. Contro l’australiano Michael Katsidis nel 2010 ha ceduto nel terzo tempo per il titolo interim. Davanti al connazionale Ricky Burn è crollato nel quarto round per il campionato regolare. L’ultima volta ha combattuto lo scorso ottobre quando ha totalizzato il trionfo numero 35 (25 anzitempo) contro i 2 ricordati insuccessi.
Zamora ha come sfidante ufficiale al suo titolo di campione dell’Unione europea dei pesi leggeri il belga Jean Pierre Bauwens.
Della missione londinese di Bundu abbiamo scritto in una precedente recensione che riproponiamo.
Il campione continentale dei pesi welter Leonard Bundu aveva programmato la sua difesa ufficiale contro il connazionale Gianluca Branco per la data del 21 dicembre prossimo.
Nel frattempo l’offerta pervenuta dall’Inghilterra di mettere in palio volontariamente la cintura EBU contro l’inglese Lee Purdy ha fatto rivedere le sue prospettive future. Avuto l’assenso da parte del team di Branco, il campione europeo ha confermato la sua presenza a Londra contro Purdy per sabato 14 dicembre.
Leonard Bundu vs Lee Purdy
Il Consiglio dell’EBU ha autorizzato la difesa volontaria disponendo che il vincitore tra Bundu e Purdy dovrà difendere la corona continentale contro Branco senza possibilità di effettuare una difesa libera.
Purdy, inglese di Colchester, ha 26 anni computi in maggio ed è soprannominato “Lights Out”. Ex campione britannico, ha tentato di affermarsi oltre i confini nazionali. Dopo aver sconfitto prima del limite il messicano Cosme Rivera ha ceduto per abbandono allo statunitense Devon Alexander.
Professionista dal dicembre 2006, è classificato EBU # 6 ed ha totalizzato 25 combattimenti, con 20 vittorie (13 prima del limite), 4 sconfitte ed 1 risultato di parità.
Bundu compirà 39 anni il prossimo mese. Campione europeo dal novembre 2011 ha realizzato 4 difese vittoriose. Professionista dall’aprile 2005 vanta l’imbattuto record fatto di 29 trionfi (9 anzitempo) e 2 verdetti di pareggio.
Anthony Joshua vs Dorian Darch
L’altra attrazione della serata sarà rappresentata dalla speranza britannica dei pesi massimi Anthony Joshua, 2-0-0 (2), che affronterà il connazionale Dorian Darch, 7-2-0 (1). La stampa specializzata d’oltre manica ha criticato la scelta dell’avversario del campione olimpico di Londra, sostenendo che Darch non esprime la potenza necessaria per impensierire l’avversario. L’altra osservazione negativa riguarda la sua struttura fisica, molto piccola rispetto a quella del grande Joshua. Alcuni media britannici vorrebbero, a torto secondo noi, vedere l’oro di Londra 2012 opposto ai pugili di livello europeo, dimenticando che la medaglia olimpica rappresenta solo il trampolino di lancio per una benaugurale carriera professionista. Il resto deve essere costruito con pazienza e sapienza. Sicuramente Darch non ha gli strumenti per impensierire Joshua, ma il suo nome dovrebbe essere uno dei tanti che, all’inizio di carriera, arricchiscono il record ed assicurano la fiducia nei propri mezzi, in vista di confronti impegnativi ma anche probanti per un’attività importante e duratura.
Primiano Michele Schiavone
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