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VICTOR YOUNG PEREZ, LA SUA VITA IN UN FILM

07/11/2013 - 12.01.21

 

 

Raccontata con un lungometraggio l’esistenza del campione di boxe ebreo

Mercoledì 20 novembre prossimo uscirà in Francia il film dedicato alla figura del grande pugile  Victor Young Perez, ebreo francese di origine tunisina, finito deportato in un campo di concentramento dove trovò la morte.
Nei giorni scorso è stata proiettata un’anteprima in forma privata alla presenza dei produttori, del regista, degli attori e di pochi privilegiati.
La trama del film racconta il periodo di prigionia ad Auschwitz dell’ex campione mondiale dei pesi mosca, quando è costretto a combattere con un soldato tedesco, più alto di 20 centimetri e più pesante di 20 chili. In questo confronto impari, il pugile deve resistere al bruto che si trova di fronte tra le corde e cogliere una forma di riscatto per chi, ebreo come lui, vive la condizione di deportato.
Incoraggiato dal fratello Benjamin, con il quale all’età di 14 anni aveva iniziato a tirare di pugni nel quartiere ebraico di Dar-El Berdgana a Tunisi, Young Perez nel mentre combatte, ripresa dopo ripresa, rivive la sua giovinezza spensierata, la gloria di pugile e l’amore con la bellissima Mireille, attrice italo-francese.
La figura di Victor Young Perez è stata interpretata da Brahim Asloum, ex pugile che si è fregiato della medaglia d’oro alle olimpiadi di Sydney nel 2000 ed è stato campione di Francia, d’Europa e del mondo WBA. Asloum, professionista dal 2001 al 2009, per interpretare il ruolo dello sfortunato pugile ebreo ha fatto ritorno in palestra, preparandosi come una atleta destinato ad una grande competizione, allenandosi fino a smaltire dodici chili di peso accumulati per la lunga inattività agonistica.
Il ruolo di Benjamin, fratello di Victor, anch’egli deportato nello stesso campo di concentramento, è stato interpretato da Steve Suissa, attore, regista e sceneggiatore francese, che ha posto in evidenza come il film propone due elementi significati che riguardano la boxe e la storia. Il pugilato per gli amanti di questo sport, la storia per i cultori degli eventi storiografici.
Il regista Jacques Ouaniche si è detto molto soddisfatto del lavoro svolto e del risultato che ne sta traendo. Ha detto che la risonanza che avverte rispetto alla notizia è molto grande. Le testimonianze offerte dal film sono particolarmente significative per le tematiche affrontate. I messaggi di tolleranza e di simbolo religioso campeggiano sull’intera storia rappresentata. Il modello cinematografico parla di un ebreo ed il suo interprete, Brahim Asloum, è un musulmano autentico.
 
Primiano Michele Schiavone