Tino, il pugile di Sarroch che prega per combattere: "Crisi del ring"
di Lorenzo Scano - castedduonline.it
Lorenzo Scano
Una grande promessa del pugilato sardo rischia di non poetere proseguire la sua attività per colpa della crisi: "Vorrei soltanto poterecontinuare la mia grande passione, le difficoltà economiche uccidono anche lo sport"
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Valentino Sanna, classe 1985, è un pugile professionista sarrochese con una grossa carriera di dilettantismo sul suo curriculum sportivo. Peso super leggero, alto 178 cm, è una delle vere promesse del pugilato isolano. Purtroppo la crisi economica che stiamo vivendo pare avere delle ripercussioni negative anche in questo ambiente, come lamenta Tino (così lo chiamano gli amici), che ci racconta le difficoltà di portare avanti quello che è il suo sogno sin dalla tenera età. Un sogno che, se solo ci fossero i presupposti adeguati, potrebbe trasformarsi in un vero e proprio lavoro.
Tino, quali sono le maggiori difficoltà che ostacolano questa impresa? Conta anche il fatto di vivere in un'isola?
Certamente, ma soprattutto contano la crisi, che ha condizionato parecchio il numero di manifestazioni, e il fatto di non avere un manager sardo che si preoccupi di valorizzare i talenti locali.
Quali sono le tue “richieste” in merito alla situazione che hai descritto?
Vorrei solo avere la possibilità di continuare la mia passione. Vorrei potermi confrontare con pugili della mia portata, senza essere costretto a racimolare sponsor per poter fare attività.
Parlaci della tua carriera, dagli esordi a oggi.
Da dilettante ho disputato 43 match. Ne ho vinti 26, uno dei quali per KO, persi 10 e pareggiati 7; da professionista ho combattuto solo due incontri, entrambi vinti ai punti. Sono un pugile tecnico, non cerco il KO. Sono stato campione sardo, nella categoria 69 kg, per tre anni di fila.
E della tua giornata tipo cosa ci racconti?
Regolo tutto in base al lavoro, faccio il turnista alla Saras. Sveglia alle 7, colazione leggera e corsetta in campagna. La sera mi chiudo in palestra e mi alleno. Tutto questo dal lunedì al sabato, la domenica è l'unica pausa che mi concedo.
Se la situazione attuale non dovesse mutare, hai intenzione di appendere i guanti al chiodo o di dedicarti a qualche altra disciplina da combattimento?
Spero di non arrivare a questo punto, per me il pugilato è tutto. Nel peggiore dei casi mi dedicherò a una disciplina alternativa, come la Kickboxing o le MMA. Per ora desidero ringraziare chi mi ha portato a quello che sono adesso, e chi mi segue adesso: i maestri Fabrizio Cappai e Marco Scano, e il pugile Lorenzo Cosseddu, ormai mio sparring partner.
L'augurio che noi di Casteddu Online facciamo a “Tino” è di poter proseguire nella cosa per cui -basta vedere la foto a inizio articolo- è nato: combattere nel pugilato e raggiungere tutti gli obbiettivi che si è preposto.
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