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PER FRANCESCA CEO, LA RINASCITA HA IL COLORE DELL'ARGENTO

14/01/2014 - 18.15.09

 

 

L'atleta barese, con la maglia della nazionale italiana, ha conseguito una preziosa medaglia d'argento al termine della 3rd Mations Cup, di scena in Serbia.

Oltre al risultato, l'importante era tornare nuovamente sul ring. Adesso però c'è la scuola!

di Sandro Turco

La rinascita, ha il colore dell'argento. Almeno secondo la 17enne barese Francesca Ceo, la quale dopo circa un anno di assenza dal ring, è riuscita a conseguire una preziosa medaglia d'argento durante la terza edizione della Nations Cup, di scena (dall'8 al 12 gennaio scorsi) all'interno dello Sports hall CFK “Drago Jovovic” a Vrbas (Vojvodina) in Serbia. Alla prestigiosa kermesse – cui hanno preso parte 235 atlete (110 Elite, 78 Youth, 47 Junior) provenienti da 23 nazioni, per la categoria Youth kg 48 – la Ceo è stata l'unica rappresentante azzurra a giungere all'ambita finale. Gli incontri si sono articolati sulla distanza di 4 riprese da due minuti ciascuna.
Appena rientrata nel capoluogo pugliese, alla campionessa – forgiata nella palestra dell'Accademia Pugilistica Portoghese, diretta dal maestro Antonio Portoghese – abbiamo chiesto di ripercorrere le tappe della spedizione internazionale.

Dopo aver smaltito l'adrenalina, come giudica Francesca Ceo, la prova sciorinata in Serbia?
«Beh, innanzitutto, sono stata convocata per un ritiro in programma a Santa Maria degli Angeli di Assisi (Pg): otto giorni di duro allenamento al cospetto delle altre convocate ed ovviamente tutte sotto l'attento sguardo di coach Emanuele Renzini (Responsabile Tecnico delle Nazionali Femminili). Subito dopo, siamo partiti per la Serbia per prender parte ad una manifestazione decisamente probante, in quanto hanno preso parte numerose nazioni dei Paesi dell'Est, di conseguenza, già alla vigilia, il livello tecnico si preannunciava elevato».
 
Ovviamente l'insidia maggiore era quella di rompere velocemente il ghiaccio.
«Sì, anche perché l'assenza dalle gare ufficiali da circa un anno era l'insidia più preoccupante. Difatti, giovedì 9, ovvero durante la mia prima prova, non è stato facile trovare il ritmo giusto per archiviare positivamente la sfida contro l'ungherese Olah. Per fortuna le sensazioni durante il match hanno iniziato ad essere buone, quindi è stato un crescendo, certificato dalla vittoria per 3-0. Giunta in Semifinale, non m'importava il nome dell'avversaria, perché avevo oramai piena consapevolezza della mia buona forma fisica e atletica. Sul ring ho trovato (sabato 11 gennaio) la kazaka Dzurgharaeva ma soprattutto ho trovato la seconda vittoria per 3-0. Giunta in finale, ho dovuto affrontare la russa Galieva, la quale si è aggiudicata la medaglia d'oro con il punteggio di 2-1. Nonostante la sconfitta sono felice della mia prestazione».

Peraltro, secondo il giudizio degli addetti ai lavori, avresti meritato la vittoria.
«Non spetta a me affermare questo ma certamente ribadisco di aver avuto la certezza di essere riuscita a dimostrare la mia tecnica e per me contano gli apprezzamenti ricevuti da coach Renzini e dalle mie compagne d'avventura presenti durante il match».
 
Hai ricevuto i complimenti sportivi dalla tua avversaria?
«Assolutamente no. Peraltro io dopo l'esito del verdetto, continuavo a sorridere dimostrando di essere comunque felice, mentre chissà perché, la Galieva, durante la premiazione era particolarmente nervosa ed accigliata, nonostante la vittoria».
 
Che cosa rappresenta per te questa medaglia d'argento?
«Sicuramente la rinascita dopo un periodo difficile. Difatti, dedico questa medaglia proprio a me stessa. Ad essere sincera, non avrei immaginato in un risultato così ambizioso. Adesso dovrò soddisfare le richieste di coach Renzini: devo continuare ad allenarmi seriamente, perché in programma ci sono numerosi appuntamenti internazionali».
 
Oltre agli allenamenti ci sono anche le incombenze scolastiche.
«Certamente, anche se è davvero complicato dover fronteggiare su entrambi i fronti. Quest'anno sto ripetendo il terzo anno del Liceo Artistico “Pino Pascali” di Bari, proprio perché lo scorso anno scolastico non sono riuscita a superarlo per causa delle numerose assenze; dover assentarsi per diversi giorni per gli appuntamenti con la nazionale, comporta inevitabilmente un certo affanno per restare al passo dei miei compagni di classe. Purtroppo non è facile ma la voglia di andare avanti, mi permette di essere fiduciosa anche in ambito scolastico. Ecco, posso concludere affermando che questa medaglia la dedico anche al mio Liceo, oltre che ovviamente alla mia famiglia e al maestro Antonio Portoghese».
 
Le Azzurre tornano a casa – oltre all'argento conquistato dalla Youth Francesca Ceo – anche con due bronzi arrivati grazie a Monica Floridia (Youth 64 kg) e Valentina Alberti (Elite 69 kg).
 
COMUNICATO STAMPA N°02/2014
     Bari, 14 gennaio 2014