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ANGOLO ROSA, MARTINA PIETROLUNGO
20/02/2014 - 15.57.21
Buona protagonista, anche se non fortunatadi Alfredo Bruno
Foto di Luigia Giovannini
Martina Pietrolungo (+ 20, = 1, -9), 24 anni, si allena nella AS Universo di Aldo Centini a Monterotondo. Parliamo di una I serie sempre buona protagonista, anche se non fortunata, alle massime competizioni femminili come i Campionati Universitari e gli Assoluti.
L’anno scorso a Padova veniva eliminata al primo turno, ma sembra sia stata questa sconfitta a far risorgere in lei quella determinazione che l’aveva accompagnata nei primi match.
L’iscrizione e la partecipazione nell’ormai “famoso” Lazio Women Boxing Tour sembrano aver contribuito alla crescita della autostima nelle sue qualità non indifferenti.
Il confrontarsi, sia pure in allenamento, con le più brave ha fatto sorgere nuovi stimoli, cosa che non è sfuggita al Tecnico della Nazionale Emanuele Renzini. Martina ha ripagato questa fiducia con una bella vittoria in Polonia.
La ragazza sembra aver voltato pagina per percorrere un 2014 che si preannuncia incandescente…
Come è avvenuto l’incontro con la boxe?
“Un po’ per gioco. Avevo 18 anni, mi piaceva un ragazzo e mi sono iscritta con lui a prepugilistica. Poi questo ragazzo mi ha mollato e a me invece è rimasta la voglia di sfogarmi contro qualcuno. Quindi ho intrapreso questo cammino”.
Quanto tempo fa?
“Nel 2009”.
Martina Pietrolungo in una seduta di guanti con Roberta Mostarda / foto: Luigia Giovannini
Sai delineare il giorno più bello ?
“Il giorno più bello è stato senz’altro quando ho vinto i Campionati a Isernia il primo anno. Avevo disputato solamente due match e quello per me era il terzo, sulla carta non avevo nessuna speranza perché oltrettutto dovevo affrontare un’ avversaria molto più esperta di me. Pero inconsciamente ero caricatissima , sono salita sul ring e me la sono giocata”.
Il giorno più brutto?
“Per me ogni sconfitta è un giorno brutto, perché ti devi rimettere in gioco, vedere dove hai sbagliato, se c’è stato qualcosa che non ha funzionato”.
Martina Pietrolungo in allenamento al sacco / foto: Luigia Giovannini
Cosa fai nella vita ?
“Studio. Sto al secondo anno di Specialistica in Strategie e Management, un ramo di Economia e Commercio. Fino a poco tempo fa facevo anche la barista. Poi il bar ha cambiato gestione e tutti a casa.. Per ora mi dedico allo studio e alla boxe”.
Hai qualche hobbies?
“Adoro la cucina”.
Martina Pietrolungo con la sorella Francesca / foto: Luigia Giovannini
Il tuo piatto preferito?
“I dolci e principalmente le crostate. Io sono malata per i dolci”.
Il tuo colore preferito?
“Il rosso. Mi è sempre piaciuto, indipendentemente dal pugilato. E’ un colore forte, che trasmette energia”.
La sorridente Martina Pietrolungo intervistata da Alfredo Bruno / foto: Luigia Giovannini
Che cosa ti ha dato il pugilato ?
“Il pugilato mi ha dato tante emozioni che non conoscevo. Ci ha fatto vivere tante situazioni con emozioni che pensavo non esistessero. L’ ho capito quando per un periodo sono stata fuori da questo sport. Ha ragione Tyson quando dice che una vita fuori dal ring è noiosa. Lo sport fa conoscere tanti valori, rafforza la tua personalità. Ti costruisce, ti dà la voglia di metterti in gioco, di superare i tuoi limiti”.
Cosa critichi ?
“Io critico un po’ quello che sta intorno al pugilato. Quelle persone al di fuori che, quando sanno che faccio pugilato, criticano questa mia scelta, associandolo all’ignoranza. E’ una falsa concezione che purtroppo in qualcuno resiste. Mi rendo conto che è un ambiente un po’ particolare,ma bisogna anche credere alla sua civilizzazione”.
Martina Pietrolungo con Francesca Grubissich e Silvia Bello / foto: Luigia Giovannini
Leggi?
“Moltissimo. Mi piacciono soprattutto i gialli, i thriller. Tutte le letture che lasciano il segno e ti tengono in sospeso fino all’ultimo. Ogni tanto anche qualche romanzo soft. Poi ci sono i libri riguardanti la mia materia di studio. Logicamente sono un’ accanita lettrice dei libri di cucina”.
Martina con la sorella Francesca e Francesca Grubissich / foto: Luigia Giovannini
Una domanda cattiva…c’è rivalità fra te e tua sorella?
“E’ nata e c’è stata. Adesso la sentiamo un po’ di meno, perchè stiamo in palestre differenti, però per fortuna Francesca ha avuto sempre un carattere meno orgoglioso rispetto al mio. Io ho un carattere un po’ più puntiglioso, più severo, più rigido. Lei ha comunque un carattere forte, ma è più malleabile”.
Alfredo Bruno
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