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UN GIORNO COME OGGI

27/03/2014 - 0.15.16

Il ricordo di eventi esclusivi

Venerdì 27 marzo del 1987 il sudafricano Brian Mitchell, campione WBA dei pesi leggeri jr da sei mesi, metteva in palio la sua cintura per la prima volta contro il portoricano Jose Rivera. Sul ring allestito nel Coliseo Roberto Clemente di San Juan de Puerto Rico, il 25enne Mitchell riportò il titolo in patria con un verdetto di parità ottenuto al termine di 15 riprese, dirette dall’arbitro Billy Yohan. Due giudici, Mark Sheckner e Gordon Volkman totalizzarono entrambi 142-142 che portarono al risultato di match nullo; il terzo ufficiale di gara sommò 144-141 a favore del pugile locale.
 
Il più alto Rivera, 23 anni compiuti, si presentò con un record di 15 combattimenti (12 vinti, 2 perduti, 1 pareggiato) contro i 31 sostenuti dal campione che vantava 29 successi (15 prima del limite), 1 sconfitta ed 1 risultato di parità.
 
I due pugili si affrontarono una seconda volta il 26 aprile del 1988 a Madrid, Spagna, quando il sudafricano conservò la corona con verdetto ai punti in 12 tempi (filmato proposto in visione). Rivera, professionista dal 1980, continuò a praticare il pugilato fino al 1997. Aveva totalizzato 30 combattimenti: 20 vittorie (14 per la via rapida), 8 insuccessi e 2 pareggi.

Mitchell (nella foto) aveva conquistato l’alloro iridato a Sun City, nella sua terra, strappandolo al panamense Afredo Layne. In seguito, a causa della politica sudafricana definita “apartheid”, fu costretto a difendere il titolo all’estero. I suoi connazionali lo definirono “road warrior”; infatti dal 1987 al 1991 disputò fuori i confini nazionali 13 combattimenti mondiali, che lo videro mantenere 12 volte il primato WBA e conquistare il titolo IBF delle 130 libbre. Nello stesso periodo in Sudafrica disputò 3 confronti programmati senza titolo in palio sulla distanza delle 10 riprese.

Mitchell, professionista dal settembre 1981, chiuse la carriera nel 1995 dopo aver calcato il quadrato per 49 confronti: 45 trionfi (21 anzitempo), 1 insuccesso e 3 risultati di parità. Rimase nell’ambiente della boxe come trainer.

Considerato uno dei migliori pugili del Sud Africa, nel 2009 è stato ammesso nella International Boxing Hall of Fame.

Nel Coliseo Roberto Clemente salì sul ring il portoricano Victor Callejas, ex campione WBA dei pesi supergallo, che sconfisse ai punti in 12 assalti Cleo Garcia del Nicaragua.
Callejas aveva strappato la cintura iridata all’italiano Loris Stecca nel maggio 1984 e dopo due vittoriose difese nell’anno seguente, la seconda ancora contro Stecca, rimase inattivo nel corso del 1986. “Luvi” Callejas passò a militare tra i pesi piuma ma venne sconfitto prima del limite nel 1988 dall’australiano Jeff Fenech per la corona WBC.
 
Un altro pugile in ascesa della serata fu l’imbattuto superleggero locale Angel Hernandez, 22-0-2 (12), che si affermò sull’invitto statunitense Victorio Belcher, 20-0-1 (10), al termine di 10 riprese.
Hernandez continuò a mietere successi fino al confronto con Julio Cesar Chavez del 1992, nella sfida per il titolo WBC delle 140 libbre, contro il quale fu fermato nel corso del quinto tempo.
Dopo quella sconfitta Belcher ne conobbe altre senza arrivare ai vertici internazionali.
 
Primiano Michele Schiavone