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SPADA, UNA SETTIMANA AL GRANDE APPUNTAMENTO

30/03/2014 - 15.49.21

 

 

Settimana di "passione" per Domenico Spada

di Alfredo Bruno

Domenico Spada vive la sua settimana di “passione” a Ciudad Delicias, località dello stato Chihuahua del Messico, non molto distante dal Texas. Il suo appare come uno splendido isolamento, ma non lo è, perché milioni di occhi, tramite internet e social network sono puntati su di lui direttamente o indirettamente. Chi latita invece è la carta stampata, quella specializzata sportiva. Lui sa che non è colpa sua, anzi lui è un protagonista da Oscar come lo sono un po’ tutti quelli che salgono sul ring e combattono. La boxe per certi versi da noi è nell’occhio del ciclone, parliamo sempre di carta stampata, perché è considerata fuori del tempo, non adatta ad una gioventù che non vuole più soffrire e vuole fama e successo senza colpo ferire. L’analisi nuda e cruda potrebbe essere questa, ma se fai un giro ti accorgi che non è così, perché le palestre sono piene di ragazzi, giovani, adulti, anziani che in qualche maniera si vogliono cimentare all’interno delle 16 corde e provare sensazioni come i dolori, le difficoltà, le soddisfazioni, le delusioni, le amarezze, l’ebbrezza della vittoria, l’ingiustizia della sconfitta, racchiuse nei tre minuti di round dopo round. Gli iscritti di questa disciplina sono in continuo aumento: dilettanti, professionisti e amatori sembrano aver intrapresa tra loro una rincorsa apparentemente senza via d’uscita. Se alla boxe uniamo tutti gli sport da combattimento avremo cifre da capogiro con sei zero. Cosa manca quindi in questo eden del ring da noi. La risposta è semplice: “Manca chi investe”. Come si fa ad attirare chi investe? In Italia risolviamo la questione con un ritornello che sta diventando onomatopeico: “E’ colpa della Federazione”. Un alibi che apparentemente giustifica tutti, ma non è così perché sul banco degli imputati ci sono proprio tutti.

Il nostro è stato un discorso apparentemente lungo, ma sul quale ritorneremo a più riprese per far capire le contraddizioni di una disciplina, che sta facendo proseliti anche tra calciatori, delusi da uno sport di squadra dove le loro doti vengono ammorbidite da quelle di altri compagni che addirittura se ne avvantaggiano. Sul ring ci sei, invece, tu e il tuo avversario nel rispetto delle regole. La vera essenza sportiva.

Domenico Spada da un po’ di giorni si trova in Messico per battersi con il pugile di casa Marco Antonio Rubio. In palio c’è il titolo Mondiale Silver WBC dei medi, il vincitore poi se la vedrà con il campione Sergio Martinez, che a giugno affronterà un “ingrassato” Miguel Cotto e se vincitore ha l’ obbligo di vedersela con Spada o Rubio.Molti considerano lo scontro tra Spada e Rubio più importante della sfida tra Martinez e Cotto. C’è molta curiosità, per i network messicani sta diventando una sfida di nickname “Vulcano” contro “Veleno”. Spada ha sempre avuto il piglio del leader, al suo ruolo non accetta restrizioni. Per lui la boxe è vita, sacrificio, e vuole arrivare al massimo, quel titolo che gli è sfuggito di un soffio per due volte in Germania contro Sebastian Zbik, titolo che all’epoca era ad Interim. Sembra che tra lui e il massimo titolo ci sia sempre una clausola che si chiama o Interim o Silver. Ma stavolta è diverso, non dimenticandoci che Spada a suo tempo conquistò il mondiale Silver contro Cendrowski. E’ diverso perché il vincitore affronterà quasi sicuramente l’argentino Sergio Martinez, il Top di tutte le sigle mondiali della categoria. Domenico ha giocato la sua carta con un’ indipendenza organizzativa legata alla Roundzero di Giulio Spagnoli. E’ diventato titolare di una palestra fondando con i suoi familiari la “Vulcano Gym”, una società ambiziosa che vuole diventare punto di riferimento per smuovere l’ambiente. Si è affidato ad un tecnico di valore come Valerio Monti, un giovane che sta emergendo tra le nuove leve anche come preparatore e buon psicologo, doti non indifferenti. Da alcuni giorni Spada si trova nella città messicana, dove ha incontrato i primi due avversari da combattere: l’altitudine e il fuso orario. Fisicamente sta in ottima forma, ha il morale alle stelle, è consapevole dell’importanza di questa carta da giocare, che potrebbe dare una svolta incredibile alla sua carriera. Il  primo affondo, prima di affrontare il suo avversario, lo ha indirizzato ai media facendo presente che sul ring si presenterà con la bandiera dei Rom, perché si sente tradito dall’Italia. Un’ affermazione che ha fatto scalpore e che non ha trovato indifferenti le maggiori testate. Adesso sono in molti, anche chi non si interessa al nostro sport, a sapere che a Ciudad Delicias dentro lo Stadio il 5 aprile Domenico Spada affronterà l’idolo locale Marco Antonio Rubio per il Mondiale Silver dei medi. “Vulcano” non si è smentito anche stavolta vincendo il primo round…contro la stampa.

Alfredo Bruno