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IN ITALIA IL FIGLIO DI GINO BUONVINO
27/07/2014 - 15.26.02
SUO PADRE NEGLI ANNI '50 FU AVVERSARIO ANCHE DI ROCKY MARCIANOAngelo Bonvino da New York rende omaggio alla palestra di suo padredi Maurizio Barsotti
Staff Tecnico ASD Pugilistica LuccheseUNA BELLA SORPRESA: venerdi 25 luglio direttamente da New York si è presentato presso la Palestra di Via dello Stadio, sede storica del pugilato lucchese, il figlio di Gino Buonvino, peso massimo lucchese che a cavallo della guerra e fino al 1952 è stato uno dei maggiori pesi massimi a livello mondiale tanto che per ben due volte ha affrontato la leggenda “Rocky Marciano “.
Fu un grande rivale di Rocky Marciano
Gino Buonvino è nato a Bari nell’ottobre del 1922. Da giovane si trasferiva a Lucca dove iniziava la pratica del pugilato. Fisicamente ben dotato, un inizio di carriera altalenante con otto sconfitte su venti combattimenti, non facevano presagire un brillante avvenire. Il ritiro di Musina e la partenza di Spagnolo per l’America gli spianarono la strada verso il titolo italiano lasciato vacante da quest’ultimo.
Il “Gigante mistico”, come veniva chiamato per la sua fervente fede cristiana, ebbe quest’opportunità sul ring del Teatro Moderno di Lucca, preso d’assalto dai suoi tifosi che credevano fermamente nel loro pugile. Mazzali, al suo secondo tentativo di ghermire la corona nazionale, per vincere aveva una sola possibilità, quella di piazzare il colpo duro vincente.
La superiore tecnica, velocità e tempismo di Buonvino non glielo permise e questi raggiungeva l’ambìto traguardo tricolore. Il netto successo ed il titolo conquistato fu un buon viatico per tentare l’avventura americana come il suo predecessore.
Contrariamente alle previsioni, Gino Buonvino seppe ben adattarsi alla diversa impostazione dei pugili americani e oltre alla buona tecnica dimostrava di avere nel suo bagaglio quella “stamina” necessaria per resistere sugli infuocati quadrati statunitensi Diciannove vittorie su ventitre combattimenti testificano la buona quotazione raggiunta attraverso i successi su forti avversari come Jimmy Carollo, Gene Gosney, Jacky Cransford, Tony Cangemi, Eddy Cameron e Dolph Quijano. Solo campioni di rango come Lee Savold, Roland La Starza, Nick Barone e Rocky Marciano lo superarono in quel periodo .
La sconfitta nel 1950 con il futuro imbattuto campione del mondo, Marciano, viene descritta come un piccolo capolavoro. A pochi secondi dalla fine del match, sospeso per ferita, sembra che fosse addirittura in vantaggio.
Prendiamo la notizia con beneficio d’inventario perché quel combattimento deve essergli costato molto in fatto di energie spese.
Tornato in Italia per un periodo di riposo dimostrava di aver esaurito la carica.Tentava di rientrare in possesso del titolo italiano ma non andava oltre il pari con il modesto Giorgio Milan che sedeva sul trono italiano in quel momento. Ritornato a New York due pesanti sconfitte con Joe Baksi e ancora Rocky Marciano gli fecero capire che il suo tempo era finito .
Si ritirava dalle battaglie del ring ma rimaneva in America dove si era fatto una famiglia .
Il figlio Angelo è arrivato a Lucca per un periodo di vacanza e non appena giunto ha voluto far visita alla palestra dove il padre ha esercitato parte della sua attività. La Pugilistica Lucchese conserva ancora il suo caschetto ed i guantoni da allenamento originali. Una visita che a distanza di decenni fa ricordare a tutti gli sportivi lucchesi che il pugilato a Lucca vanta una tradizione lunghissima fatta di gloria ed onore, una tradizione che continua ininterrotta tutte le sere.
Il pugilato a Lucca non è uno sport vecchio ma è una realtà consolidata, anzi la sua funzione adesso in un momento di grandi difficoltà è più che mai attuale visto che la palestra ogni sera è frequentata da decine di giovani che preferisco sudare e soffrire in palestra piuttosto che perdere il loro tempo dietro a pericolose devianze giovanili.
Fonte: Alfredo Bruno |