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BUNDU VOLA A LONDRA DOVE LO ASPETTA GAVIN

30/07/2014 - 9.31.11

 

 

Per Bundu una difesa insidiosa

di  Alfredo Bruno

Leonard Bundu è pronto a difendere la corona europea dei welter e per farlo torna in Inghilterra, nazione a cui è rimasta indigesta la sconfitta subita in precedenza all’ExCel Arena di Londra, una sconfitta inappellabile con un epilogo consumato al 12mo round poco prima della fine per l’intervento arbitrale necessario per fermare quella che stava divenendo una punizione. La vittoria su Purdy e su Jackiewicz, come del resto la sua carriera da imbattuto, ha convinto l’EBU ad assegnare al nostro campione il titolo di pugile dell’anno alla bell’età di 39 anni. L’Inghilterra gioca un’altra carta per un titolo a cui tiene molto e a scomodarsi è stato una grande organizzazione come può essere quella di Frank Warren, vincitore dell’asta con una cifra che si aggira sui 120mila euro. Un’asta vinta con la speranza che su quel trono l’ 1 agosto alla Civic Hall di Wolverhampton si sieda lo sfidante Frankie Gavin, 28 anni, imbattuto dopo 19 match con il titolo del Commonwealth scritto nel suo carnet. Gavin viene da un’incredibile carriera dilettantistica dove fa spicco, primo inglese della storia, il mondiale vinto nel 2007 a Chicago dove in finale superò il nostro Domenico Valentino. Avrebbe dovuto partecipare alle Olimpiadi di Pechino, ma non riuscì a rientrare nei limiti di peso tra i leggeri dove era iscritto. Lui, come d’altronde, Bundu è un mancino, ma a differenza del nostro pugile ha un maggiore allungo. Pratica una boxe non entusiasmante, ma classica di un dilettantismo al tramonto dove veniva premiato il colpo isolato. E’ un pugile sgusciante, abile nel rientrare soprattutto con il destro, una sorta di factotum d’attacco e di difesa. In Inghilterra lo danno favorito soprattutto per la differenza d’età, 11 anni sono tanti, ma svaniscono di fronte alla incredibile rapidità e bravura di Leo.
Bundu anche stavolta si è preparato con cura meticolosa, prima a Cisterna con Montesano e Ardagna e poi a Firenze con i maestri Boncinelli e Vignoli. La trasferta è molto insidiosa, ma all’estero si è fatto valere di fronte a gente di provato valore come Purdy e Shabani, senza risentirne minimamente. Frankie Gavin sa che battendo Bundu farà un salto qualitativo non indifferente nelle varie classifiche mondiali, l’inglese conta molto sulla freschezza e sul suo bagaglio tecnico. Doti che senz’altro gli si riconoscono con una piccola incognita, perché la forza e la bravura di Bundu sembrano diventare inversamente proporzionali con l’età. L’inglese che è un pedalatore, riuscirà a stare fuori dalla traiettoria dei colpi di Bundu? Riuscirà a frenare il ritmo che il pugile della Sierra Leone gli imporrà, un ritmo che i 32 avversari fin qui affrontati hanno sofferto uscendone con le “ossa rotte”, metaforicamente parlando. Il re d’Europa non vuole assolutamente abdicare, perché desidera ardentemente la chance mondiale, magari contro Floyd Mayweather jr. Una chance di diritto acquisito per la sua lunga carriera quasi sempre ai vertici mondiali come testimoniano il 4° posto per il WBC (Mayweather) e il terzo per l’IBF (Shawn Porter).
 
Alfredo Bruno