Spada torna sul ring ad Ostia per prepararsi al match con Murray
di Stefano Buttafuoco
La riunione dell’8 Agosto allestita dalla Paciucci Boxing team ad Ostia ed incentrata sulla sfida valida per il titolo italiano tra Lancia e Di Silvio, vedrà anche l’atteso ritorno di Domenico Spada (38-5-0) che combatterà contro il croato Nikola Matic (12,-24,0).
Un test match sulle sei riprese in proiezione dell’ennesima sfida mondiale (versione WBC “Silver”) in programma a Monte Carlo il 25 ottobre contro Martin Murray (28-1-0).
Abbiamo contattato il “vulcanico” pugile romano per sapere come si sta preparando a questo suo importante impegno agonistico.
Come è nata la sfida con Murray ?
“Il mio manager Giulio Spagnoli è stato contattato dal manager di Murray per questa incontro che non mi sono voluto far scappare. L’inglese è un buon pugile anche se nel suo ultimo match contro Bursak mi ha deluso per come ha interpretato il combattimento. Io amo fare la boxe mentre mi sembra che troppo spesso i miei avversari, Murray compreso, pensino solo a clinchare. Spero che almeno questa volta il mio avversario non mi scambi per una donna e decida di fare a cazzotti veramente”
Con quale spirito ti ributti nella mischia dopo l’amara sconfitta contro Rubio ?
“Con il solito entusiasmo. Con il messicano ho fatto un grande match, lui ha pensato solo a bloccarmi, i giudici mi hanno fatto innervosire assegnando dei punteggi fuori luogo ed io sono stato costretto a rischiare il tutto per tutto. Ma questa è storia vecchia, per me ora c’è solo Murray eppoi magari una grande sfida con Cotto”
Questa volta sul prestigioso ring di Montecarlo salirai con la bandiera italiana ?
“Sono contento che mi hai fatto questa domando cosi ho modo di chiarire certe cose. In Messico ho agito in quel modo solo ed esclusivamente per polemizzare contro la Federazione - che ignora da tempo le problematiche del pugilato professionistico - e contro le televisioni. Come si fa a non trasmettere un campionato del mondo in cui è impegnato un italiano ? Lo stesso è accaduto ultimamente per i match di Blandamura e per il prossimo in Inghilterra di Bundu. Io prima della sfida con Rubio sono stato contattato dal Tg1 che mi aveva promesso un servizio dove avrei potuto spiegare le ragioni del mio gesto. Purtroppo nessuno si è fatto sentire, sto ancora aspettando la telefonata. Ora, questo è solo un esempio che però ti fa capire come agiscano nei nostri confronti le televisioni italiane. Io amo l’Italia e nonostante sia di etnia rom io mi sento italiano al 100% dal momento che la mia gente sta in questo paese da più di seicento anni. E proprio per evitare qualsiasi tipo di strumentalizzazione ho deciso che a Montecarlo salirò sul ring con la bandiera tricolore e canterò l’inno. Ho bisogno di sentire l’affetto dei mie sostenitori che spero siano tanti anche in considerazione della magnifica location in cui combatterò”
Fonte: Alfredo Bruno
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