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MARSILI RIMANE CON LA CINTURA EBU

28/09/2014 - 10:51:27

 

 

Il campione vince con verdetto unanime

Viterbo, 27 settembre 2014 – La cintura europea dei pesi leggeri è stata riconsegnata ad Emiliano Marsili dal supervisore EBU, il francese Jean Pierre Becquelin, dopo la pronuncia del verdetto che ha confermato l’italiano campione continentale. Dopo 12 riprese, dirette dall’arbitro spagnolo Francisco Alloza Rosa, il risultato unanime deciso dai tre giudici è stato il seguente: 118-116 del montenegrino Predrag Aleksic e due 116-113 formulati rispettivamente dallo spagnolo Jose Lazaro Carrasco e dal francese Jean Francois Toupin.
Nel locale Palazzetto dello Sport dedicato a Luigi Malè, un ex del pugilato viterbese protagonista negli anni ‘60, il campione civitavecchiese si è presentato in ottima condizione psico-fisica ottenuta con la preziosa collaborazione del tecnico Mario Massai, mostrata ampiamente nell’arco delle riprese disputate. Anche il suo oppositore, l’ungherese Gyorgy Mizsei Jr, kg 61, ha dimostrato di avere ottimi requisiti, oltre all’esagerata altezza, per contendergli la cintura in palio.
Il mancino Marsili, kg 61.200, ha iniziato il confronto imponendo la sua maggiore esperienza, facendo leva sul gancio sinistro forse per guadagnare facilmente la borsa convenuta. Il magiaro sicuramente la pensava diversamente, infatti è riuscito a superare le difficoltà iniziali per poi far valere tutta la sua preparazione atletica, per evitare il ruolo della vittima sacrificale e reggere degnamente il ruolo riconosciutogli dall’ente europeo. Solo la scorsa primavera Mizsei Jr era riuscito a stupire Brunet Zamora portandogli via la cintura dell’Unione europea, in Italia, anche se con verdetto diviso. Dopo quest’ultimo percorso compiuto dinanzi a Marsili si deve convenire che il pugilato italiano non gli crea quelle difficoltà riscontrare in altri paesi europei, dove ha sofferto capitolazioni onerose, come l’ultima patita in Belgio contro il locale Jean Pierre Bauwens, al quale ha dovuto cedere il titolo dell’Unione europea.
Il campione europeo, forse galvanizzato dalla riconosciuta potenza del suo sinistro e da alcune prestazioni negative dell’ungherese, ha puntato ad un risultato di forza ed ha messo da parte la tattica giusta per conseguire il risultato veloce. Mizsei Jr, nonostante la smisurata altezza, sa spostarsi sul tronco per schivare i colpi avversari; usa il corpo come un pendolo mosso all’unisono con il movimento della gambe ed aziona le braccia con tempismo per frenare l’avanzata opposta.
Marsili ha continuato ad avanzare con il tronco rigido e l’intento di colpire duro. Tutto questo affannarsi dell’italiano, dinanzi ad una “molla” umana che sapeva tagliare il quadrato con un abile movimento di gambe, rendeva più difficoltoso il compito di andare a segno con le serie che dovevano affaticare la resistenza dell’ungherese. In mancanza di spazio le corde servivano meglio al magiaro per alleggerire l’azione d’attacco che gli piombava addosso.
Nonostante questi contrapposti requisiti messi in campo dai due contendenti Marsili ha saputo meglio interpretare il ruolo del pugile che deve essere gratificato da giudici: ha condotto il match, ha cercato lo scontro con l’avversario, ha scagliato più colpi ed ha messo a segno più pugni, anche i più importanti ed autorevoli per raggranellare punti. Certamente un più accorto movimento sul tronco gli avrebbe evitato qualche destro di troppo. Quando si trova un pugile sfuggente che vuole approfittare degli errori altrui si deve fare di necessità virtù ed aggirare gli ostacoli più evidenti. Il gancio sinistro di Marsili portato al volto dell’ungherese molte volte ha percorso una traiettoria troppo larga per avere l’effetto imprevedibile ed efficace. Nonostante tutto la quantità di colpi scagliati dal civitavecchiese ha fatto la differenza ed ha condotto Mizsei Jr, 20-11-0 (12), all’inevitabile sconfitta.
L’imbattuto Marsili, 30-0-1 (13), ha difeso vittoriosamente la sua cintura EBU per la terza volta da quando era vacante e l’ha conquistata nel marzo 2013 a spese di Luca Giacon.
 
Il programmato vacante campionato italiano dei pesi supermedi non ha avuto luogo quando il co-sfidante Diego Velardo, kg 76, ha inopinatamente rinunciato ad affrontare Andrea Di Luisa kg 75.900, poco prima di salire sul quadrato.
 
Negli altri confronti della serata il mediomassimo Alessandro Sinacore, 8-0-0 (5), si è imposto sulla distanza delle 6 riprese al lettone Martins Kukulis, 9-42-0 (6), mentre il welter Alessandro Caccia, 12-1-0 (5), ha ceduto nel secondo round contro l’altro lettone Ivans Levickis, 13-14-0 (11).
 
 Primiano Michele Schiavone