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MARTINA ALIANO, KICK BOXER CONVERTITA AL PUGILATO
02/03/2015 - 11:15:54
Martina Aliano: diario di una pugiledi Alfredo Bruno
foto di Luigia Giovannini
Martina Aliano (= 2, - 2), 30 anni compiuti, non ha certo un record esaltante, ma si è concentrata solo sulla boxe da poco più di un anno, provenendo dalla kick boxing. Martina dimostra meno dei suoi 30 anni, ma ha grinta in quantità industriale e prima o poi comincerà a dare qualche dispiacere alle più celebrate colleghe. E’ una outsider e come tale va trattata con le molle.
Il suo percorso nella boxe...
“Qualche anno fa, diciamo una decina, mi sono avvicinata alla kick boxing. La mia attività era spezzettata con varie interruzioni. Venivo dalla ginnastica artistica. Tutti mi dicevano che gli sport da combattimento erano un’altra cosa, ma invece quando stai lì non è vero anche perchè io cercavo comunque un allenamento duro. Dopo la ginnastica artistica non ho trovato niente che mi appassionasse tanto quanto il pugilato. In questa disciplina ho trovato quel calore e quella passione che cercavo ben miscelate”.
In che società sei entrata?
“La mia prima società è stata la Yama Team per la kick boxing. Poi sono passata alla Gladiators di Massimo Barone. E’ stata una bellissima esperienza, perchè lui è un grande organizzatore di eventi, e in quel periodo ho disputato vari combattimenti. Poi ho lasciato per problemi personali, perchè ho un caratteraccio. Poi dopo aver conosciuto Francesca Giordano e Isaza Querini sono passata al pugilato allenandomi alla Lupa Boxe”.
Che fai nella vita?
“Lavoro in un’agenzia”.
Che dicono al lavoro?
“Quando facevo kick non lavoravo nella stessa azienda. Io adesso svolgo un lavoro che non ha a che fare col pubblico, per certi versi è un vantaggio così non storcono la bocca se ho un occhio nero”.
Hai qualche interesse?
“Nel tempo libero leggo e una volta scrivevo”.
Che tipo di lettura?
“A me piace molto il Fantasy, mi ci rifugio. Questa realtà non è la mia. Mi piace tutto ciò che è magia”.
Come preferisci leggere: su cartaceo o su internet?
“Io con la tecnologia ho un rapporto particolare, anche se è una gran cosa. Sinceramente credo che un libro sia bello sfogliarlo, annusarlo, comprarlo. Insomma deve essere una conquista”.
Che cosa ti dà il pugilato?
“Per me è una guida, soprattutto perché ho un caratteraccio e lo userei male, ma non sugli altri. Mi sfogherei su me stessa con l’ansia e stati d’animo non certo sereni. Il pugilato mi aiuta a canalizzare l’energia e a trasformarla in benzina. Logicamente tutto questo vale se hai un buon maestro”.
Che cosa ti piace scrivere?
“Quando vivevo a casa con i miei, e avevo più tempo libero ovviamente, scrivevo una sorta di diario, una storia autobiografica. Poi però l’hanno letto, mi sono vergognata e non se ne è fatto più niente. Adesso che con la boxe sono più tranquilla vorrei riprenderlo”.
Alfredo Bruno
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