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La cintura UE dei mosca torna in FranciaMilano, 4 luglio 2015 – Nulla da fare per il sardo Andrea Sarritzu contro il francese Vincent Legrand: il tentativo dell’italiano di togliere al transalpino la cintura dell’Unione europea dei pesi mosca è naufragato definitivamente al sesto round. Sarritzu, kg 50.600, ha palesato fin dall’avvio della sfida la difficoltà di raggiungere il più alto Legrand, kg 50.700, esponendosi alla vivace azione dell’avversario, che usava la sua guardia destra come un’arma in più. Andrea Sarritzu attacca invano Vincent Legrand / Foto di Renata Romagnoli La metodica azione d’attacco dell’italiano appariva inadeguata di fronte alla scelta di tempo del campione, abile nell’uso appropriato del destro di sbarramento e fermo nelle intenzioni di imporre la sua boxe con decisione e precisione scioccante. Sono stati pochi i colpi cruciali portati a segno dal sardo che, invece, ha dovuto assorbire una copiosa quantità. La scelta di tempo del francese ha messo a nudo le imperfezioni tattiche dell’italiano che ha retto il confronto fino a quando il coraggio ha sorretto il fisico. Alla sesta ripresa le qualità del lottatore sardo si sono infrante contro un preciso gancio sinistro al volto che hanno portato alla capitolazione ed al fuori combattimento. Il 24enne Legrand, professionista dall’ottobre 2009, è rimasto imbattuto con 17 successi (10 prima del limite). Il veterano Sarritzu, 39 anni, ha scritto la sconfitta numero 8 contro 35 trionfi (14 anzitempo) e 4 risultati di parità. Professionista dal maggio del 1988, è stato più volte campione d’Europa e tre volte sfidante mondiale. Pensiamo che per lui sia giunta l’ora di lasciare l’attività agonistica sen za guastare oltremodo il pregevole palmares realizzato. CACCIA RISOLUTOAl ferrarese Alessandro Caccia, kg 65.600, sono bastati pochi colpi portati con determinazione per demolire la resistenza del fiorentino Giacomo Mazzoni, kg 65, e conquistare la vacante cintura italiana dei pesi welter. Caccia affibbia il sinistro sulla mandibola di Mazzoni / Foto di Renata Romagnoli Dopo un pirmo atterramento il confronto è stato fermato dall’arbitro senza il rituale conteggio degli 8 secondi, mentre il toscano si trovava seduto sulla stuoia per effetto di un’azione combinata, iniziata al tronco e conclusa al volto, con spietata lucidità distruttiva. Mazzoni, 11-4-1, non ha saputo replicare con colpi lunghi tra il varco aperto dai colpi larghi di Caccia, rimanendo con la guardia alta sul viso e con il corpo rigido, esponendo la friabile compattezza alla forza avversaria. A soli 1:40 dall’avvio del confronto il dramma del toscano si era consumato appieno e Caccia, 14-1-0 (7), si trovava campione nazionale con l’autorevolezza decantata alla vigilia del match, quando aveva ricordato con spavalda fermezza che non era impensierito dall’idea di affrontare Mazzoni già sconfitto da dilettante in due occasioni. Il milanese Renato De Donato, kg 64, è tornato alla sua vecchia categoria di peso dei superleggeri con una vittoria limpida contro l’ungherese Gergo Vari, kg 66.200. Il mancino lombardo ha dominato in lungo e largo il confronto con il magiaro aggiudicandosi l’unanimità del verdetto al termine delle 6 riprese. De Donato, 15-3-0 (1), ha abusato dei colpi larghi con l’intento di imprimere potenza dimenticando che i suoi pugni sono deboli sotto quell’aspetto. Vogliamo augurargli di ritrovare la giusta coordinazione con i colpi lunghi, decisamente più precisi e che lo portano a rischiare di meno contro le repliche avversarie. Sulla stessa distanza il combattente di origine romena Catalin Paraschiveanu, kg 73.200, si è imposto all’ungherese Norbert Szekeres, kg 73, mentre il picchiatore di origine ucraina Maxim Prodan, kg 69, ha concluso la sua fatica in due riprese contro il terzo ungherese della serata Valentin Bokros, kg 69. Terzo insuccesso del neo-pro lombardo Davide Calì, kg 63.400, nel confronto con il ferrarese di origine siciliana Marco Iuculano: l’incontro è stato fermato per fuori combattimento tecnico nella quarta ed ultima ripresa. Primiano Michele Schiavone |
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