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Ma quanti rischi contro KasmiLa cintura continentale dei pesi superpiuma è rimasta in Italia, ai fianchi del veneto Devis Boschiero dopo una lunga rincorsa fatta al francese Samir Kasmi, giunto ad un passo dallo sfruttare a pieno la sua chance europea. Ieri sera, nella cornice del Palasport di Abano Terme, il transalpino stava compiendo il suo sperato capolavoro quando è stato centrato da un preciso diretto destro al mento che lo ha scaraventato al tappeto. Dopo il rituale conteggio dell’arbitro inglese Marcus McDonnell l’italiano capisce che deve sfruttare l’occasione propizia per tentare di saldare il conto. Boschiero ci riesce di li a poco con un’arrembante attacco a due mani che fa ripiombare sul tavolato uno stordito avversario. Lo fa ottenendo il più classico dei risultati di pugilato: il knockout. Boschiero, riconfermato campione EBU, con Kasmi dopo la proclamazione / foto Marco Chiesa Dopo l’avvincente conclusione il campione realizza tutto il rischio corso nel concedere a Kasmi, kg 58.300, la difesa volontaria della sua preziosa cintura di campione d’Europa, conquistata dopo tanta fatica, difesa una prima volta contro il connazionale Antonio De Vitis. Il titolo EBU è molto importante per la futura carriera del veneto, è l’unico vero passaporto per avere una nuova chance mondiale, magari da sfidante ufficiale, dopo la delusione conosciuta in Giappone nel novembre 2011 quando ritenne di aver sconfitto il locale Takahiro Ao. Forse Boschiero, kg 58.700, si è presentato al confronto con Kasmi con una carica agonistica troppo forte, nella convinzione che il match sarebbe stato una semplice formalità. Dopo le belle prove offerte contro l’allora campione Ermano Fegatilli ed il quotato De Vitis, avrà pensato che misurarsi contro un avversario ritenuto di rango inferiore (classificato # 13 nel Rating EBU) non gli avrebbe procurato inquietudini. Questa mancanza di allarmismo avrà ridotto al minimo le barriere difensive che in un pugile si traducono nella capacità di tirare fuori il meglio, sempre e comunque, per prevalere dinanzi all’oppositore di turno. Il fenomeno si matura nella psiche dell’atleta, nel suo profondo, esplodendo poi quando serve per realizzare la superiorità sull’altro, il sogno della vittoria, della gloria. Forse il campione veneto aveva metabolizzato il successo prima di salire tra le corde al punto che quando si è trovato di fronte a Kasmi non è riuscito ad usare con quella proprietà che gli si deve riconoscere le sue armi migliori, dall’abilità schermistica, alla velocità e, non di meno, alla potenza che gli ha fatto compiere il miracolo. I pugili francesi, comunque, non devono essere trascurati, a prescindere dai numeri di vittorie e sconfitte che i loro palmares mostrano. L’anno scorso si sono visti molti transalpini arrivare in Italia e cogliere delle vittorie importanti contro i nostri portacolori. Altri non hanno vinto ma hanno reso dura la vita agli atleti italiani. Se alla tenace scorza dei pugili transalpini gli si oppone un poco risoluto fuoco di sbarramento il risultato positivo rimane fuori da ogni portata. Solo il rarissimo colpo risolutore può fare la differenza. Boschiero non è riuscito ad entrare nel combattimento per dire a chiare lettere che lui era il campione e Kasmi uno sfidante scelto tra i nomi di una lista europea. Il campione ha iniziato come suo solito a carburare lentamente ed ha concesso al suo avversario il vantaggio scaturito da questa sua naturale condizione. Con il passare delle riprese l’andamento non è muto perché l’italiano non è riuscito a mulinare le braccia come si conviene ad un pugile di razza. L’attitudine di Kasmi a rendersi pericoloso, favorita dalle deficienze espressive del campione, hanno alimentato il suo puntiglioso lavoro di attacco, riducendo al minimo le fasi offensive dell’avversario. Dalla sua guardia raccolta il francese ha fatto partire con puntiglioso tempismo un costante diretto sinistro, scagliato per scardinare le difese del campione europeo. Tutto il resto era incardinato a questo importante lavoro di base. Da quel momento le sue azioni erano sempre più fluide, rapide ed efficaci. Il francese ha accusato un attimo di smarrimento quando è scivolato nella settima riprese sotto l’incalzare confuso del campione continentale. Forse è planato anche a causa di una spinta, ma l’arbitro lo conta ritenendo la caduta l’effetto di un pugno. Kasmi continua a colpire con facilità il campione ma mostra la sua scarsa potenza. Fortunatamente per Boschiero questa carenza dell’avversario gli permette di mantenere intatte le sue energie. Il francese ha speso troppo per raggranellare utili punti ma non è riuscito a scalfire la resistenza dell’italiano. Infatti, nelle fasi più concitate e decisive del confronto, come già detto della decima ripresa, la trama della storia raccontata fino a quel momento ha avuto una svolta importante, cambiando d’improvviso l’esito che si prefigurava. Quella che per il transalpino sembrava oramai una conclusione scontata si è trasformata in una inattesa quanto cocente delusione. Per Boschiero, passato dal dramma dell’inferno alla gioia paradisiaca, si sono dischiuse le porte del suo futuro. Il dramma vissuto fino ad un attimo prima è diventato all’improvviso gioia incontenibile. Ora si dovrà riflettere in modo appropriato sulla catastrofe che si stava per abbattere. Si deve impiantare un nuovo processo nella fase preparatoria di un combattimento, esplorando tutto, fino a quando si è lasciato solo, al cospetto dell’antagonista che ha, come lui, due gambe per muoversi, due braccia per picchiare ed una testa per ragionare. Boschiero, 30 anni compiuti lo scorso luglio, ha migliorato il record portando le vittorie a quota 33 (16 prima del limite), contro 1 sconfitta ed 1 pareggio. Il suo sfidante ufficiale per il titolo d’Europa è il tedesco Vitali Tajbert, ma lui pensa oltre, ad un futuro iridato. Kasmi, 30 anni compiuti in gennaio, ha scritto nel suo palmares l’insuccesso numero 10, a fronte di 16 trionfi (5 anzitempo) ed 1 verdetto di parità. Negli altri confronti a torso nudo il supermedio Mouhamed Ali Ndiaye, 23-1-0 (13), ha collaudato la sua condizione in vista della prossima sfida europea regolando sulla distanza delle 6 riprese il lettone Jevgenijs Andrejevs, 4-7-1 (3). L’italiano si misurerà in maggio con il francese Christopher Rebrasse per la vacante cintura europea. Altri risultati: Medi, Vadim Gurau V PTS 6 Aron Csipak Leggeri, Gaetano Putrone V PT 6 Nandor Seres Primiano Michele Schiavone |
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