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Affermazioni per i professionisti romanidi Alfredo Bruno Roma, 22 ottobre 2016 -- Una serata da incorniciare quella organizzata da Marcello Paciucci con una bella risposta del pubblico nell’impianto del PalaVespucci. La boxe vista a 360° ne è uscita ingigantita. La dedica era rivolta a Marcello Calabrese, scomparso troppo presto con i suoi 47 anni, che è riuscito comunque a lasciare il segno non solo con i suoi spettacolari match ma anche con una personalità schiva di onori e forse anche per questo benvoluto da tutti. Nel controverso mondo di internet e dei suoi social ben pochi personaggi hanno avuto il gradimento come lui. Marcello Paciucci non nasconde la sua commozione nel consegnare una bellissima targa ai familiari (la mamma, il fratello e la figlia) e a tenergli compagnia sul ring sono apparsi fior fiore di campioni come Emanuele Blandamura, Davide Dieli, Emiliano Marsili, Daniele Moruzzi e più tardi anche Pasquale Di Silvio. Abbiamo detto una serata completa, non poteva quindi mancare l’esibizione di due piccoli atleti con il tecnico Zapponi. La parola mista in questa serata sembra assumere vari connotati a partire dai dilettanti dove c’è pure un bel intermezzo con l’Abruzzo, ci sono anche due interessanti sfide femminili. Logicamente si inizia dai dilettanti.Yuri Silva attua una boxe piacevole e in linea, ma ha il suo bel da fare per tenere a bada un attaccante determinato come Persia. Un verdetto di parità tutto sommato ben accettato. La parità diventa il copia e incolla nel successivo match dove il promettente Vitvitskij, proveniente dalla Emmedue di Campobasso, trova in Coluccia un avversario irriducibile. Arianna Salatino rientra dopo più di due anni e lo dimostra sul ring con una boxe contratta. I colpi partono con una frazione di ritardo e la giovane promettente Francesca Ferraro spesso ha buon gioco nel tenere l’iniziativa. Nel secondo round la pugile romana sembra aver ritrovato l’ uno-due chirurgico, ma è un momento e solo nel finale prova a ribaltare la situazione, ma è troppo tardi. Dan Radoi cerca subito di intimorire con bordate al corpo e al volto Malvitano. Match incandescente con scambi pesanti. L’iniziativa è quasi sempre dalla parte del pugile della Champion Club che ottiene un’altra bella vittoria. Non è un mistero che Artino ha “la dinamite” nel destro. Mariani è pugile di buona tecnica ed esperienza ma si lascia sorprendere da una serie culminata con un destro micidiale che lo costringe al tappeto. L’arbitro non ha dubbi e decreta il ko. Tocca quindi ai professionisti con uno scalpitante Tagliola che per 4 round martella senza sosta il Petrovic di turno, che però incassa tutto e abbozza anche qualche replica. Buona la prova di Tagliola che migliora di match in match. Monica Gentili viaggia sulle 39 primavere, ma non le dimostra, e tiene per 6 round un ritmo elevato con un’avversaria di tutto riguardo come Milena Svonja, che la tiene in allarme fino alla fine incassando bordate e replicando con le lunghe e veloci leve. Per la Gentili il match di ieri va annoverato tra i migliori della sua carriera. Un tifo infernale accoglie l’entrata di Michael Azzarà, già personaggio al suo esordio nel mondo dei pro. Goran Alì sembra controllare bene gli attacchi dell’allievo di Ferri, ma la tregua dura solo un round perchè nel secondo Azzarà parte come una furia, l’avversario fatica a contenerlo, incassa un destro pesante che lo costringe in ginocchio, ma a completare l’ opera arriva l’uno-due determinante per il kot. Michael Magnesi chiude la serata. E’ lui l’attore principale che ne giustifica il clou. Milan Savic non è avversario facile, grande esperienza sui ring europei, cerca di frenare l’attacco scientifico del pugile di Cave. Il serbo incassa colpi che arrivano in quantità “industriale”, prova anche qualche reazione, ma forse non è una buona idea visto che Magnesi in risposta carica di più i colpi. Sei riprese molto belle, nuova vittoria per Magnesi, ma anche il suo avversario riceve meritati applausi. Dilettanti Professionisti Commissari di Riunione: Casentini Lorenzo Alfredo Bruno |
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