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Tra Branco e Fragomeni è paritàdi Alfredo Bruno PAVIA, 17.03.2012- Al PalaRavizza di Pavia la sfida, tutta italiana e over 40, per il mondiale Silver WBC dei massimi leggeri si è conclusa con un risultato di parità a maggioranza lasciando le cose così come stavano. Sfuma così per Silvio Branco la possibilità di conquistare il titolo mondiale in quattro categorie diverse partendo dai medi. Per Giacobbe Fragomeni, ex campione della stessa categoria, rimane solo la soddisfazione di far parte ancora della ristretta cerchia degli sfidanti al mondiale. Fino a qui la sintesi scheletrica. Per quanto riguarda lo spettacolo dobbiamo dire che sono saltati tutti i parametri dell’entusiasmo e dell’elogio. I due campioni, come si fa a non definirli così, hanno spezzato una lancia a favore di tutto il nostro movimento dando lustro ad un incredibile match di 12 riprese, disputato senza un attimo di tregua. La serata organizzata dalla OPI 2000 in collaborazione con la Lega Pro Boxe e l’A.P. Pavia, patrocinata dal Comune di Pavia e dalla Provincia vedeva sfilare sul ring campioni del presente e del passato come Alessandro e Massimiliano Duran, Rocky Mattioli, Cosimo Pinto, Luca Messi, Antonio Moscatiello, Gianluca Branco ed Emiliano Marsili. Tra le personalità figurano Omar Gentile, Presidente del Comitato lombardo, e Pierluigi Marzorati, bandiera storica della Pallacanestro Cantù, oggi Presidente CONI della Lombardia. Ci sono anche Mauro Betti, supervisore WBC, ed Enza Jacoponi, supervisore EBU, mentre il ruolo di Commissario di Riunione toccava a Francesco De Ruvo. Dopo l’Inno Italiano eseguito dai cantanti lirici Francesca Carli ed Enrico Giovagnoli iniziava il match. Il ritmo fin dall’inizio è tutt’altro che blando, Branco sventaglia il jab sinistro e Fragomeni si fa subito sotto per pressare e togliere spazio all’avversario. I due recitano la loro parte con un copione ben definito: velocità e tecnica si associano a Branco mentre Fragomeni trasmette ai suoi pugni rabbia e decisione. Nel terzo round il sopracciglio del civitavecchiese sanguina leggermente. Fragomeni e Branco in azione sotto lo direzione di Barrovecchio / foto Marco Chiesa Il quarto round è favorevole a Branco che esibisce una bella serie anche dalla corta distanza. Fragomeni lo chiude alle corde, ma trova la pronta reazione dell’avversario. Il ritmo è elevato e Fragomeni lo costringe ad uno scambio concitato. Branco crea una barriera coi suoi colpi d’incontro, non lo fa avvicinare, perché quando è stretto alle corde qualche rischio lo corre. Il match è intenso ed equilibrato e nel settimo round l’alta tensione sale con scambi prolungati ed efficaci, ma con le teste pericolosamente vicine. Branco dà l’impressione di tenere il match in mano, dimostrandosi più preciso. Fragomeni non molla un secondo ed è inesauribile. Nel decimo round il civitavecchiese, seguito all’angolo da Massai, sembra rigenerato e piazza colpi su colpi, non potenti ma d’effetto. Nel penultimo round Fragomeni ce la mette tutta e appare anche più incisivo. Il milanese non concede tregua, c’è anche un accenno di rissa tra i due subito smorzato dall’arbitro Barrovecchio. Suona il gong ed entrambi alzano le mani da vincitori. Qualche scaramuccia tra le due tifoserie, ma è una serata di festa con strette di mano sportive. I minuti sembrano interminabili. Il ringannouncer Valerio Lamanna legge i cartellini: Cavalleri 115-115, Ciminale 115-113 per Branco, Silvi 114-114. E’ parità a maggioranza e il titolo rimane vacante. L'arbitro Barrovecchio solleva le braccia di Branco e Fragomeni / foto Marco Chiesa Branco appare leggermente deluso, sa di essere stato ad un passo dalla leggenda; mentre Fragomeni è felice, contento di aver dato spettacolo e di aver dimostrato di avere ancora parecchie frecce nel suo arco. È stato anche questo, come avviene quando c’è un certo equilibrio, un match da interpretare e forse la boxe più varia di Branco si faceva preferire rispetto alla tattica monotona, ma efficace, di Fragomeni. Ci sarà una rivincita?…Forse. Ma ci sarà anche da valutare che l’effetto curiosità e sorpresa non ci sarà più. Il capitolo del PalaRavizza ha comunque messo in chiaro che il “viale del tramonto” di questi due inossidabili campioni è ancora molto lontano. Nella bella riunione di Pavia faceva spicco anche il Titolo dell’Unione Europea dei leggeri tra Luca Giacon (detentore) e il polacco Krzysztof Szot, che si dimostrava avversario decisamente pericoloso. Da uno scontro accidentale di teste lo sfidante ne esce malconcio. Il sangue fuoriesce con una certa insistenza, l’arbitro Cavalleri per tre volte è costretto a chiamare il medico. Szot prova anche a concludere ma trova pane per i suoi denti nella rabbiosa replica di Giacon. L’iniziativa è di Giacon, che però incassa per la sua generosità anche qualche colpo da evitare. Nel quinto round ennesimo stop e stavolta il medico non dà l’ok per continuare. Risultato ai punti Tecnico: i tre cartellini danno lo stesso responso di 49 a 46 favorevole a Giacon. Nel match precedente abbiamo visto all’opera Mirko Larghetti, grande speranza dei massimi leggeri, solo che il romeno Istvan Varga, sanguina al volto già al primo scambio, ma dimostra soprattutto di essere allergico ai colpi al corpo; dopo due conteggi l’arbitro decreta il kot al primo round. Negli altri incontri il welter Gianluca Frezza supera agevolmente ai punti in sei riprese il lettone Konstantins Sakara; mentre il superleggero Gaetano Putrone ottiene il suo secondo successo da professionista battendo ai punti l’ungherese Zoltan Janus Horvath. |
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