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Franco Cavicchi diventa campione italianodi Alfredo Bruno Il 15 ottobre 1954 Franco Cavicchi diventa campione italiano dei massimi. Un fisico eccezionale, ben proporzionato, tanto da avere in alcuni momenti la velocità di un welter. l pugile di Pieve di Cento arriva al titolo in appena due anni, lasso di tempo in cui si può ammirare la sua potenza, ma anche le sue contraddizioni. Si sa che i colossi hanno una psicologia particolare. Il campione all’epoca era Uber Bacilieri, un ottimo peso massimo, regolare nel suo rendimento. Discretamente potente, ma soprattutto dotato di coraggio e resistenza. Cavicchi arriva a questo appuntamento con una serie di 17 vittorie, quasi tutte prima del limite su avversari non certo trascendentali, due pari con Hans Friedrich, buon pugile tedesco, e una squalifica con Hugo Salfeld. In pratica il titolo dei massimi è disputato da due emiliani in campo neutro, visto che la riunione si svolge al Palazzo del Ghiaccio di Milano, gremito di gente per vedere all’opera i colossi. Quello che si presenta sul ring è un Cavicchi quasi perfetto, ben caricato da Venturi e Blasi, e se ne accorge subito il campione, martellato duramente, e scosso nel iV e VII round. Il pubblico ammira i colpi portati con eleganza dallo sfidante, la cadenza regolare del suo martellamento, mentre a Bacilieri non rimane che sopravvivere con il suo mestiere tanto da prendersi due richiami ufficiali. Dopo la VII ripresa sono in pochi a credere sulla fine dei 12 round. Ma nel round successivo Bacilieri ha un sussulto d’orgoglio e attacca ferendo al sopracciglio lo sfidante e costrigendolo per un attimo, sbilanciato, al tappeto. Cavicchi per la prima volta denota un certo smarrimento. Ma l’incertezza è circoscritta a quel round, perché lo sfidante riprende il suo martellamento, portando anche serie molto veloci. Al decimo round Bacilieri, stremato e ferito, alza il braccio in segno di resa. Cavicchi è il nuovo campione, l’appassionato può cominciare a sognare…fino al titolo europeo conquistato contro il birraio di Dortmund, Heinz Neuhaus. |
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